lunedì 2 aprile 2012

Pass cittadini. La vera mappa del potere/1 - Autorità e personalità

Si sa che le notizie, oggi, durano lo spazio di una giornata o poco più. Rischia perciò di risultare "stantìa" una nota che riguardi la questione dei pass sulle corsie preferenziali milanesi – quelle che a rigor di logica dovrebbero essere riservate ai soli mezzi pubblici e, al limite, ai motocicli – uscita sui giornali ormai già da qualche giorno e forse già entrata nel dimenticatoio. Vorremmo però cercare di aggiungere qualcosa, anche in modo scherzoso, a quanto fin qui detto, analizzando un po' più da vicino i nomi delle persone e delle organizzazioni cui sono attribuiti gli oltre 4mila pass concessi dal Comune di Milano (quelli che Pisapia vorrebbe ridurre di almeno il 40%). Giusto perché grazie a questo elenco è possibile ricostruire una mappa del potere – economico, finanziario, politico – cittadino. E non ci sembra poca cosa...

Anzitutto una precisazione. Valerio Staffelli, giornalista di "Striscia la Notizia" – quello del Tapiro d'Oro, per intenderci – se l'è presa parecchio con tutti coloro che attraverso Twitter gli hanno tirato le orecchie, lui che combatte ogni giorno contro i soprusi, per la sua presenza nella lista dei privilegiati. «Pago ogni anno il diritto a usufruire delle corsie riservate ai mezzi pubblici» ha precisato, aggiungendo che si tratta di un diritto concesso solo grazie al fatto che la sua è un'attività che procura una pubblica utilità che coincide, nel suo specifico caso, con il diritto di essere informati dei cittadini. Ma di lui parleremo quando ci occuperemo dei giornalisti.

Il suo nome, in questo momento, ci è servito solo per spiegare come non sia facile parlare delle singole persone, privati cittadini, che godono del pass delle corsie preferenziali milanesi. In molti casi il fatto che loro possano viaggiare liberamente nelle corsie preferenziali cittadine potrebbe non coincidere con l'assegnazione di un odioso privilegio, ma solo di un servizio ottenuto dietro pagamento di una sorta di abbonamento. Cosa che giustificherebbe, per esempio, i pass di Marina e Paolo Berlusconi – figlia e fratello di Silvio – che sono inseriti nella parte di lista riservata alle "Autorità dello Stato/Alte Personalità", anche se difficile è da individuare, nel loro caso, la pubblica utilità.

Nella stessa lista troviamo Roberto Colaninno, presidente di Alitalia, che gode di quattro pass così da poter "volare" indisturbato anche in città; il Presidente del Consiglio politico del Congresso mondiale ebraico Benatoff Cobi, che gode invece di tre pass e, udite udite, Bedy Moratti, sorella di Massimo e cognata di Letizia, ex attrice e oggi donna/immagine dell'Inter, che ha a sua disposizione ben 2 pass, forse per riuscire ad arrivare in tempo a vedere la partita. Lo stesso numero assegnato a Gabriele Galateri, presidente di Assicurazioni Generali e di Telecom Italia, due cosine da niente, e a Riccardo Garosci, appassionato rallysta, ex esponente di Forza Italia, ex deputato europeo trombato alle elezioni politiche nel 2001 (aspirava a diventare a deputato, ma fu sconfitto, nel suo collegio, da Luciano Violante), da allora consulente e consigliere di professione (è stato anche Capo progetto nel comitato per Expo 2015).

Tra le alte personalità che hanno un solo pass – poveracci – sono da annoverare molti nomi sconosciuti, o quasi, alla gente comune. Accanto a quello di Umberto Veronesi, conosciutissimo oncologo, già ministro della Sanità (tra il 2000 e il 2001), presidente dell'istituto Europeo di oncologia, figurano infatti nomi come quello di Gabriele Bianchi Porro, primario gastroenterologo dell'ospedale Luigi Sacco (chissà come mai solo lui e non anche tutti gli altri primari degli ospedali milanesi?); Cesare Castelbarco Albani, accreditato come Console Onorario del Granducato del Lussemburgo; Emanuele Erbetta, presidente di Fondiaria Sai (chissà che rabbia a vedere che Generali ha a disposizione due pass); Paolo Pifarotti, questore di Lodi (e gli altri questori della Lombardia, niente?); Massimo Ponzellini, presidente di Impregilo con qualche indagine a proprio carico risalenti a quando era presidente della Banca Popolare di Milano. E poi ancora Guido Salvini, magistrato del Tribunale ordinario di Cremona (Cremona? E perché non gli altri tribunali?); Roberto Schmid, presidente dell'Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, che tra i meriti ha (o aveva) anche quello di essere un fedelissimo di Letizia Moratti; Giacinto Siciliano, direttore del carcere di Opera, finito sotto processo per essere sospettato di avere avuto alcuni contatti "pericolosi" con esponenti camorristi. 

Bene, questa, con poche altre aggiunte, è la lista delle personalità che mentre facciamo la fila ai semafori ci sfrecciano a fianco, nelle corsie preferenziali. Solo una piccola parte di coloro che ogni giorno vanno da una parte all'altra della città con grande facilità, alla faccia nostra. Solo 37 pass sugli oltre 4.000 in circolazione...


La prossima puntata sarà dedicata alle banche e alle società private. Ma il meglio, poi, dovrà ancora venire...

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