giovedì 21 maggio 2020

Coronavirus, il diario da Milano/maggio 2020_3

Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta al Covid-19 (era il 21 febbraio 2020).

Decima parte.




Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dal 1° giugno 2020

101° giorno - Domenica 31 maggio 2020

Il 101° giorno ci siamo dati la carica e abbiamo percorso una piccola parte di una delle più belle piste ciclabili d'Italia, quella che da Colico arriva fino a Bormio, percorrendo tutto il fondo valle della Valtellina. Che spettacolo!

Il modo migliore per gustare il profumo della libertà, dopo tanti mesi all'insegna delle privazioni, in città.

La trasferta dalla città alla montagna, ieri, è stata lunga e tormentata. Sulla nostra auto presa a nolo ci siamo fatti una bella coda con rallentamenti per almeno 50 chilometri, fino a Lecco. La gente ha voglia di muoversi, peccato lo si debba fare stando chiusi in queste scatole di latta. C'è il treno, sì, ma non ci si sente ancora sicuri al cento per cento, a prenderlo. Forse tra qualche giorno, vedremo come vanno le cose.

Nella cittadina valtellinese che ci ospita tutto si muove con apparente naturalezza, l'unico segno della condizione in cui ci troviamo è la presenza delle solite mascherine. Al bar dove facciamo colazione l'amica che serve ai tavoli ci dice: "Questa mattina non sono stata ferma un attimo!" lo dice un po' lamentandosi perché è stanca ma anche con un fondo di gioia perché questa è la situazione in cui tutti i commercianti vorrebbero trovarsi in questo momento.

Sulle strade che portano alle località di villeggiatura dell'alta valle si muovono decine e decine di moto di grossa cilindrata. Allora la bella stagione è proprio arrivata.

Da queste parti alberghi, B&B, RB&B, agriturismi, ecc., sono stati presi d'assalto dai turisti, soprattutto milanesi, desiderosi di scappare il prima possibile dalle città e trascorrere un'estate al riparo dal virus. Perché qui, dati alla mano, anche se ci troviamo nella tanto disastrata Lombardia, il Covid-19 non si è palesato con la cattiveria dimostrata da altre parti.

L'essere in montagna ti dà una sensazione diversa, ti sembra che la natura così rigogliosa e potente non possa essere sopraffatta da un piccolo e insignificante virus e ti senti un po' più forte.

A sconvolgerci, oggi, sono però le immagini che ci giungono da oltre oceano. Le cariche della polizia americana sui manifestanti – che ormai in tutte le città degli USA protestano per l'uccisione di George Floyd durante un fermo di polizia avvenuto sulle strade di Minneapolis – stanno facendo il giro del mondo.

Le persone si sdraiano a terra come se avessero le mani legate dietro la schiena e gridano «Non posso respirare!», le ultime parole pronunciate da Floyd, 49enne afroamericano, prima di morire, mentre un poliziotto premeva il suo ginocchio sul suo collo.

«Sosteniamo il diritto a manifestare pacificamente, ma quello che sta succedendo disonora la memoria di George Floyd ed è opera di gruppi radicali di sinistra» ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo aver disposto il coprifuoco in 25 città e aver dichiarato di essere pronto a utilizzare anche l'esercito per frenare le proteste che stanno mettendo a ferro e fuoco gli USA.

La cui popolazione in questo momento sta combattendo una dura lotta contro due tremendi virus: quello nuovo e difficile da individuare del Covid-19 e quello vecchio e difficile da estirpare del razzismo.


Vediamo i dati del giorno, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 233.019 (+355) / 232.664 (+416) / 232.248 (+516) / 231.732 (+593)
  • decessi totali: 33.415 (+75) / 33.340 (+111) / 33.229 (+87) / 33.142 (+70)
  • guariti totali: 157.507 (+1.874) / 155.633 (+2.789) / 152.844 (+2.240) / 150.604 (+3.503)
Tamponi effettuati: 54.118 (ieri erano stati 69.342). Persone in terapia intensiva: 435 (15 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 35.253 (ieri erano 36.561).

Lombardia
  • contagi totali: 88.968 (+210) / 88.758 (+221) / 88.537 (+354) / 88.183 (+382)
  • decessi totali: 16.112 (+33) / 16.079 (+67) / 16.012 (+38) / 15.974 (+20)
  • guariti totali: 51.860 (+990) / 50.870 (+1.028) / 49.842 (+546) / 49.296 (+1.486)
Tamponi effettuati in Lombardia: 12.427 (ieri erano stati 14.301). Persone in terapia intensiva: 170 (ieri erano 172). 

A Milano si sono registrati 13 nuovi casi (ieri erano stati 25). Bene.



100° giorno - Sabato 30 maggio 2020

100 giorni! Sono passati 100 giorni dal 21 febbraio, il giorno in cui il Covid-19 è entrato prepotentemente nella nostra vita.

Oggi è sabato, il 15° da quella prima persona morta in Italia per Covid-19. Vediamo, come da consuetudine, i  numeri mondiali di diffusione del virus, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 23 maggio):


  1. USA (=)                    1.747.087 contagiati         erano 1.601.434        + 145.653
  2. Brasile (=)                 465.166 contagiati            erano 330.890        + 134.276
  3. Russia (=)                   396.575 contagiati           erano 326.448           + 70.127
  4. Regno Unito (=)        272.615 contagiati            erano 255.544          + 17.071
  5. Spagna (=)                 238.564 contagiati            erano 234.824             + 3.740
  6. Italia (=)               232.248 contagiati           erano 228.658          + 3.590
  7. Francia (=)                   186.924 contagiati           erano 182.015              + 4.909
  8. Germania (=)             183.025 contagiati             erano 179.710             + 3.315
  9. India (+2)                     174.355 contagiati            erano 125.149           + 49.206
  10. Turchia (-1)                  162.120 contagiati            erano 154.500             + 7.620
Seguono in classifica: Iran (148.950), Perù (141.779), Canada (90.909), Chile (90.638), Messico (84.627), Cina (84.126, +45), Arabia Saudita (81.766), Pakistan, Belgio, Qatar, Olanda, Bangladesh, Bielorussia, Ecuador, Svezia e Singapore.

Stati Uniti e Brasile rafforzano le prime due posizioni in questa triste classifica. Sale molto la Russia e l'India, come previsto, entra nella top ten, facendone uscire l'Iran, nazione che ha condiviso con noi tutta la prima fase del contagio.

All'inizio c'erano la Cina, la Corea del Sud, il Giappone, l'Iran e c'era l'Italia. Di tutte queste nazioni solo la nostra è ancora nei posti alti della graduatoria. Giappone e Corea del Sud sono addirittura quasi scomparsi, veleggiano nelle retrovie. Anche la Svizzera, che a un certo punto registrava numeri che destavano preoccupazione, è uscita dal novero dei Paesi più colpiti dal virus.

Per quanto riguarda i decessi siamo sempre al terzo posto, dietro a USA e Regno Unito. La Spagna scende di due posizioni, sorpassata dalla Francia e dal Brasile, destinato a salire ancora in classifica. Da dietro sale il Messico, all'ottavo posto, che è a ridosso del Belgio e lo supererà probabilmente già domani.


Questi invece i dati del giorno, con il confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 232.664 (+416) / 232.248 (+516) / 231.732 (+593) / 231.139 (+584)
  • decessi totali: 33.340 (+111) / 33.229 (+87) / 33.142 (+70) / 33.072 (+117)
  • guariti totali: 155.633 (+2.789) / 152.844 (+2.240) / 150.604 (+3.503) / 147.101 (+2.443)
Tamponi effettuati: 69.342 (ieri erano stati 72.135). Persone in terapia intensiva: 450 (25 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 36.561 (ieri erano 38.606).

Lombardia
  • contagi totali: 88.758 (+221) / 88.537 (+354) / 88.183 (+382) / 87.801 (+384)
  • decessi totali: 16.079 (+67) / 16.012 (+38) / 15.974 (+20) / 15.954 (+58)
  • guariti totali: 50.870 (+1.028) / 49.842 (+546) / 49.296 (+1.486) / 47.810 (+766)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.301 (ieri erano stati 14.078). Persone in terapia intensiva: 172 (anche ieri erano 173). 

A Milano si sono registrati 25 nuovi casi (ieri erano stati 32).

Dal 3 giugno, ha detto il governo, ci sarà libertà di muoversi anche al di fuori della propria regione. All'estero, invece, Austria e Grecia hanno escluso gli italiani tra i turisti che quest'estate potranno visitare i loro Paesi.

Intanto a Milano e Roma sono scesi in piazza i colori per contestare il governo. A Milano l'arancione dei "Gilet arancioni", gruppo guidato da un ex generale dei carabinieri che, tra le altre cose, chiede anche il ritorno alla "lira italica". Mi ricordo quando quel colore riempì piazza Duomo per festeggiare l'elezione a sindaco di Giuliano Pisapia e provo un'intensa malinconia. A Roma il nero di una manifestazione organizzata, tra gli altri, da un gruppetto chiamato "Marcia su Roma" e non occorre aggiungere altro.

Tutti, a Milano e a Roma, provenienti da chissà dove, visto che le trasferte fuori regione sono al momento fuorilegge. E tutti (o quasi tutti) rigorosamente senza mascherina e non a distanza di sicurezza.

«Il coronavirus è tutto un disegno politico, economico e sociale perché vogliono venderci alla Cina – hanno gridato gli uni e gli altri –. Il virus non esiste, per questo non mettiamo le mascherine...».

Se non fosse che così facendo rischiano di diffondere il virus anche ad altri...



99° giorno - Venerdì 29 maggio 2020

-1 Al 100° giorno, faccio fatica a credere che sto scrivendo questo diario da tutto questo tempo.

Questa mattina sono uscito di casa e questa per certi versi è una novità. È vero che qualche sortita qua e là l'ho fatta, nelle scorse settimane – per fare la spesa, per fare quattro passi, per fare acquisti vari – ma questa mattina avevo un impegno per cui ho dovuto proprio uscire, e questo è stato per me un fatto nuovo.

Nelle vie cittadine, tutto è tornato come prima dell'emergenza. Dal sellino della mia bicicletta ho potuto constatare che il traffico è lo stesso, la quantità di persone in giro è la stessa, le serrande sembrano tutte alzate. Solo, rispetto a prima, si vedono centinaia di mascherine (molte indossate con il naso fuori) e un po' di code fuori da alcuni negozi, soprattutto quelli di generi alimentari.

L'impatto più evidente sono le code di taxi ferme nei parcheggi, tutti fermi in fila uno dietro l'altro. I taxisti sono fuori dalle auto e parlottano tra loro, nei loro occhi si legge preoccupazione mista a rabbia. Nei giorni scorsi hanno protestato davanti al palazzo della Regione Lombardia e davanti a quello del Comune di Milano: «Siamo dimenticati e alla deriva, siamo tra le categorie più penalizzate!», hanno gridato chiedendo che sia assegnato loro un contributo di sostegno a fondo perduto.

Nelle vie sotto casa, invece, la piacevole notizia del ritorno del mercato. Erano più di tre mesi che non lo si vedeva, tra via Crema e via Giulio Romano.

Saluto volentieri le signore della bancarella del formaggio: sono indaffarate, finalmente lavorano, non ne potevano più di stare a casa. Ma una delle due nel frattempo è diventata nonna: «Almeno mi sono potuta godere la nipotina» sottolinea orgogliosa.

Rivedere tutta questa gente con i sacchetti della spesa fa pensare a un ritorno alla normalità, se solo non ci fossero sempre quelle maledette mascherine (veramente troppe quelle portate con il naso fuori) a ricordarci che nella normalità, purtroppo, ancora non ci troviamo.


Leggiamo i dati del giorno, con il confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 232.248 (+516) / 231.732 (+593) / 231.139 (+584) / 230.555 (+397)
  • decessi totali: 33.229 (+87) / 33.142 (+70) / 33.072 (+117) / 32.955 (+78)
  • guariti totali: 152.844 (+2.240) / 150.604 (+3.503) / 147.101 (+2.443) / 144.658 (+2.677)
Tamponi effettuati: 72.135 (ieri erano stati 75.893). Persone in terapia intensiva: 475 (14 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 38.606 (ieri erano 40.118).

Lombardia
  • contagi totali: 88.537 (+354) / 88.183 (+382) / 87.801 (+384) / 87.417 (+159)
  • decessi totali: 16.012 (+38) / 15.974 (+20) / 15.954 (+58) / 15.896 (+22)
  • guariti totali: 49.842 (+546) / 49.296 (+1.486) / 47.810 (+766) / 47.044 (+875)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.078 (ieri erano stati 15.507). Persone in terapia intensiva: 173 (anche ieri erano 173). 

A Milano si sono registrati 32 nuovi casi (ieri erano stati 39).

Niente da sottolineare, numeri in sostanziale equilibrio rispetto a ieri.



98° giorno - Giovedì 28 maggio 2020

Inizia il conto alla rovescia verso il 100° giorno dalla prima vittima per Covid-19 in Italia. In quel lontano 21 febbraio, quando ho iniziato questo diario, non pensavo certo che avremmo raggiunto un traguardo così elevato.

E invece eccoci qui, in una situazione di stallo che sembra non avere mai fine, anzi, che sembra appena iniziata. Dagli USA ci arriva la notizia che lì i morti per il virus sono diventati più di 100mila. Il Brasile, dicono i media e confermano i dati, è preso d'assedio come tutta l'America del Sud. Il continente americano, insomma, è oggi l'ultima frontiera del contagio. Per ora, e lo diciamo come sempre sottovoce, solo l'Africa sembra essersi salvata dall'attacco di questo nemico invisibile.

Per quanto ci riguarda, ora a preoccuparci è soprattutto l'aspetto economico. Ieri dall'Europa ci è arrivata una buona notizia, arriveranno molti soldi per la ripresa economica. L'Italia, pare, sarà la nazione più beneficiata da questa pioggia di euro, ne saremo degni?

Abbiamo intervistato di recente il presidente di un gruppo siderurgico che ha base nel bresciano e terminazioni in buona parte del continente europeo. La frase con cui ci ha salutato è stata, più o meno questa:
«Credo che ognuno, oggi, debba fare qualcosa di più e noi imprenditori abbiamo il dovere di rialzare di testa, di ripartire dando fiducia ai nostri collaboratori, alle famiglie, al Paese intero. Dobbiamo uscire dalla difficoltà, metterci tutta la capacità, volontà ed entusiasmo che abbiamo sempre avuto. Se sapremo tornare a fare questo, la gente ci seguirà, perché penserà: “La classe imprenditoriale italiana è stata all'altezza dei nostri padri, che 70 anni fa hanno saputo ricostruire il nostro Paese dalle distruzioni della guerra"». 
Ecco, questo è lo spirito che dovrà accompagnarci nei prossimi mesi, che saranno davvero duri perché dovremo cercare di rimettere insieme i cocci della nostra economia, che già prima era in difficoltà e che ora è stata fatta a pezzi dalla pandemia.

Solo ponendoci obiettivi comuni e condivisi lo potremo fare. Come sarebbe fantastico se un momento così difficile e drammatico riuscisse a compattarci tutti e a renderci finalmente un Paese degno di questo nome, capace di mettere per una volta da parte giochetti politici, campanilismi e interessi di bottega.


Vediamo i numeri del giorno, con il confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 231.732 (+593) / 231.139 (+584) / 230.555 (+397) / 230.158 (+300)
  • decessi totali: 33.142 (+70) / 33.072 (+117) / 32.955 (+78) / 32.877 (+92)
  • guariti totali: 150.604 (+3.503) / 147.101 (+2.443) / 144.658 (+2.677) / 141.981 (+1.502)
Tamponi effettuati: 75.893 (mai così tanti, ci sembra, ieri erano stati 67.324). Persone in terapia intensiva: 489 (16 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 40.118 (ieri erano 42.732).

Lombardia
  • contagi totali: 88.183 (+382) / 87.801 (+384) / 87.417 (+159) / 87.258 (+148)
  • decessi totali: 15.974 (+20) / 15.954 (+58) / 15.896 (+22) / 15.874 (+34)
  • guariti totali: 49.296 (+1.486) / 47.810 (+766) / 47.044 (+875) / 46.169 (+513)
Tamponi effettuati in Lombardia: 15.507 (ieri erano stati 12.503). Persone in terapia intensiva: 173 (ieri erano 175). 

A Milano si sono registrati 39 nuovi casi (ieri erano stati 42).

Se fossimo degli statistici saremmo già impazziti. Da un giorno all'altro i numeri sembrano non seguire un filo logico, una volta si abbassano  improvvisamente e l'altra si alzano inspiegabilmente. Premesso che non è detto che siano così fedeli alla realtà – questo lo dicono in tanti fin dalla notte dei tempi – ci si aspetterebbe che almeno nell'errore (o comunque nell'approssimazione) ci fosse una coerenza di fondo. E invece niente.

Faccio comunque rispettosamente notare che i numeri più "ballerini" sono sempre e solo quelli della Lombardia: qui da noi i morti calano di 38? A livello nazionale di 37! I contagiati lombardi restano più o meno quelli di ieri? Lo stesso accade nel numero complessivo italiano...



97° giorno - Mercoledì 27 maggio 2020

Oggi voglio fare mia la lezione di alto giornalismo che ieri ci è stata impartita dal giornale online di un famoso anchorman.

Voglio quindi non parlare del fatto che in Regione Lombardia si sia finalmente deciso di istituire una commissione di inchiesta per far luce sull'emergenza coronavirus, in pratica su quanto è stato fatto (e non è stato fatto) finora dalla giunta presieduta da Attilio Fontana (Lega) e dall'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera (Forza Italia).

Voglio non sottolineare che ieri è stato eletto il presidente della commissione, che per statuto deve essere assegnato a un esponente dell'opposizione (in questo caso quindi del centrosinistra).

Voglio non raccontare che ha ottenuto l'incarico Patrizia Baffi di Italia Viva, che però è stata eletta con i voti compatti del centrodestra, Lega e Forza Italia in prima fila. Il centrosinistra aveva infatti presentato un altro candidato.

Voglio anche non dire che il centrodestra lombardo ha esultato per l'esito della votazione mentre il centrosinistra e i 5 Stelle hanno dichiarato che per protesta da qui in avanti non parteciperanno più ai lavori della commissione.

Voglio inoltre non ribadire che Patrizia Baffi è di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che giusto 24 ore prima, nella Giunta per le immunità del Senato, si è astenuto dal votare l'autorizzazione a procedere nei confronti del leader nazionale della Lega per la questione legata al presunto "sequestro" della nave Open Arms.

E siccome sono un bravo giornalista, voglio infine non trarre conclusioni affrettate e voglio non entrare nel facile giochetto di quelli che ritengono che si sia trattato di uno scambio di favori. "Se tu dai una cosa a me, io poi do una cosa a te" diceva una famosa pubblicità dei tempi di Carosello, ma io non comparerò mai questa frase a quanto è accaduto tra il Senato e la Regione Lombardia.

Non scherziamo, qui si fa giornalismo, non gossip


Pensiamo ai numeri del giorno, con il consueto confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 231.139 (+584) / 230.555 (+397) / 230.158 (+300) / 229.858 (+531)
  • decessi totali: 33.072 (+117) / 32.955 (+78) / 32.877 (+92) / 32.785 (+50)
  • guariti totali: 147.101 (+2.443) / 144.658 (+2.677) / 141.981 (+1.502) / 140.479 (+1.639)
Tamponi effettuati: 67.324 (ieri erano stati 57.674). Persone in terapia intensiva: 505 (16 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 42.732 (ieri erano 44.504).

Lombardia
  • contagi totali: 87.801 (+384) / 87.417 (+159) / 87.258 (+148) / 87.110 (+285)
  • decessi totali: 15.954 (+58) / 15.896 (+22) / 15.874 (+34) / 15.840 (+0)
  • guariti totali: 47.810 (+766) / 47.044 (+875) / 46.169 (+513) / 45.656 (+301)
Tamponi effettuati in Lombardia: 12.503 (ieri erano stati 9.176). Persone in terapia intensiva: 175 (ieri erano 183). 

A Milano si sono registrati 42 nuovi casi (ieri erano stati 14).


Oggi giornata nera, crescono contagi e decessi in tutta Italia, ma se si guardano i dati ci si accorge che questo aumento è dovuto solo all'aumento dei dati in Lombardia. Nel resto d'Italia non ci sono scossoni verso l'alto, qui da noi sì. Che cosa aspettiamo a cambiare strategia?


Il punto è sempre lo stesso, in Lombardia si fanno troppo pochi tamponi, è impossibile, così, arrivare a un'efficiente tracciabilità del virus. Ogni giorno registriamo i 2/3 dei contagiati d'Italia facendo meno di 1/5 dei tamponi totali

Facciamoci anche in questo caso aiutare dalle cifre: il numero minimo consigliato di tamponi da effettuare è di 250 al giorno ogni 100mila abitanti. Tutte le regioni sono sotto questa soglia, ma questa – giusto per fare un esempio – è la classifica a ieri di tamponi effettuati, appunto, ogni 100mila abitanti (la graduatoria tiene dunque conto non del numero totale di tamponi effettuati in un giorno da ogni singola Regione, ma del numero di tamponi effettuato ogni 100mila persone):
  1. Veneto 246
  2. Basilicata 153
  3. Liguria 142
  4. Provincia di Trento 128
  5. Piemonte 125
  6. Umbria 124
  7. Toscana 121
  8. Friuli Venezia Giulia 106
  9. Abruzzo 96
  10. Lombardia 91
  11. Emilia Romagna 82
  12. Campania 75
  13. Provincia di Bolzano 73
  14. Valle d'Aosta 69
  15. Marche 67
  16. Puglia 55
  17. Sardegna 55
  18. Lazio 53
  19. Calabria 52
  20. Sicilia 48
  21. Molise 45.
A fronte di una situazione di profonda crisi, di contagio presente come da nessuna altra parte d'Italia, la Lombardia si comporta come regioni in cui la situazione è molto più tranquilla. Non è strano tutto ciò?





96° giorno - Martedì 26 maggio 2020

È durata solo un giorno la proposta di istituire una guardia civica che abbia il compito di controllare che i cittadini si comportino in modo corretto e seguano le indicazioni fissate da Governo e Regioni nell'ambito del contenimento della diffusione del Covid-19. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ieri aveva avuto la grande idea di distribuire sul territorio ben 60mila assistenti civici volontari che aiutassero le persone a comportarsi come bravi scolaretti. Fino a quanto si sarebbero potuti spingere nel "convincimento"? Quale potere sarebbe stato loro delegato per l'espletamento della loro attività? Si sarebbero potuti affiancare o addirittura sostituire alle Forze dell'ordine?

Una proposta che ha sollevato prima una montagna di dubbi e poi una montagna di critiche per cui, dopo avere lanciato il sasso (forse per vedere l'effetto che faceva) la mano è stata ritirata (vista l'eco avuta dalla notizia non era certo possibile nasconderla) e l'idea, per il momento, accantonata. Forse i volontari ci saranno comunque, voci dell'ultima ora, ma avranno solo compiti di "pubblica utilità". Che, come al solito, vuol dire tutto e non vuol dire niente, non ci resta che aspettare gli sviluppi anche di questa storia.

Niente più sceriffi improvvisati nelle strade e nelle piazze, quindi. Ma ecco che a fare da contraltare a questa notizia arrivano nuove limitazioni agli assembramenti di giovani (sempre loro!): a Milano, ad esempio, il sindaco Beppe Sala ha deciso che dopo le 19 non potranno essere più servite bevande da asporto, nei bar ma anche nei negozietti di prossimità. Insomma: liberi, sì, ma con giudizio.


Per quanto mi riguarda, nel frattempo, sono tornato a fare sport. Erano mesi che non calcavo un campo da tennis. Emozione e timore di non ricordare più come si fa. Naturalmente si gioca in singolo, io e il mio compare di mille battaglie a rete.

Niente spogliatoio, si arriva già "cambiati". Poco male la temperatura è mite e si può tranquillamente raggiungere il campo in bicicletta senza soffrire. Ritirato il foglietto della prenotazione e pagata la quota, l'addetto ci chiede di aspettare che il campo si liberi, tenendo sempre la mascherina indossata.

Allo scadere dell'ora precedente alla nostra, i tennisti che hanno finito di giocare escono dalla porta a destra mentre noi entriamo da quella a sinistra. L'addetto disinfetta le panchine prima di farci entrare, poi tutto soddisfatto ci dice «Buona partita!».

Ci vogliono due minuti per ritrovare confidenza con racchetta e palline, pensavo fosse molto più difficile. L'ora scorre purtroppo velocemente, il divertimento è quello di sempre. Alla fine l'uscita è dall'accesso di destra, ovviamente. Si reindossa la mascherina e si riparte verso casa, purtroppo (questo è l'aspetto più fastidioso) niente spogliatoio e quindi niente doccia.

Così è lo sport (dilettantistico) ai tempi del coronavirus.


Ecco i numeri del giorno, con il confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 230.555 (+397) / 230.158 (+300) / 229.858 (+531) / 229.327 (+669)
  • decessi totali: 32.955 (+78) / 32.877 (+92) / 32.785 (+50) / 32.735 (+119)
  • guariti totali: 144.658 (+2.677) / 141.981 (+1.502) / 140.479 (+1.639) / 138.840 (+2.120)
Tamponi effettuati: 57.674 (ieri erano stati 35.241). Persone in terapia intensiva: 521 (20 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 44.504 (ieri erano 46.574).

Lombardia
  • contagi totali: 87.417 (+159) / 87.258 (+148) / 87.110 (+285) / 86.825 (+441)
  • decessi totali: 15.896 (+22) / 15.874 (+34) / 15.840 (+0) / 15.840 (+56)
  • guariti totali: 47.044 (+875) / 46.169 (+513) / 45.656 (+301) / 45.355 (+688)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.176 (ieri erano stati 5.641). Persone in terapia intensiva: 183 (ieri erano 196). 

A Milano si sono registrati 14 nuovi casi (ieri erano stati 27).

Signori, si scende.



95° giorno – Lunedì 25 maggio 2020

E ci risiamo con il panico da movida (presto, se non lo è già, questa sarà la parola più abusata e odiata d'Italia). Ogni volta che c'è un fine settimana è la stessa storia: giornali e telegiornali che aprono con le immagini di giovani assembrati mentre passeggiano sui Navigli, che rigorosamente senza mascherina sorseggiano cocktail fuori dai bistrot, fumano fuori dai pub, chiacchierano come se niente fosse sui marciapiedi affollati.

Come ogni fine settimana c'è chi si arrabbia per questo comportamento, che viene definito incivile, egoista, pericoloso. «Questi vogliono riportarci alla fase 1» si dice e già si pensa ai dati che fra due settimane si porteranno dietro il peso del comportamento irresponsabile di questi giorni.

Ma sono mesi che «aspettiamo tra due settimane e vedrete!» e che poi invece non succede niente. La diffusione del virus sta calando in tutta Italia, più o meno velocemente, e anche la corrispondenza delle due settimane con l'inizio della Fase 2 è passata senza lasciare tracce dolorose. Tutti aspettavamo il 18 maggio con terrore, ora non se ne parla nemmeno più.

Adesso si dice che il momento delicato coinciderà con la fine di questa settimana: sarà quello il momento giusto per capire se l'apertura della seconda parte della Fase 2 ha peggiorato la condizione che avevamo faticosamente conquistato con la chiusura totale. Ma è un po' come quando si grida continuamente "Al lupo, al lupo...", prima o poi qualcuno decide di non scappare più.

Quelli che oggi "non scappano più" sono i giovani, i 20-30enni. Sono tutti sconsiderati? Non abbiamo nemmeno finito di elogiarli per essersene stati buoni buoni chiusi in casa per due mesi, che già oggi li additiamo come untori che ci procureranno le peggiori sventure.

Ma forse sarebbe giunto il tempo di essere più chiari, su come e dove sta andando il virus. Ogni giorno ci arrivano dati – relativi a contagi, decessi, tamponi effettuati, ecc. – che raccontano qualcosa solo se raffrontati a quelli dei giorni precedenti. Ma che non ci dicono quello che più ci servirebbe.

Dove si creano i contagi? Quali categorie di persone sono interessate? Quali sono i luoghi più a rischio? Qual è l'eta delle persone che sono positive ai tamponi? Quali sono le fasce d'età di chi muore per Covid-19? Quale la loro condizione di salute prima di avere contratto il virus?

Non vogliamo pensare che chi sta gestendo l'emergenza non sia ancora in grado, dopo mesi di operatività, di fornire risposte a queste domande. La tracciabilità, lo si dice da sempre, è una delle armi più forti di prevenzione e lotta alla diffusione dei virus, rendere note queste informazioni ci renderebbe tutti più consapevoli della pericolosità o meno delle nostre azioni.

Perché noi cittadini, oggi più che mai, abbiamo bisogno di essere informati con precisione su quello che possiamo o non possiamo fare, non abbiamo bisogno di essere trattati come bambini cui si dice quello che devono fare senza spiegare loro il perché si debbano comportare in quel modo (che ormai anche con i bambini, tra l'altro, non si fa più così...).


Pensiamo ai numeri del giorno confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 230.158 (+300) / 229.858 (+531) / 229.327 (+669) / 228.658 (+652)
  • decessi totali: 32.877 (+92) / 32.785 (+50) / 32.735 (+119) / 32.616 (+130)
  • guariti totali: 141.981 (+1.502) / 140.479 (+1.639) / 138.840 (+2.120) / 136.720 (+2.160)
Tamponi effettuati: 35.241 (ieri erano stati 55.824). Persone in terapia intensiva: 541 (12 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 46.574 (ieri erano 47.428).

Lombardia
  • contagi totali: 87.258 (+148) / 87.110 (+285) / 86.825 (+441) / 86.384 (+293)
  • decessi totali: 15.874 (+34) / 15.840 (+0) / 15.840 (+56) / 15.784 (+57)
  • guariti totali: 46.169 (+513) / 45.656 (+301) / 45.355 (+688) / 44.667 (+1.018)
Tamponi effettuati in Lombardia: 5.641 (ieri erano stati 11.457). Persone in terapia intensiva: 196 (ieri erano 197). 

A Milano si sono registrati 27 nuovi casi (ieri erano stati 32).

Sono stati confermati gli zero decessi di ieri in Lombardia, e questo ci suona davvero strano. In compenso oggi ci sarebbe da gioire per il sensibile abbassamento del numero dei contagi, soprattutto in Lombardia, dove si sono praticamente dimezzati. Se non fosse che proprio nella nostra regione sono stati eseguiti solo 5.601 tamponi, la metà rispetto a ieri, che già erano pochi.

Ovvio che meno tamponi si fanno e meno positivi si hanno...



94° giorno - Domenica 24 maggio 2020

Da una parte sarei tentato di interrompere questo diario. Il momento più interessante da raccontare, credo, si è esaurito con l'avvento della Fase 2 e del quasi completo ritorno alla vita sociale che stiamo vivendo in questi giorni.

Se però ho ancora qualche dubbio sul fatto che questa mia narrazione debba o non debba finire qui è perché, nonostante tutto, i numeri della Lombardia non accennano a diminuire e a diventare tali da non rappresentare più un problema sanitario, e quindi sociale.

Qualcuno ci vuol spiegare una volta per tutte perché qui da noi l'emergenza sembra non finire mai? Mentre in Veneto – dove stanno litigando per stabilire chi, la scienza o la politica, ha dato l'impulso decisivo sul fronte dell'esecuzione della misura vincente dei tamponi a tappeto – i contagi sono ormai un problema appartenente al passato, in terra lombarda la curva non accenna a diminuire e in valori assoluti, oltre che percentuali, continuiamo a essere la "zona rossa" d'Italia.

In tutto il mondo, nei Paesi in cui c'è stata maggiore diffusione, abbiamo assistito a una stessa curva di comportamento del virus: primi casi, esplosione dei contagi, fase di assestamento in alto (il cosiddetto plateau), lenta e continua discesa.

È successo in Cina, in Corea del Sud, in Francia, in Germania, in Spagna, in Iran, in Turchia... Alcuni Paesi sono in salita ora: il Regno Unito, che è arrivato dopo le altre nazioni europee, la Russia, i Paesi del Sudamerica – primo tra tutti il Brasile –, che in questo momento rappresentano il più preoccupante focolaio del mondo.

Dappertutto lo stesso comportamento, meno che in due situazioni.

La prima riguarda gli Stati Uniti, che da soli assommano più di 1/4 dei contagiati e dei morti di tutto il mondo e che fanno registrare numeri altissimi ormai da settimane, che non accennano a diminuire. Quando tra qualche anno si parlera della pandemia del Covid-19 si dirà che è nata in Cina ma che si è sviluppata soprattutto negli USA, che sono il vero Paese in cui il virus ha trovato terreno fertile per la sua diffusione.

L'altra situazione, spiace dirlo, è proprio la Lombardia. Qui, a febbraio, ci sono stati i primi casi italiani – come dimenticare la clamorosa e inaspettata "chiusura" di Codogno? – e qui ancora oggi si contano i più numerosi contagi e decessi d'Italia. È come se in mezzo non ci fosse stato niente: la "zona rossa", la reclusione forzata in casa, la chiusura di tutto quello che si poteva chiudere, la scuola a distanza, lo sforzo di medici e infermieri per cercare di salvare la vita di migliaia di persone...

Sono tre mesi che la Lombardia continua a essere il focolaio d'Italia, imperterrita. Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e anche Liguria sono regioni molto colpite dal virus, certo, ma non con le proporzioni né con la costanza nel tempo che contraddistinguono la nostra regione. Le altre parti d'italia, addirittura (e per fortuna!!!), sono riuscite a restare quasi completamente indenni da questo attacco virologico frontale.

Quando tra qualche anno si parlerà del Covid-19, qui in Italia, si dirà che è stato un fenomeno che ha riguardato soprattutto la Lombardia. La prima vittima fu registrata in Veneto? Certo, ma poi il terreno fertile il virus lo ha trovato all'ombra del Pirellone.

USA e Lombardia. Quale filo trasparente unisce queste due realtà? Bisognerebbe cercare di rispondere a questa domanda, per cercare di fermare un trend negativo che sembra non finire mai. 


Passiamo ai numeri del giorno confrontati con quelli dei tre giorni precedenti. Anticipo che c'è un colpo di scena che, se fosse confermato, renderebbe del tutto inutile e sbagliato quello che ho scritto prima: in Lombardia oggi non ci sarebbe stato nemmeno un decesso!

Il condizionale è d'obbligo perché la comunicazione ufficiale data dalla regione è che “i flussi proveniente dalla rete ospedaliera e le anagrafi territoriali oggi non hanno segnalato decessi”, che è una dichiarazione non del tutto chiara.

Potrebbe trattarsi di un semplice disservizio, ricordiamo che già altre volte Regione Lombardia ha comunicato dati inesatti o incompleti relativi a contagi e decessi. Del resto non c'è nessun indicatore che possa far pensare che si tratti di un dato reale. Se lo fosse sarebbe una specie di miracolo. Saremmo davvero felici se fosse così.

Certo che qualcuno potrebbe pensare male: un dato così clamoroso compare proprio oggi, nel pieno della bufera causata dall'interpretazione, diciamo così, "bizzara" del concetto di indice di contagio da parte dell'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

Roba da mettere a tacere ogni discussione, quello "zero" è di sicuro l'argomento più importante del giorno, quello di cui tutti questa sera parleranno.


Italia 
  • contagi totali: 229.858 (+531) / 229.327 (+669) / 228.658 (+652) / 228.006 (+642)
  • decessi totali: 32.785 (+50) / 32.735 (+119) / 32.616 (+130) / 32.486 (+156)
  • guariti totali: 140.479 (+1.639) / 138.840 (+2.120) / 136.720 (+2.160) / 134.560 (+2.278)
Tamponi effettuati: 55.824 (ieri erano stati 72.410). Persone in terapia intensiva: 553 (19 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 47.428 (ieri erano 48.485).

Lombardia
  • contagi totali: 87.110 (+285) / 86.825 (+441) / 86.384 (+293) / 86.091 (+316)
  • decessi totali: 15.840 (+0) / 15.840 (+56) / 15.784 (+57) / 15.727 (+65)
  • guariti totali: 45.656 (+301) / 45.355 (+688) / 44.667 (+1.018) / 43.649 (+207)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.457 (ieri erano stati 17.191). Persone in terapia intensiva: 197 (ieri erano 199). 

A Milano si sono registrati 32 nuovi casi (ieri erano stati 40).




93° giorno - Sabato 23 maggio 2020

Siamo giunto a un nuovo sabato, il 14° da quella prima morte italiana per Covid-19. Passiamo alla consueta analisi dei numeri mondiali di diffusione del virus, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 16 maggio):


  1. USA (=)                    1.601.434 contagiati         erano 1.444.870        + 156.564
  2. Brasile (+4)                 330.890 contagiati            erano 220.291        + 110.599
  3. Russia (-1)                   326.448 contagiati           erano 272.043           + 58.847
  4. Regno Unito (-1)        255.544 contagiati            erano 238.004          + 17.540
  5. Spagna (-1)                 234.824 contagiati            erano 230.698             + 4.126
  6. Italia (-1)               228.658 contagiati         erano 223.885          + 4.773
  7. Francia (=)                   182.015 contagiati           erano 179.630              + 2.385
  8. Germania (=)             179.710 contagiati             erano 175.715             + 3.995
  9. Turchia (=)                  154.500 contagiati            erano 146.457             + 8.043
  10. Iran (=)                        131.652 contagiati            erano 118.392           + 13.260
Seguono in classifica: India (125.149), Perù (111.698), Cina (84.081, +43), Canada (83.947), Arabia Saudita (67.719), Messico (65.527), Chile (61.857), Belgio, Pakistan, Olanda, Qatar, Ecuador, Bielorussia, Svezia e Svizzera.

Come avevamo previsto il Brasile ha scalato posizioni, ma non pensavamo in modo così irruento, tanto da superare in un solo balzo Spagna, Regno Unito e Russia e piazzarsi al secondo posto, dietro ai soli USA, che mantengono costante il numero di contagi settimanali (la scorsa settimana erano 160.941). Per la prima volta il podio del contagio non vede su un suo gradino una nazione europea.

Tutti gli altri, nelle prime 10 posizioni, vedono diminuire i contagi parziali. A ridosso dei primi sale invece come numeri l'India, destinata a superare già la prossima settimana l'Iran e forse anche la Turchia.

La Cina, con il suo miliardo e mezzo (quasi) di abitanti, dichiara 43 nuovi contagi.

Per quanto riguarda i decessi per Covid-19, invece, l'Italia occupa sempre il terzo posto mondiale, dietro agli angloamericani. Forse il Brasile nei prossimi giorni ci scalzerà anche da questo podio: in questa settimana ha fatto registrare un numero di morti sei volte superiore al nostro (circa 6mila contro circa mille).

Qui di seguito, invece, i numeri del giorno confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 229.327 (+669) / 228.658 (+652) / 228.006 (+642) / 227.364 (+665)
  • decessi totali: 32.735 (+119) / 32.616 (+130) / 32.486 (+156) / 32.330 (+161)
  • guariti totali: 138.840 (+2,120) / 136.720 (+2.160) / 134.560 (+2.278) / 132.282 (+2.881)
Tamponi effettuati: 72.410 (ieri erano stati 75.380). Persone in terapia intensiva: 572 (23 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 48.485 (ieri erano 49.770).

Lombardia
  • contagi totali: 86.825 (+441) / 86.384 (+293) / 86.091 (+316) / 85.775 (+294)
  • decessi totali: 15.840 (+56) / 15.784 (+57) / 15.727 (+65) / 15.662 (+65)
  • guariti totali: 45.355 (+688) / 44.667 (+1.018) / 43.649 (+207) / 43.442 (+849)
Tamponi effettuati in Lombardia: 17.191 (ieri erano stati 19.028). Persone in terapia intensiva: 199 (ieri erano 207). 

A Milano si sono registrati 40 nuovi casi (ieri erano stati 35). A Bergamo oggi sono stati molti di più, 102.

In Lombardia continuano a esserci i 2/3 dei contagi e la metà delle morti di tutta Italia.



92° giorno - Venerdì 22 maggio 2020

La notizia è di quelle che ti fanno saltare in piedi sul divano a esultare: in Veneto ieri non c'è stato alcun nuovo contagio. Non è la prima regione d'Italia a raggiungere questo obiettivo, ma non dimentichiamo che in Veneto, così come in Lombardia, tutto è cominciato.

Stiamo parlando di 3 mesi fa: era venerdì 21 febbraio quando arrivò, come un fulmine a ciel sereno, la notizia della prima persona deceduta per coronavirus. Andando a rileggere questo diario scopro quello che avevo scritto "È successo in Veneto, un signore di 77 anni di Vo' Euganeo (non avevo mai sentito parlare di questo paese, chissà dov'è...)".

Non avremmo mai immaginato, quel giorno, quali sarebbero state le conseguenze di quell'apparente isolata morte. Capivamo che stava generandosi qualcosa di unico nella nostra storia recente – come sta a dimostrarlo il fatto che decidemmo di iniziare un diario – ma certo non ci immaginavamo tutto quello che sarebbe successo da lì a poco.

Qual è il segreto del Veneto? Come ha potuto raggiungere questo obiettivo differenziandosi, in questo, dalla Lombardia, che invece naviga ancora in acque malsane e per ora non riesce a uscire da una palude fatta di contagi e morti che sembra non avere mai fine?

Quello che sappiamo noi è che fin da subito in Veneto è stata adottata la strategia dei tamponi a tappeto. Sottoponendo più persone possibile ai test sono stati raccolti dati che sono stati utili per capire gli sviluppi e i movimenti dell'epidemia e quindi non ci si è fatti cogliere impreparati nel momento del suo maggior sviluppo.

Per capire la differenza con la Lombardia, si possono vedere i numeri: in Lombardia, che ha una popolazione di circa 10,5 milioni di abitanti, sono stati fin qui effettuati 622.565 tamponi, in Veneto con una popolazione di meno di 5 milioni ne sono stati effettuati 548.573. In proporzione, in Veneto se ne sono fatti dunque il doppio.

Si risponde, in questi casi, che i tamponi non ci sono, che è difficile reperire i materiali per eseguirli. E qui c'è il colpo di scena: a gennaio il Veneto, preoccupato da quanto stava accadendo in Cina, aveva ordinato 500mila tamponi per coronavirus, anticipando la forte richiesta che nei mesi successivi avrebbe svuotato i mercati. Un'intuizione che ha salvato migliaia di vite.

Quando si dice che in Lombardia qualcosa è andato storto non ci si riferisce al lavoro degli operatori sanitari, che hanno fatto tutto il possibile e anche molto di più. Non ci si riferisce alla popolazione, che se n'è stata brava brava rinchiusa in casa per due mesi. Non ci si riferisce ai negozianti, ai ristoratori, agli artigiani che oggi rischiano di non riaprire le loro attività. Non ci si riferisce ai famigliari delle vittime che hanno visto i loro cari morire all'interno delle RSA senza che nessuno si degnasse di dare loro una spiegazione. Non ci si riferisce alle farmacie che non hanno mascherine, guanti, alcol, disinfettanti...

Ci si riferisce a chi non ha saputo capire in tempi rapidi come agire per il bene di tutti noi e che nelle sue scelte strategiche sembra avere badato più alle appararenze che alla sostanza.

Ci si può arrabbiare quanto si vuole, ma quando si dice che la Lombardia non è più  la regione più efficiente d'Italia, ammesso che lo sia mai stata, in questo momento si dice il vero.

Ce ne vorrà di tempo, per riconquistare le posizioni perse dal punto di vista della credibilità, e di questo fatto qualcuno, prima o poi dovrà, rendere conto.


Ecco i numeri del giorno confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 228.658 (+652) / 228.006 (+642) / 227.364 (+665) / 226.699 (+813)
  • decessi totali: 32.616 (+130) / 32.486 (+156) / 32.330 (+161) / 32.169 (+162)
  • guariti totali: 136.720 (+2.160) / 134.560 (+2.278) / 132.282 (+2.881) / 129.401 (+2.075)
Tamponi effettuati: 75.380 (ieri erano stati 71.679). Persone in terapia intensiva: 595 (45 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 49.770 (ieri erano 51.051).

Lombardia
  • contagi totali: 86.384 (+293) / 86.091 (+316) / 85.775 (+294) / 85.481 (+462)
  • decessi totali: 15.784 (+57) / 15.727 (+65) / 15.662 (+65) / 15.597 (+54)
  • guariti totali: 44.667 (+1.018) / 43.649 (+207) / 43.442 (+849) / 42.593 (+190)
Tamponi effettuati in Lombardia: 19.028 (ieri erano stati 14.702). Persone in terapia intensiva: 207 (ieri erano 226). 

A Milano si sono registrati 35 nuovi casi (ieri erano stati 38).




91° giorno - Giovedì 21 maggio 2020

Nel mondo sono stati superati i 5 milioni di contagi, con quasi 330mila decessi. Il tasso di mortalità più alto in Europa ora ce l'ha la Svezia, Paese che ha fatto la scelta della libertà e che non ha mai applicato una vera e propria chiusura totale.

Ci si chiedeva quale fosse la sua forza o la sua fortuna per l'essere "immune" dai grandi numeri del contagio. Qualcuno sosteneva si trattasse delle basse temperature, capaci di ammazzare il Covid-19. Anche qui si brancola nel buio e la certezza è solo una: prima o poi il Covid-19 tocca a tutti.

Altre notizie che ci hanno incuriosito in questi ultimi giorni:
  • il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, ha rivelato che sta assumendo da ormai due settimane, in via preventiva, pasticche di idrossiclorochina, un farmaco che viene utilizzato per curare la malaria e alcune malattie autoimmuni. «Me ne hanno parlato in tanti, mi dicono che faccia bene», ha dichiarato. Ma non ci sono prove scientifiche che certifichino la validità di questo farmaco nella prevenzione del Covid-19 e c'è chi mette in guardia sui suoi effetti collaterali. In particolare l'uso di idrossiclorochina può essere pericoloso per persone che soffrono di aritmie cardiache, problemi alla retina e malattie renali
  • la questione "Ospedale Fiera Milano" finisce in Pretura. Il sindacato Adl Cobas Lombardia ha presentato un esposto contro Regione Lombardia, che avrebbe speso 21 milioni di euro per costruire un reparto di terapia intensiva che non ha mai lavorato come negli intendimenti. Come si ricorderà l'Ospedale in Fiera a Milano, fortemente voluto dalla giunta presieduta da Attilio Fontana e in particolare dall'Assessore al Welfare Giulio Gallera, era stato costruito in poche settimane per fare fronte al momento di massima crisi degli ospedali lombardi. Edificato sotto la guida di Guido Bertolaso, chiamato in Lombardia come super consulente (pare comunque non pagato), nei propositi iniziali avrebbe dovuto ospitare fino a 400 persone colpite da Covid-19 e bisognose di terapia intensiva. I numeri erano presto calati: in seguito si era parlato di 200 pazienti ricoverati tutti insieme, in realtà da quando è stato inaugurato in pompa magna da qui sono passati solo 53 malati. «Una media di 840mila euro a paziente, sono soldi spesi male –, sottolineano i rappresentanti di Adl Cobas Lombardia – purtroppo ha prevalso la necessità propagandistica sul bene rappresentato dalla sanità pubblica»
  • in Nuova Zelanda, Paese tra l'altro che non ha subito come tanti altri un forte attacco dal coronavirus (ad oggi si contano poco più di 1.500 contagiati ufficiali e 21 persone morte) la premier Jacinta Ardern ha proposto di rilanciare l'economia dell'isola riducendo la settimana lavorativa a soli quattro giorni, a parità di stipendio. Una misura che migliorerebbe la qualità della vita dei cittadini e rappresenterebbe anche un volano per rilanciare il comparto del turismo, fortemente colpito da questi giorni di emergenza mondiale. L'idea è sostenuta apertamente da Andrew Barnes, proprietario di Perpetual Guardian, un'azienda con più di 200 dipendenti che già dal 2018 ha ridotto a quattro i giorni lavorativi settimanali. Da quando i suoi dipendenti lavorano meno, ha sottolineato, la produttività è aumentata ed è migliorato il benessere fisico e mentale dei lavoratori»
  • le immagini di giovani che nei luoghi della movida sorseggiano aperitivi l'uno vicino all'altro, in molti senza mascherina, hanno prodotto l'effetto di una stretta maggiore sui controlli anti-assembramento da disporsi nelle varie città. A seguito di due circolari provenienti dal Ministero dell'Interno e dal Prefetto Franco Gabrielli, inviate ai vari prefetti e questori, le forze dell'ordine potranno applicare ai clienti assembrati fuori dai locali multe da 400 a 3.000 euro e sanzioni ancora più severe, che arrivano anche alla sospensione della licenza, per proprietari di bar e ristoranti che non dovessero far rispettare i divieti ai loro clienti
  • l'obbligo di uso delle mascherine sta mettendo in crisi l'insieme di leggi nazionali diffuse in molti Paesi che stabiliscono che coprirsi il volto in luoghi pubblici sia da considerarsi un reato. Sono le famose leggi contro i burqa, ma che riguardano anche l'uso di caschi, passamontagna, maschere, ecc. Per ora le leggi non sono ancora state cambiate, per cui in molti Paesi si sta vivendo il paradosso che qualcuno potrebbe essere multato per non essersi coperto parte del viso mentre altri potrebbero essere sanzionati per averlo fatto...

Vediamo i numeri del giorno e confrontiamoli, come facciamo sempre, con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 228.006 (+642) / 227.364 (+665) / 226.699 (+813) / 225.886 (+451)
  • decessi totali: 32.486 (+156) / 32.330 (+161) / 32.169 (+162) / 32.007 (+99)
  • guariti totali: 134.560 (+2.278) / 132.282 (+2.881) / 129.401 (+2.075) / 127.326 (+2.150)
Tamponi effettuati: 71.679 (ieri erano stati 67.195). Persone in terapia intensiva: 640 (36 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 51.051 (ieri erano 52.452).

Lombardia
  • contagi totali: 86.091 (+316) / 85.775 (+294) / 85.481 (+462) / 85.019 (+175)
  • decessi totali: 15.727 (+65) / 15.662 (+65) / 15.597 (+54) / 15.543 (+24)
  • guariti totali: 43.649 (+207) / 43.442 (+849) / 42.593 (+190) / 42.403 (+508)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.702 (ieri erano stati 11.508). Persone in terapia intensiva: 226 (ieri erano 231). 

A Milano si sono registrati 38 nuovi casi (ieri erano stati 8).

Insomma, facciamo fatica a schiodarci dai numeri dei giorni scorsi. Ma è una buona notizia comunque, perché vuol dire che l'inizio della Fase 2, almeno finora, non ha portato a ricadute dal punto di vista dei nuovi contagi e delle morti.


Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dall'11 al 20 maggio 2020


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lunedì 11 maggio 2020

Coronavirus, il diario da Milano/maggio 2020_2




Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta al Covid-19 (era il 21 febbraio 2020).


Nona parte (11-20maggio 2020).


Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dal 21 maggio 2020 (decima parte)


90° giorno - Mercoledì 20 maggio 2020

Ieri c'è stato un rialzo dei numeri che riguardano contagi e morti per coronavirus, soprattutto in Lombardia. Tutti lo aspettavamo, dopo due settimane dall'inizio della Fase 2, ma ora che puntualmente si è verificato nessuno sembra accorgersene, nessuno sembra volerne parlare.

Tutti siamo molto concentrati sulla riapertura di negozi, bar e ristoranti e numeri che solo un mese fa ci facevano spavento ora ci sembrano non degni di essere commentati.

Ma va bene probabilmente così. È un discorso che abbiamo già fatto più volte, in questi 90 giorni di emergenza, ma che oggi è più giustificato che in altri momenti.

Prima di tutto il numero di ricoverati in terapia intensiva continua a diminuire, e questa è la notizia migliore. Si è allentata, insomma, la morsa che teneva sotto scacco gli ospedali, soprattutto quelli del nord Italia, che piano piano stanno tornando alla normalità.

Poi non si poteva aspettare oltre a mettere in circolo la gente, a rigenerare la voglia di vita sociale, a far riprendere l'economia spicciola, quella che ci riguarda più da vicino. Non si può sapere quanti negozi, quanti ristoranti non sopravviveranno a questa crisi senza precedenti, ma è doveroso per noi – intesi come comunità – fare in modo che siano il meno possibile.

Per quanto ci riguarda, da lunedì abbiamo deciso di scendere nel bar qui sotto casa a bere caffè e cappuccino, anche se non l'abbiamo mai fatto prima, ci sembra di poter dare, così, un piccolo aiuto al nostro "amico" che salutiamo da sempre attraverso la vetrina.

Abbiamo ripreso a ordinare le pizze da asporto, anche se solo un mese fa ci sembrava una cosa che forse era meglio evitare.

Abbiamo appoggiato e rilanciato un'iniziativa che vede una compagnia teatrale milanese proporre un suo spettacolo attraverso una piattaforma digitale...

Ogni piccolo gesto, oggi, può essere prezioso per aiutare chi faticosamente deve riprendersi la vita, il lavoro.

È il momento, questo, delle "micro donazioni" ben distribuite. Che poi, a ben guardare, non sono nemmeno donazioni: tu paghi qualcosa che ti viene offerto. Più giusto chiamarle "micro attenzioni": se tutti facciamo la nostra piccola parte, anche chi oggi vede il suo futuro in nero potrà tornare a respirare, pian piano.

E ora scusate se mi fermo qui, devo scendere a bere il caffè.

Rullo di tamburi... ed ecco i numeri del giorno, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 227.364 (+665) / 226.699 (+813) / 225.886 (+451) / 225.435 (+675)
  • decessi totali: 32.330 (+161) / 32.169 (+162) / 32.007 (+99) / 31.908 (+145)
  • guariti totali: 132.282 (+2.881) / 129.401 (+2.075) / 127.326 (+2.150) / 125.176 (+2.366)
Tamponi effettuati: 67.195 (ieri erano stati 63.158). Persone in terapia intensiva: 676 (40 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 52.452 (ieri erano 54.422).

Lombardia
  • contagi totali: 85.775 (+294) / 85.481 (+462) / 85.019 (+175) / 84.844 (+326)
  • decessi totali: 15.662 (+65) / 15.597 (+54) / 15.543 (+24) / 15.519 (+69)
  • guariti totali: 43.442 (+849) / 42.593 (+190) / 42.403 (+508) / 41.895 (+506)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.508 (ieri erano stati 14.918). Persone in terapia intensiva: 231 (ieri erano 244). 

A Milano si sono registrati 8 nuovi casi (ieri erano stati 49).




89° giorno - Martedì 19 maggio 2020

La notizia che oggi mi fa più incuriosire è che negli Stati Uniti molte persone si sono contagiate partecipando alle contestazioni di strada contro la chiusura totale dovuta al coronavirus. Il fatto di essersi riuniti nelle strade e nelle piazze gli uni vicino agli altri, spesso anche senza dispositivi di sicurezza, ha rappresentato una vera e propria bomba virologica che ha mietuto centinaia e centinaia di vittime.

Affari loro, verrebbe da dire, se non fosse che molti contestatori si sono fatti viaggi lunghissimi negli States per partecipare alle varie manifestazioni in programma nelle grandi città e che una volta tornati a casa, spesso in cittadine isolate della provincia americana, hanno agito da veri e propri untori diffondendo il Covid-19 anche dove fino a quel momento non era arrivato.

Forse chi anche in Italia sta organizzando assembramenti di protesta in un momento così delicato dovrebbe pensarci bene prima di chiedere alla gente di scendere in piazza gomito a gomito, ne va della salute di tutti noi. Meglio sarebbe organizzare proteste su qualche piattaforma per videoconferenze, no?

Ieri abbiamo festeggiato l'inizio della fase 2 della Fase 2 con un aperitivo casalingo insieme a una coppia di amici. All'inizio eravamo tutti un po' intimiditi: niente abbraccio per saluto, scarpe tolte all'entrata, mascherina sì, mascherina no, sedie a distanza... Imbarazzo che è durato pochi minuti, il prosecco e le olive hanno subito sciolto l'atmosfera e alla fine di tutto sembrava fin strano doversi reindossare la mascherina per tornare a casa.

La riprova che ci metteremo davvero poco a tornare alle vecchie abitudini (con tutti gli aspetti positivi ma anche negativi che questo comporta).


Ecco i numeri del giorno, con il confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 226.699 (+813) / 225.886 (+451) / 225.435 (+675) / 224.760 (+875)
  • decessi totali: 32.169 (+162) / 32.007 (+99) / 31.908 (+145) / 31.763 (+153)
  • guariti totali: 129.401 (+2.075) / 127.326 (+2.150) / 125.176 (+2.366) / 122.110 (+2.605)
Tamponi effettuati: 63.158 (ieri erano stati 36.406). Persone in terapia intensiva: 716 (33 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 54.422 (ieri erano 55.597).

Lombardia
  • contagi totali: 85.481 (+462) / 85.019 (+175) / 84.844 (+326) / 84.518 (+399)
  • decessi totali: 15.597 (+54) / 15.543 (+24) / 15.519 (+69) / 15.450 (+39)
  • guariti totali: 42.593 (+190) / 42.403 (+508) / 41.895 (+506) / 41.389 (+427)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.918 (ieri erano stati 5.078). Persone in terapia intensiva: 244 (ieri erano 252). 

A Milano si sono registrati 49 nuovi casi (ieri erano stati 24).

La Lombardia continua a essere la regione più problematica d'Italia. In un giorno in cui i numeri sono purtroppo per lo più negativi – tranne quelli che riguardano i ricoverati in terapia intensiva, che meno male continuano a scendere – nella nostra regione si registrano circa la metà dei nuovi contagi e un terzo di tutti i morti d'italia.

Significativo il dato dei nuovi contagi: a fronte di un numero di tamponi eseguiti in Lombardia che è meno di un quarto di quelli totali in Italia, i nuovi contagiati sono ben la metà di quelli italiani. Facendo un calcolo a spanne, questo significa che in Lombardia i contagiati sono potenzialmente almeno cinque volte tanto rispetto a quelli di tutto il resto d'Italia (la proiezione è di 1.850 contro 350)!



88° giorno – Lunedì 18 maggio 2020

Signori, si riapre. Oggi 18 maggio 2020 siamo un po' tutti come le farfalle che escono dal bozzolo. Presto capiremo se possiamo davvero (ri)cominciare a volare.

Dopo discussioni, anticipazioni, interpretazioni, litigi notturni tra Governo e Regioni oggi ci sembra di avere finalmente capito di quali parti della nostra vita ci possiamo reimpossessare.

Di sicuro sappiamo che riaprono negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, musei, stabilimenti balneari e uffici pubblici. Altrettanto certi siamo che l'apertura di piscine, palestre e centri sportivi è stata rimandata al 25 maggio, anzi, in Lombardia a inizio giugno.

La riapertura deve sottostare ovviamente a precise regole di prevenzione alla diffusione del contagio.

Cominciamo dai ristoranti: ai tavoli bisogna rispettare la distanza minima di 1 metro, ma se al tavolo ci sono persone che convivono abitualmente (ad esempio una famiglia come la nostra: due genitori e due figli) la distanza non è richiesta. In questo caso lo si deve dire al ristoratore con anticipo, in fase di prenotazione, cosi che possa preparare un tavolo più piccolo e senza le precauzioni dovute per commensali non conviventi. Le tanto temute barriere in plexiglass non sono obbligatorie ed è pensabile che in rari casi saranno predisposte dai ristoratori: chi ha voglia di uscire a cena con amici e avere, per tutta la serata, l'impressione di stare all'ufficio postale?

I ristoranti devono conservare per almeno 14 giorni i nominativi dei clienti e, in Lombardia, sono tenuti a misurare la temperatura delli stessi clienti al momento del loro arrivo.

Al bar ci si può andare, ma sono vietati i buffet durante gli aperitivi. Nel locale bisogna indossare la mascherina, che può essere tolta – ma va?!? – quando si beve. Al banco e seduti ai tavolini è necessario osservare la distanza di un metro. I tavoli dovranno essere disinfettati dopo ogni utilizzo. Sono consigliati menu usa e getta o, meglio ancora, menu digitali che possono essere letti direttamente sul cellulare. Chi può, potrà "allargarsi" mettendo tavolini all'esterno, magari sfruttando – per quanto riguarda la nostra città – la delibera del Comune di Milano che, come ha sottolineato qualche giorno fa il Sindaco Beppe Sala, ha stabilito la sospensione di tutti i pagamenti per occupazione del suolo pubblico.

Nei negozi bisognerà indossare i guanti monouso forniti dal negoziante. Se di abbigliamento o di scarpe, sarà possibile provare i capi nei camerini, il cui accesso sarà ovviamente contingentato. I negozianti non saranno obbligati a bonificare vestiti o scarpe dopo la prova, gli esperti hanno detto che non serve.

Sedute presso parrucchieri e centri estetici devono essere obbligatoriamente prenotate, vietato sostare nei negozi in attesa. La mascherina deve essere indossata anche dal cliente, a meno che il trattamento (ad esempio radere la barba) non ne richieda la rimozione. Anche in questo caso i nominativi dei clienti devono essere conservati dai titolari per almeno 14 giorni. Vietate le riviste, addio dunque alla lettura dei Quattroruote del 2016 e dei Vanity Fair con Cindy Crawford in copertina.

In generale, tutti – bar, ristoranti, negozi, ecc. – devono mettere a disposizione dei clienti prodotti igienizanti e, se provvisti di impianto di aria condizionata, devono spegnere la funzione di ricircolo dell'aria. In tutti i casi, devono essere favoriti i pagamenti in forma elettronica.

Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, la buona notizia è che si possono invitare amici a casa, sempre mantenendo a tavola il metro di distanza e ci si può spostare liberamente all'interno del territorio della propria regione, in Lombardia sempre indossando la mascherina, anche all'aperto (in altre regioni questo obbligo è stato eliminato). E si può giocare a tennis, ma solo in singolare.


La solita occhiata ai numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 225.886 (+451) / 225.435 (+675) / 224.760 (+875) / 223.885 (+789)
  • decessi totali: 32.007 (+99) / 31.908 (+145) / 31.763 (+153) / 31.610 (+242)
  • guariti totali: 127.326 (+2.150) / 125.176 (+2.366) / 122.110 (+2.605) / 120.205 (+4.917)
Tamponi effettuati: 36.406 (ieri erano stati 60.101). Persone in terapia intensiva: 749 (13 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 55.597 (ieri erano 57.278).

Lombardia
  • contagi totali: 85.019 (+175) / 84.844 (+326) / 84.518 (+399) / 84.119 (+299)
  • decessi totali: 15.543 (+24) / 15.519 (+69) / 15.450 (+39) / 15.411 (+115)
  • guariti totali: 42.403 (+508) / 41.895 (+506) / 41.389 (+427) / 40.962 (+2.934)
Tamponi effettuati in Lombardia: 5.078 (un po' pochi... ieri erano stati 11.809). Persone in terapia intensiva: 252 (ieri erano 255). 

A Milano si sono registrati 24 nuovi casi (ieri erano stati 56).

Le persone morte in Italia tornano a essere sotto il centinaio, non accadeva dal 9 marzo scorso.

La tanto temuta scadenza delle due settimane dall'inizio della Fase 2 non ha sortito numeri negativi, anzi, i dati dei contagi e dei decessi sono in netto miglioramento.



87° giorno - Domenica 17 maggio 2020

Questa mattina, anche se è domenica, mi sono svegliato presto per andare a fare quattro passi salutari con i vecchi amici – Gianguido e Demostene – naturalmente indossando le mascherine e rispettando le distanze di sicurezza.

Il tempo non è fantastico, no, ma la temperatura è abbastanza mite, si può camminare piacevolmente.

A un certo punto, nel nostro girovagare, passiamo davanti alla casa di una coppia nostra amica – Vittorio e Laura – che ci vede e ci offre un caffè, naturalmente in giardino, sempre tutti a distanza. Il tempo di una chiacchierata e via, dopo i saluti con il gomito, si torna a casa.

Siamo stati fuorilegge? Ah, saperlo... ce lo siamo chiesti tutti ma nessuno ha saputo dare una risposta precisa. In fondo abbiamo camminato per fare un po' di moto, e questo si può. Abbiamo causalmente incontrato due amici, e anche questo credo non sia vietato. Abbiamo bevuto un caffè all'aperto, rispettando distanze ed evitando i contatti, possibile che non lo si possa fare?

In questi due giorni vissuti nella mia cittadina di nascita ho cercato di capire quali differenze ci siano tra l'emergenza vissuta in città e l'emergenza vissuta in un paese di montagna.

Qui, non so perché, mi hanno fatto più impressione le code fuori dai negozi. Forse le strade sono più piccole e la gente in attesa la si nota di più, o forse in città siamo più abituati a vedere gente sui marciapiedi, fatto sta che qui l'impatto per me è stato diverso, l'ho trovato meno assorbito dal contesto circostante.

Anche entrando nei negozi si avverte una maggiore "tensione". Le mille regole – disinfettati le mani, metti la mascherina, indossa i guanti, usa obbligatoriamente il carrello, segui questo percorso, ecc. – sono scritte e appiccicate un po' d'appertutto, con molta più insistenza rispetto ai supermercati di città, dove vige una certa qual anarchia e ognuno fa (quasi) quello che vuole. Ma qui, a differenza che a Milano, nei supermercati trovi i guanti usa e getta - 9,90 euro il pacco da 100 –, un vero miracolo per noi cittadini!

Nonostante questo, la gente mi sembra più rilassata, quando la si incontra nelle vie, anche perché qui, pur essendo Lombardia, il virus ha inciso davvero poco. Tutti girano con le mascherine, ma si incontra anche chi la tiene abbassata, soprattutto se è ferma a parlare con qualcuno (proprio nel momento in cui dovrebbe invece assolutamente essere indossata!).

Quando incroci una persona, qui, ti accorgi che ti guarda con insistenza negli occhi. Si capisce chiaramente che si sta chiedendo «Ma questo chi è?». Qui ci si conosce quasi tutti e la persona "nuova" desta sospetto: «Sarà mica un untore?»...

Bello quando ci si riconosce: «Ah, sei tu... tra capelli lunghi e mascherina non ti avevo riconosciuto, come va a Milano, è dura per voi, eh...» (detto con un misto di commiserazione ma anche, in certi casi, con un poco di soddisfazione). E io a spiegare che sì, è dura, ma che però riusciamo anche lì a far andare avanti la nostra vita con una parvenza di normalità, che è ovviamente una normalità diversa da prima, ecc. ecc. ecc.

Di ragazzi in giro se ne vedono pochi anche qui, come in città. I miei amici raccontano che anche i loro figli 15/20enni non hanno alcuna fretta di uscire di casa.

Si tende a parlare ad alta voce, si ha l'impressione che la mascherina attutisca i suoni, e si vedono un sacco di negozianti che lavano le vetrine o li si nota che, attraverso queste, sistemano gli interni dei negozi, dei bar, dei ristoranti che apriranno nei prossimi giorni.

Si parla molto in giro, i capannelli di persone, a debita distanza l'una dall'altra, sono numerosi. L'oggetto delle discussioni non è tanto la situazione sanitaria, che qui come ho detto ha colpito meno che altrove, ma soprattutto quello che verrà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi.

Chi più, chi meno, tutti sono preoccupati per la loro attività, finora non sono stati rassicurati dai vari DPCM, anzi. Aspettano di capire bene alcuni aspetti che ancora sono oscuri, ma nessuno di quelli che hanno attività che hanno riaperto nei giorni scorsi o che riapriranno nei prossimi giorni si mostra particolarmente ottimista.

Tasse, Iva, cassa integrazione, incentivi, misure di sicurezza sanitaria, prestiti, mutui, ... tutto appare molto fumoso, a riprova che questo è il momento più critico dell'emergenza, quello che coinvolge tutti, a tutti i livelli, e risparmia davvero pochi fortunati. Tra qualche mese, purtroppo, in pochi si ricorderanno delle morti per Covid-19 e dello sforzo sovrumano compiuto dal personale sanitario per cercare di salvare migliaia di vite. Non ci sarà più il tempo, e forse nemmeno la voglia, di pensare ai morti, l'attenzione sarà rivolta necessariamente ai vivi (e al loro desiderio di sopravvivere).

Già oggi, in un momento in cui l'emergenza è tutt'altro che finita, si avverte come la direzione verso cui stiamo andando sia questa.


Vediamo i numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 225.435 (+675) / 224.760 (+875) / 223.885 (+789) / 223.096 (+992)
  • decessi totali: 31.908 (+145) / 31.763 (+153) / 31.610 (+242) / 31.368 (+262)
  • guariti totali: 125.176 (+2.366) / 122.110 (+2.605) / 120.205 (+4.917) / 115.288 (+2.747)
Tamponi effettuati: 60.101 (ieri erano stati 69.179). Persone in terapia intensiva: 762 (13 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 57.278 (ieri erano 60.470).

Lombardia
  • contagi totali: 84.844 (+326) / 84.518 (+399) / 84.119 (+299) / 83.820 (+522)
  • decessi totali: 15.519 (+69) / 15.450 (+39) / 15.411 (+115) / 15.296 (+111)
  • guariti totali: 41.895 (+506) / 41.389 (+427) / 40.962 (+2.934) / 38.568 (+487)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.809 (ieri erano stati 14.145). Persone in terapia intensiva: 255 (ieri erano 268). 

A Milano si sono registrati 56 nuovi casi (ieri erano stati 34).

Domani una gran parte di attività economiche e commerciali torneranno ad aprire e torneranno a essere consentiti tutti gli spostamenti all'interno della propria regione. Domani, 18 maggio, saranno passate due settimane dall'inizio della Fase 2 e sarà dunque possibile cominciare a fare un bilancio sugli effetti provocati dall'apertura del 4 maggio (sappiamo che il virus ci mette circa 2 settimane prima di produrre i suoi effetti sulle persone contagiate).

La prossima settimana sarà decisiva per capire se possiamo andare avanti o se dobbiamo tornare indietro. Una cosa ci tranquillizza: il fatto che il Governo abbia deciso di allargare le aperture proprio adesso lo interpretiamo come un segnale che i dati in suo possesso siano positivi.




86° giorno – Sabato 16 maggio 2020

Oggi siamo in trasferta in Valtellina, a trovare la nonna che non vediamo da Natale. Abbiamo preso un'auto a noleggio ed eccoci qui, tra le montagne.

Devo dire che l'idea di spostarmi in auto, dopo cinque mesi di non guida mi sembrava strana, ieri pomeriggio. Qualcuno mi aveva detto che la non abitudine alla velocità ti procura qualche fastidio. Per quanto mi riguarda non ho avuto nessuna reazione negativa, forse perché non avendo l'automobile ormai da quasi due anni, la uso comunque sempre con molta parsimonia, indipendentemente dal Covid.

Aspetto positivo: il costo dell'auto per questi tre giorni è stato davvero basso, un vero affare, fosse sempre così... Un piccolo problema l'ho però avuto nel momento in cui ho avuto l'esigenza di spostarmi coi mezzi pubblici fino in Stazione Centrale, dove l'ho noleggiata. Al momento di uscire di casa mi sono accorto di avere un solo guanto e si sa che sui mezzi pubblici i guanti sono obbligatori.

Avevo provato nei giorni scorsi a comprarli in farmacia, senza trovarli, e nel supermercato dove facciamo abitualmente la spesa, anche qui senza fortuna. Ho pensato che sulla strada tra casa e la metropolitana c'è un negozio di saponi, detersivi, ecc. Mi sono affacciato e ho chiesto se avevano guanti. «Mi spiace...», mi ha risposto la proprietaria, con l'aria rassegnata di chi deve dare questa risposta almeno cento volte al giorno. «Che fregatura – ho pensato ad alta voce – devo prendere la metropolitana e ho un solo guanto...». Senza esitare la donna mi ha detto «Guardi, gliene do uno dei miei» e non ha voluto che glielo pagassi.

Queste sono le cose che ti fanno essere felici di abitare in questa città. Piccoli gesti che ti cambiano la giornata. Grazie sconosciuta negoziante, quando dovrò comprare saponi ecc. verrò sicuramente da te!

È sabato, eccoci alla consueta analisi dei numeri mondiali di diffusione del Covid-19, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 9 maggio):


  1. USA (=)                    1.444.870 contagiati         erano 1.283.929        + 160.941
  2. Russia (+3)                  272.043 contagiati           erano 187.859           + 84.184
  3. Regno Unito (+1)        238.004 contagiati           erano 212.629          + 25.375
  4. Spagna (-2)                 230.698 contagiati            erano 222.857             + 7.841
  5. Italia (-2)                223.885 contagiati        erano 217.185            + 6.700
  6. Brasile (+2)                  220.291 contagiati           erano 146.894           + 73.397
  7. Francia (-1)                 179.630 contagiati           erano 176.202              + 3.428
  8. Germania (-1)            175.715 contagiati           erano 170.588              + 5.127
  9. Turchia (=)                  146.457 contagiati           erano 135.569            + 10.888
  10. Iran (=)                        118.392 contagiati            erano 104.691           + 13.701
Seguono in classifica: India (86.596), Perù (84.495), Cina (84.038), Canada (75.963), Belgio (54.989), Arabia Saudita (52.016), Messico (45.062), Olanda, Chile, Pakistan, Ecuador, Qatar e Svizzera.

La Russia ha scalato posizioni e ora è seconda solo agli Stati Uniti, incalzata dal Regno Unito, che in un colpo solo ha scavalcato Spagna e Italia.

Come era previsto, salgono prepotentemente il Brasile, l'India e il Perù, mentre la Cina scende sempre più e anche la Svizzera è ormai scomparsa dalle prime posizioni.

Tra le nazioni che vedono un incremento degli aumenti di contagi c'è, strano a dirsi l'Iran: da +9.045 a +13.701. Effetti della riapertura?


Ecco i numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 224.760 (+875) / 223.885 (+789) / 223.096 (+992) / 222.104 (+888)
  • decessi totali: 31.763 (+153) / 31.610 (+242) / 31.368 (+262) / 31.106 (+195)
  • guariti totali: 122.110 (+2.605) / 120.205 (+4.917) / 115.288 (+2.747) / 112.541 (+3.502)
Tamponi effettuati: 69.179 (ieri erano stati 68.176). Persone in terapia intensiva: 775 (33 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 59.012 (ieri erano 60.470).

Lombardia
  • contagi totali: 84.518 (+399) / 84.119 (+299) / 83.820 (+522) / 83.298 (+394)
  • decessi totali: 15.450 (+39) / 15.411 (+115) / 15.296 (+111) / 15.185 (+69)
  • guariti totali: 41.389 (+427) / 40.962 (+2.934) / 38.568 (+487) / 38.081 (+968)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.145 (ieri erano stati 12.162). Persone in terapia intensiva: 268 (ieri erano 276). 

A Milano si sono registrati 34 nuovi casi (ieri erano stati 30).


I guariti in Lombardia degli ultimi tre giorni: 487 / 2.934 / 427... ieri avevamo avuto il dubbio che il dato fosse non proprio corretto, oggi ne abbiamo la certezza... Vorremmo essere felici dei soli 39 decessi dichiarati oggi, ma come facciamo, a questo punto, a fidarci?



85° giorno – Venerdì 15 maggio 2020

Il Seveso e il Lambro restano sempre le nostre certezze, non li ferma nemmeno il Covid-19.

Nella notte qui a Milano si è scatenato l'inferno, pioggia e vento a non finire che hanno provocato le solite esondazioni dei due fiumiciattoli che attraversano alcuni quartieri milanesi.

Risultato: strade e cantine allagate, interruzione di corrente elettrica, tombini "esplosi". Perché la vita continua come sempre, non è che adesso l'unico problema che abbiamo è il virus...

La vita continua, sì, ma la notizia più triste arriva a metà mattinata: se n'è andato Ezio Bosso, e ci sentiamo un po' più soli. Mi mancano già i suoi profondi pensieri, i suoi alti ragionamenti, il suo sorriso, il suo amore per la musica e la sua smisurata voglia di vivere.

Perciò oggi mi scuso ma non ho tanta voglia di parlare di virus e cose annesse.


Vediamo i numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 223.885 (+789) / 223.096 (+992) / 222.104 (+888) / 221.216 (+1.402)
  • decessi totali: 31.610 (+242) / 31.368 (+262) / 31.106 (+195) / 30.911 (+172)
  • guariti totali: 120.205 (+4.917) / 115.288 (+2.747) / 112.541 (+3.502) / 109.039 (+2.452)
Tamponi effettuati: 68.176 (ieri erano stati 71.876). Persone in terapia intensiva: 808 (47 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 60.470 (ieri erano 64.132).

Lombardia
  • contagi totali: 84.119 (+299) / 83.820 (+522) / 83.298 (+394) / 82.904 (+1.033)
  • decessi totali: 15.411 (+115) / 15.296 (+111) / 15.185 (+69) / 15.116 (+62)
  • guariti totali: 40.962 (+2.934) / 38.568 (+487) / 38.081 (+968) / 37.113 (+707)
Tamponi effettuati in Lombardia: 12.162 (ieri erano stati 14.080). Persone in terapia intensiva: 276 (ieri erano 297). 

A Milano si sono registrati 30 nuovi casi (ieri erano stati 66).

Un sacco di guariti ed è una bella notizia. È evidente, leggendo le tabelle, che il numero così alto dipende da quello particolarmente elevato registrato in Lombardia. Sarà frutto di una rilevazione corretta? Il Pirellone (che bello, quando l'ente Regione Lombardia potevamo chiamarlo così!) ci ha abituati a numeri, diciamo così, "ballerini"...



84° giorno - Giovedì 14 maggio 2020

Ieri è stato il giorno della presentazione, da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei suoi ministri, del "Decreto rilancio", il decreto legge che prevede lo stanziamento di 55 miliardi di euro per sostenere famiglie, lavoratori, imprese e comparto della sanità dopo le batoste subite dalla pandemia.

55 miliardi sono una somma pazzesca, pari a circa due leggi di bilancio. Quasi la metà di questi soldi sarà riservata ai lavoratori che hanno perso o hanno visto diminuire sensibilmente il proprio lavoro, tra cassa integrazione e bonus per lavoratori autonomi. Circa 16 miliardi andranno alle imprese, oltre 1 miliardo andrà al sostegno della filiera agricola. Alla sanità sarà riservata una cifra superiore ai 3 miliardi, alla scuola circa 1 miliardo e mezzo, stessa cifra a università e ricerca. Al turismo saranno assegnati 4 miliardi, al sostegno di tempo libero (spettacolo, librerie, musei, cultura in generale...) e sport 1 miliardo e mezzo. Parte dei soldi andranno inoltre alle famiglie, tra fondi per persone non autosufficienti, bonus baby sitter, bonus vacanze, ecc.

La parola "rilancio"ci piace, e la speranza è che tutti questi soldi siano per prima cosa effettivamente reperiti e per seconda cosa distribuiti davvero dove oggi si dice. Siamo disposti a dare grande fiducia a questo Governo, anche perché altre possibilità di scelta non ne abbiamo.

Ora spetta ai cittadini meritare questa fiducia, non approfittando di una situazione delicata, che ci ha portati sull'orlo di un burrone. Questa pioggia di soldi farà gola a molti, anche ai soliti approfittatori che, conoscendo meglio di altri i meccanismi statali e burocratici, riescono sempre, in queste situazioni, a trarre beneficio a scapito di chi davvero ne avrebbe bisogno.

Che ci sia un gran controllo sulla destinazione di questi preziosi soldi, chiediamo, e che chi specula sulle miserie altrui sia punito in modo esemplare. Anche questo sarebbe un modo per ricominciare meglio di come abbiamo finito. Potrebbe essere uno degli aspetti positivi – speriamo non siano pochi – originati dalla vittoria sul Covid-19.


Il consueto occhio ai numeri giornalieri, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 223.096 (+992) / 222.104 (+888) / 221.216 (+1.402) / 219.814 (+744)
  • decessi totali: 31.368 (+262) / 31.106 (+195) / 30.911 (+172) / 30.739 (+179)
  • guariti totali: 115.288 (+2.747) / 112.541 (+3.502) / 109.039 (+2.452) / 106.587 (+1.401)
Tamponi effettuati: 71.876 (ieri erano stati 61.973). Persone in terapia intensiva: 855 (41 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 64.132 (ieri erano 65.392).

Lombardia
  • contagi totali: 83.820 (+522) / 83.298 (+394) / 82.904 (+1.033) / 81.871 (+364)
  • decessi totali: 15.296 (+111) / 15.185 (+69) / 15.116 (+62) / 15.054 (+68)
  • guariti totali: 38.568 (+487) / 38.081 (+968) / 37.113 (+707) / 36.406 (+75)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.080 (ieri erano stati 10.919). Persone in terapia intensiva: 297 (ieri erano 307). 

A Milano si sono registrati 66 nuovi casi (ieri erano stati 63).

Giornata nera, verrebbe da dire, in cui tutti i dati risulterebbero negativi se non fosse che le persone in terapia intensiva sono diminuite sia in Lombardia, sia in tutta Italia. Oggi non possiamo fare altro che attaccarci a questo unico ma importante dato positivo.



83° giorno - Mercoledì 13 maggio 2020

Con preoccupazione leggiamo notizie che ci raccontano di Paesi – come la Germania, la Corea del Sud e il Libano – che stanno richiudendo dopo essere passati in Fase 2. Causa la risalita del numero dei contagi, in quei posti, si è dovuti correre ai ripari e richiudere parte dei locali pubblici in alcune zone particolarmente colpite dal ritorno del virus.

Se dovesse succedere in Italia, fatico a pensare che una cosa del genere non succeda in Lombardia, che fin dall'inizio si è dimostrata essere l'anello debole della lotta al virus. Impegnamoci tutti perché ciò non accada, sarebbe davvero deprimente dover tornare indietro.

Tornando a noi e pensando a questioni più "casalinghe", ho un forte dubbio su come si debbano usare i guanti di gomma perché siano davvero efficaci nella prevenzione della diffusione del Covid-19.

Mi è del tutto chiaro che sono obbligatori quando utilizzo un mezzo pubblico e che forse sono consigliati quando entro in un negozio, soprattutto se di generi alimentari. Ma mi perdo in mille pensieri confusi se penso a una semplice situazione standard, quella in cui una persona torna dal lavoro con il tram e prima di andare a casa va a fare la spesa al supermercato.

Probabilmente indossa i guanti, ovviamente nuovi, mai utilizzati in precedenza, prima di salire sul mezzo pubblico. Qui entra in contatto con pali, supporti, appigli già utilizzati da decine di altre persone. Poi scende dal tram ed entra nel supermercato. Non tocca niente con le mani nude, bravo! Prende un carrello, che pian piano riempie di prodotti, arriva alla cassa ed estrae dalla borsetta o dalla tasca dei pantaloni il portafogli, la carta di credito o i soldi, prende i sacchetti e saluta il cassiere.

Esce dal supermercato e una volta arrivato a casa citofona al figlio per farsi aprire il portone, poi prende l'ascensore e arriva sul suo pianerottolo, estrae le chiavi dalla stessa borsetta o dalla tasca dei pantaloni, le gira nella toppa, afferra la maniglia, richiude la porta, mette le chiavi sul tavolo, appende la giacca all'attaccapanni e si toglie i guanti prima di svuotare i sacchetti della spesa.

Che bravo, ha fatto tutto con i guanti, è stato davvero giudizioso. Ma siamo così sicuri? Con gli stessi guanti ha toccato: appigli tram, carrello supermercato, prodotti alimentari più o meno confezionati, borsetta, portafogli, carta di credito, soldi, sacchetti della spesa, citofono, maniglia del portone, maniglia e tasti dell'ascensore, chiavi di casa, maniglia di casa, giacca. Tutto con gli stessi guanti!

Per essere sicuro di non diffondere il virus avrebbe dovuto cambiarne almeno tre paia: uno per il mezzo pubblico, uno per il supermercato, uno per il rientro in casa. E forse non sarebbe bastato nemmeno così: se tocco il carrello della spesa e poi con gli stessi guanti scelgo la verdura, forse non va troppo bene...

E allora? I casi sono due: o costringiamo le persone a girare con 5 paia di guanti in tasca e a cambiarli in continuazione (ma poi chi controlla che vengano davvero cambiati) – con problemi di costo, di reperibilità e di smaltimento degli stessi guanti –, oppure ne vietiamo l'uso per legge: meglio che la gente provveda a lavarsi in continuazione le mani con il materiale messo a disposizione dai vari negozianti o sui mezzi pubblici o con pratici tubetti di gel da tenere nella borsetta (o nella tasca dei pantaloni).

Io non avrei dubbi, opterei per la seconda ipotesi, dichiarerei i guanti fuorilegge!


Vediamo i numeri giornalieri, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 222.104 (+888) / 221.216 (+1.402) / 219.814 (+744) / 219.070 (+802)
  • decessi totali: 31.106 (+195) / 30.911 (+172) / 30.739 (+179) / 30.560 (+165)
  • guariti totali: 112.541 (+3.502) / 109.039 (+2.452) / 106.587 (+1.401) / 105.186 (+2.155)
Tamponi effettuati: 61.973 (ieri erano stati 67.003). Persone in terapia intensiva: 893 (59 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 65.392 (ieri erano 67.449).

Lombardia
  • contagi totali: 83.298 (+394) / 82.904 (+1.033) / 81.871 (+364) / 81.507 (+282)
  • decessi totali: 15.185 (+69) / 15.116 (+62) / 15.054 (+68) / 14.986 (+62)
  • guariti totali: 38.081 (+968) / 37.113 (+707) / 36.406 (+75) / 36.331 (+292)
Tamponi effettuati in Lombardia: 10.919 (ieri erano stati 20.602). Persone in terapia intensiva: 307 (ieri erano 322). 

A Milano si sono registrati 63 nuovi casi (ieri erano stati 51).



82° giorno – Martedì 12 maggio 2020

Sarebbe davvero il colmo non potere uscire di casa solo perché non si riescono a trovare le mascherine.

Sarebbe davvero grave se dopo tre mesi di emergenza fossimo ancora qui a discutere di chi sia la colpa se nelle farmacie è sempre più difficile comprare mascherine, oltre che guanti, alcol e gel disinfettante.

Sarebbe davvero triste (e pericoloso) se dovessimo usare la stessa mascherina per giorni e giorni solo perché nessuno si sta preoccupando di distribuire le mascherine alle persone che lavorano da casa o che hanno perso il loro lavoro in queste settimane o non sono mai riuscite a trovarne uno. Poi ci sono i giovani – studenti e precari –, e gli anziani, tutte categorie che rischiano di restare fuori dalla distribuzione dei dispositivi di protezione obbligatori nella Fase 2 .

Le aziende si sono organizzate da tempo, se le procurano direttamente dai produttori, in genere cinesi, e la distribuzione ai dipendenti è per lo più assicurata, anche perché senza protezioni nessuno potrebbe tornare al lavoro. Gli enti aministrativi ne avranno di certo in abbondanza. Gli ospedali, le case di cura, gli ambulatori medici ecc. dovrebbero finalmente essere riforniti con costanza e abbondanza, si spera.

Qui in Lombardia i cittadini stanno quindi per essere divisi in due categorie: quelli che dispongono liberamente di mascherine, guanti, alcol, destinati a diventare la popolazione eletta, e quelli che non hanno la possibilità di procurarsele, per i quali è facile prevedere un futuro da esseri inferiori.

E non pensino, questi secondi, di riuscire a sopravvivere con la piccola scorta fatta quando si era ancora nella Fase 1 e si poteva uscire solo per fare la spesa o per far passeggiare il cane. Questa si esaurirà quanto prima e il destino è per loro quanto mai segnato.

A meno di non riuscire a trasferirsi in Toscana, tanto per fare un esempio, perché lì sta succededo questo:
"È in corso la distribuzione gratuita delle mascherine da parte di Regione Toscana presso le 1.150 farmacie pubbliche e private che hanno sottoscritto l’accordo.
Le mascherine possono essere ritirare da un componente della famiglia per tutti, nel rispetto della normativa in vigore per contrastare la diffusione del contagio del Covid-19.
Spettano un kit di 5 mascherine alla volta (per un massimo di 6 volte nell’arco di 30 giorni) per singolo componente familiare, di età superiore a 6 anni, con tessera sanitaria o in possesso di codice fiscale".
Regione Toscana. Quindi Regione Lombardia potrebbe fare qualcosa, no? Strano, qui si dice che è colpa esclusiva del Governo, se non ci sono mascherine...


Ecco la consueta analisi dei numeri giornalieri, con il confronto ai tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 221.216 (+1.402) / 219.814 (+744) / 219.070 (+802) / 218.268 (+1.083)
  • decessi totali: 30.911 (+172) / 30.739 (+179) / 30.560 (+165) / 30.395 (+194)
  • guariti totali: 109.039 (+2.452) / 106.587 (+1.401) / 105.186 (+2.155) / 103.031 (+4.008)
Tamponi effettuati: 67.003 (ieri erano stati 40.740). Persone in terapia intensiva: 952 (47 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 67.449 (ieri erano 67.950).

Lombardia
  • contagi totali: 82.904 (+1.033) / 81.871 (+364) / 81.507 (+282) / 81.225 (+502)
  • decessi totali: 15.116 (+62) / 15.054 (+68) / 14.986 (+62) / 14.924 (+85)
  • guariti totali: 37.113 (+707) / 36.406 (+75) / 36.331 (+292) / 36.039 (+2.138)
Tamponi effettuati in Lombardia: 20.602 (cifra record! Finalmente, ieri erano stati 7.508). Persone in terapia intensiva: 322 (ieri erano 341).  

Regione Lombardia ha fatto sapere che il numero relativo all'aumento dei contagi è particolarmente alto perché sono stati aggiunti 419 casi che riguardano i giorni precedenti. Anche senza questi, però, il dato quotidiano risulta essere elevato rispetto a ieri e l'altro ieri: 614.

A Milano si sono registrati 51 nuovi casi (ieri erano stati 52).



81° giorno - Lunedì 11 maggio 2020

Siamo stati buttati giù dal podio della triste classifica dei Paesi più contagiati. A superarci è stato il Regno Unito, come era del resto immaginabile, visto il trend di aumento che registrava negli ultimi giorni. Quindi ora siamo quarti, dopo USA, Spagna e UK.

E tra pochi giorni verremo sopravanzati anche dalla Russia, è solo una questione di ore. Forse la prossima settimana dal Brasile, che sta avanzando, purtroppo per lui, con grande velocità.

Non si tratta di analizzare solo freddi numeri, così, per il gusto di farlo. Il fatto di non essere più ai vertici assoluti del contagio mondiale – a un certo punto siamo stati anche secondi, dopo la sola Cina – ci fa sentire un po' meno al centro del ciclone.

Gli oltre 30mila decessi che abbiamo avuto per Covid-19 purtroppo rimangono, quelli non ce li toglie nessuno. Le sofferenze del famigliari, l'abnegazione del personale sanitario, i sacrifici che tutti siamo stati chiamati a sostenere, quelli resteranno per sempre nel nostro ricordo e verranno raccontati, tra qualche decennio, sui libri di scuola.

Ma almeno oggi possiamo dire che non siamo stati "i peggiori", in tutta questa vicenda, forse qualcosa di buono l'abbiamo fatto, se è vero che Paesi che ritenevano di essere immuni dal virus ora si trovano a combattere battaglie ancor più feroci e tremende delle nostre.

Vediamo i numeri giornalieri, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 219.814 (+744) / 219.070 (+802) / 218.268 (+1.083) / 217.185 (+1.327)
  • decessi totali: 30.739 (+179) / 30.560 (+165) / 30.395 (+194) / 30.201 (+243)
  • guariti totali: 106.587 (+1.401) / 105.186 (+2.155) / 103.031 (+4.008) / 99.023 (+2.747)
Tamponi effettuati: 40.740 (ieri erano stati 51.678). Persone in terapia intensiva: 999 (35 in meno rispetto a ieri, tornano a essere meno di mille, non accadeva dal 10 marzo scorso). Persone in isolamento domiciliare: 67.950 (ieri erano 68.679).

Lombardia
  • contagi totali: 81.871 (+364) / 81.507 (+282) / 81.225 (+502) / 80.723 (+634)
  • decessi totali: 15.054 (+68) / 14.986 (+62) / 14.924 (+85) / 14.839 (+94)
  • guariti totali: 36.406 (+75) / 36.331 (+292) / 36.039 (+2.138) / 33.901 (+572)
Tamponi effettuati in Lombardia: 7.508 (ieri erano stati 7.369). Persone in terapia intensiva: 341 (ieri erano 348). Le persone morte oggi hanno superato le 15mila.

A Milano si sono registrati 52 nuovi casi (ieri erano stati 54).



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