venerdì 1 maggio 2020

Coronavirus, il diario da Milano/maggio 2020_1




 
Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta a questa epidemia (era il 21 febbraio 2020).


Ottava parte.



Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dall'11 maggio 2020



80° giorno - Domenica 10 maggio 2020

Dopo tanti giorni, settimane, di aggiornamenti drammatici – ancora ieri in tutta Italia ci sono stati quasi 200 morti – finalmente una notizia che ci rende felici: ieri è stata liberata Silvia Romano, la cooperante milanese che era stata rapita in Kenya nel 2018. Evviva!

In questa bella e calda domenica di maggio siamo curiosi di vedere come reagiranno i milanesi. Riempiranno i parchi con assembramenti pericolosi? Passeggeranno nelle vie della movida incuranti delle precauzioni richieste? Sosterranno fuori dai locali pubblici in gruppetti fuorilegge?

Scrivendo tutto questo, ci tornano in mente le immagini che ci arrivavano da Napoli lo scorso mese di marzo. Si vedevano strade affollatissime, molte persone senza mascherine, assembramenti un po' ovunque, dentro e fuori negozi e bar.

«È una vergogna, una situazione che continua a spaccare in due la città: se da un lato ci sono tantissimi cittadini che, pur con grandi sofferenze, restano chiusi in casa e seguono le norme, dall’altro ci sono cialtroni che se ne fregano di tutto e di tutti e continuano a fare i propri comodi» aveva commentato un consigliere regionale della Campania.

E noi che viviamo nella parte d'Italia più colpita dal virus – in quei giorni i morti giornalieri nella sola Lombardia erano più di 500 – pensavamo che al sud fossero pazzi, che non si rendevano conto di quello che sarebbe loro capitato di lì a poco. A Napoli, figuriamoci... è come accendere un fiammifero in un pagliaio.

E ci torna in mente anche la grande fuga da Milano verso il sud quando l'8 marzo venne decretata l'istituzione della "zona rossa" in tutta la Lombardia. Si parlò di "untori", di vigliacchi, di irresponsabili che per il loro egoismo avrebbero diffuso il Covid-19 in tutto il resto d'Italia .

E invece in tutto il sud Italia questa grande esplosione del contagio non c'è mai stata. Cosa che ci riempie di gioia, ma ci fa anche pensare.

Com'è possibile che nella classifica delle regioni più colpite dal virus ai primi 6 posti ci siano 5 regioni del nord: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Liguria (la sesta è la Toscana, che è al quinto posto). Se sommiamo i contagi di queste cinque regioni raggiungiamo un numero pari a quasi 164mila, sui 218mila di tutta Italia. Cioè, al nord c'è stato circa il 75% di tutti i contagi d'Italia.

Se invece pensiamo alle morti, in queste 5 regioni del nord ce ne sono state finora 25.001, su 30395 di tutta Italia, cioè addirittura l'82%.

In Campania si sono registrati finora circa 4.500 contagi, in Puglia 4.300, in Sicilia 3.300, in Calabria 1.100, per citare solo le regioni più grandi e popolose. Sono stati più bravi, lì, a osservare le misure anti contagio? Sono rimasti chiusi in casa più di noi milanesi e bergamaschi? Hanno fatto meno spese al supermercato? Sono andati meno a correre nei parchi? Hanno portato di meno i cani a fare i bisognini?

Oppure è perché nel sud italia ci sono state e ci sono meno possibilità di venir a contatto con persone che vengono dall'estero, soprattutto dall'oriente? A Napoli? A Bari? A Palermo? Meno possibilità di avere contatti con cinesi o stranieri rispetto a Bergamo?

Interrogativi che non devono farci pensare che oggi possiamo uscire tranquillamente dalle nostre case, ma che richiedono, anzi pretendono una spiegazione, che prima o poi qualcuno dovrà dare.

Possiamo essere d'accordo sul fatto che non sia il momento giusto per pretenderla, perché ora dobbiamo tutti concentrarci sull'uscire dall'emergenza, ma quando tutto questo sarà finito non dimentichiamoci di chiederla, non fosse altro per tutte le persone che non sono più con noi e che prima di andarsene hanno sofferto, insieme ai loro famigliari, pene inimmaginabili.


La solita occhiata ai numeri giornalieri, con il solito confronto con i tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 219.070 (+802) / 218.268 (+1.083) / 217.185 (+1.327) / 215.858 (+1.401)
  • decessi totali: 30.560 (+165) / 30.395 (+194) / 30.201 (+243) / 29.958 (+274)
  • guariti totali: 105.186 (+2.155) / 103.031 (+4.008) / 99.023 (+2.747) / 96.276 (+3.031)
Tamponi effettuati: 51.678 (ieri erano stati 69.171). Persone in terapia intensiva: 1.024 (7 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 68.679 (ieri erano 69.974).

Lombardia
  • contagi totali: 81.507 (+282) / 81.225 (+502) / 80.723 (+634) / 80.089 (+720)
  • decessi totali: 14.986 (+62) / 14.924 (+85) / 14.839 (+94) / 14.745 (+134)
  • guariti totali: 36.331 (+292) / 36.039 (+2.138) / 33.901 (+572) / 33.329 (+324)
Tamponi effettuati in Lombardia: 7.369 (ieri erano stati 11.478). Persone in terapia intensiva: 348 (ieri erano 330).

A Milano si sono registrati 54 nuovi casi (ieri erano stati 98).



79° giorno - Sabato 9 maggio 2020

È incredibile come le reazioni umane a una stessa azione cambino a seconda della situazione.

Mi spiego: ieri sono andato a fare spesa in un negozietto di frutta e verdura. È piccolo, si entra uno alla volta e si viene serviti dal proprietario, non si tocca niente. La giornata era bellissima – come oggi, del resto – con un gran sole, per cui uscendo di casa oltre alla mascherina mi sono messo gli occhiali scuri.

Al momento di entrare nel negozio, molto luminoso, mi sono dimenticato di toglierli, per cui sono stato per ben 5 minuti accanto al proprietario con il volto completamente coperto e non riconoscibile.

Possiamo immaginare che cosa sarebbe successo, in una situazione del genere, tre mesi fa? Minimo minimo l'uomo avrebbe chiamato le forze dell'ordine. Scherzi a parte, sto pensando a quando riapriranno le gioiellerie...


È sabato, eccoci alla consueta analisi dei numeri mondiali di diffusione del Covid-19, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 2 maggio):



  1. USA (=)                   1.283.929 contagiati         erano 1.104.161        + 179.768
  2. Spagna (=)                 222.857 contagiati            erano 213.435             + 9.422
  3. Italia (=)                217.185 contagiati        erano 207.428           + 9.757
  4. Regno Unito (=)        212.629 contagiati           erano 178.685            + 33.944
  5. Russia (+3)                  187.859 contagiati          erano 114.431            + 73.428
  6. Francia (-1)                 176.202 contagiati          erano 167.305              + 8.897
  7. Germania (-1)            170.588 contagiati          erano 164.077              + 6.511
  8. Brasile (+2)                  146.894 contagiati            erano 92.202            + 54.692
  9. Turchia (-2)                  135.569 contagiati          erano 122.392           + 13.177
  10. Iran (-1)                        104.691 contagiati            erano 95.646             + 9.045
Seguono in classifica: Cina (83.976, +17!!!), Canada (67.674), Perù (61.847), India (59.765), Belgio (52.011), Olanda (42.292), Arabia Saudita, Messico, Svizzera, Ecuador, Pakistan.

Gli Stati Uniti fanno ancora corsa a sé, inseguiti – quasi come se si trattasse di una riedizione in chiave sanitaria della guerra fredda – dalla Russia, che sta scalando velocemente posizioni. Cresce molto anche il Brasile mentre le europee frenano, a riprova che il virus sta viaggiando con più potenza, ora, in altri angoli del pianeta, come dimostra anche la crescita sensibile di Perù e India, anche se per ora ancora nelle posizioni di rincalzo, e la comparsa per la prima volta in classifica di Messico e Pakistan.

Se si confermerà questo trend, nella prossima settimana il Regno Unito supererà l'Italia per numero di contagiati, dopo averla già sopravanzata, come abbiamo visto ieri, per numero di decessi.


Vediamo i numeri giornalieri, con il solito confronto con i tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 218.268 (+1.083) / 217.185 (+1.327) / 215.858 (+1.401) / 214.457 (+1.444)
  • decessi totali: 30.395 (+194) / 30.201 (+243) / 29.958 (+274) / 29.684 (+369)
  • guariti totali: 103.031 (+4.008) / 99.023 (+2.747) / 96.276 (+3.031) / 93.245 (+8.014)
Tamponi effettuati: 69.171 (ieri erano stati 63.775). Persone in terapia intensiva: 1.034 (134 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 69.974 (ieri erano 72.157).

Lombardia
  • contagi totali: 81.225 (+502) / 80.723 (+634) / 80.089 (+720) / 79.369 (+764)
  • decessi totali: 14.924 (+85) / 14.839 (+94) / 14.745 (+134) / 14.611 (+222)
  • guariti totali: 36.039 (+2.138) / 33.901 (+572) / 33.329 (+324) / 33.005 (+5.881)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.478 (ieri erano stati 10.993). Persone in terapia intensiva: 330 (ieri erano 400).

A Milano si sono registrati 98 nuovi casi (ieri erano stati 101).



78° giorno - Venerdì 8 maggio 2020

Ieri, nel tardo pomeriggio, ho avuto l'impressione che la gente nelle strade fosse troppa e in molti casi troppo vicina l'una all'altra. Passando veloce con la mia bicicletta ho notato molte persone fuori da alcuni bar chiacchierare tranquillamente senza rispettare la distanza di sicurezza e anche con la mascherina abbassata o assente del tutto.

Ho visto persone fumare o bere l'aperitivo e intanto chiacchierare come niente fosse con le altre molto vicine. Mi ha fatto un po' impressione, questa visione, ma ho al momento pensato che questa mia reazione fosse dovuta solo al fatto che in questi ultimi due mesi e mezzo ci siamo disabituati a queste situazioni.

«Non è il caso di gridare all'untore...» mi sono detto. In fondo è naturale che ci sia la voglia di tornare ad avere una vita sociale normale, soprattutto tra i giovani quest'esigenza è in qualche modo comprensibile, se poche persone sgarrano non sarà così grave per tutti gli altri...

Ma questa mattina, leggendo i giornali, ho scoperto che la questione è più vasta di quello che avevo pensato. Sui navigli, ad esempio, si è tornati alle passeggiate tutti vicini vicini, in altre zone della città si trascorrono ore gomito a gomito con gli amici. E questo va meno bene.

Siamo in libertà vigilata, questo forse in molti cominciano a dimenticarlo. E lo siamo perché il virus è sempre lì, ci aspetta al varco, come dimostrano i numeri diffusi da Protezione civile, Regione Lombardia e Comune di Milano.

I decessi non sono diminuiti in modo così sensibile da farci stare tranquilli, soprattutto nella nostra regione, e anche i contagi faticano a scendere. E, visto il numero davvero risibile di tamponi effettuati ogni giorno, non c'è alcun dubbio che questi ultimi, in realtà, siano molti di più di quelli che ci vengono comunicati.

Di tutte le misure di sicurezza che erano state preannunciate – mascherine a prezzo contingentato, tamponi a tappeto, test sierologici, app per tracciare i contatti di chi è risultato positivo – non se n'è vista una, fino ad ora.

È come se ci dicessero di combattere contro un nemico super armato utilizzando coltellini da campeggio o forbicine da manicure. Le armi efficenti arriveranno, continuano a dirci, intanto cominciate così...

Per cui, l'unica arma che abbiamo a disposizione, al momento, è il nostro buon senso.

Un po' ci siamo stancati di essere abbandonati a noi stessi, ma non è purtroppo ancora arrivato il momento di lasciarci andare. Aspettiamo la fine della prossima settimana, almeno, quando cominceremo a raccogliere quello che è stato seminato dall'inizio della Fase 2.

Se contagi e decessi non saranno aumentati vistosamente allora sì, forse potremo concederci un aperitivo in più sul marciapiede insieme agli amici (ma sempre rispettando la distanza e indossando la mascherina). Nel frattempo restiamo ancora un po' nelle nostre case e l'aperitivo con gli amici continuiamo, per ora, a farlo in chat.

E cerchiamo di non fare arrabbiare il nostro sindaco, per favore:




Vediamo i numeri di oggi, con il solito confronto con i tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 217.185 (+1.327) / 215.858 (+1.401) / 214.457 (+1.444) / 213.013 (+1.075)
  • decessi totali: 30.201 (+243) / 29.958 (+274) / 29.684 (+369) / 29.315 (+236)
  • guariti totali: 99.023 (+2.747) / 96.276 (+3.031) / 93.245 (+8.014) / 85.231 (+2.352)
Tamponi effettuati: 63.775 (ieri erano stati 70.359). Persone in terapia intensiva: 1.168 (143 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 72.157 (ieri erano 73.139).

Lombardia
  • contagi totali: 80.723 (+634) / 80.089 (+720) / 79.369 (+764) / 78.605 (+500)
  • decessi totali: 14.839 (+94) / 14.745 (+134) / 14.611 (+222) / 14.389 (+95)
  • guariti totali: 33.901 (+572) / 33.329 (+324) / 33.005 (+5.881) / 27.124 (+620)
Tamponi effettuati in Lombardia: 10.993 (ieri erano stati 15.488). Persone in terapia intensiva: 400 (ieri erano 480).

A Milano si sono registrati 101 nuovi casi (ieri erano stati 86).

Due le notizie rilevanti, entrambe legate al numero dei decessi: la prima è che abbiamo superato quota 30mila, cifra da spavento, la seconda è che nel mondo non siamo più i secondi come numero di vittime (dopo gli USA): adesso davanti a noi c'è anche il Regno Unito (sì, proprio quello in cui qualche settimana fa si parlava di "immunità di gregge").

Ma di questo parleremo domani, che è sabato e quindi faremo il nostro solito resoconto comparato alla scorsa settimana della diffusione mondiale del Covid-19.



77° giorno - Giovedì 7 maggio 2020

Ieri ho fatto la mia prima vera e propria uscita da Fase 2. Con la mia amata bicicletta, ho percorso tutto il tratto della pista ciclabile di corso Lodi, una delle più belle di Milano. Se penso a com'era anni fa questa parte di città, com'è adesso e come sarà tra poco quando lo scalo di Porta Romana verrà sistemato (qui sorgerà anche il villaggio olimpico per Milano Cortina 2026), mi vengono i brividi.


Le piste ciclabili, con il loro sottrarre spazio alle auto, rendono più bella e vivibile la città.  Non riesco a capire come molta gente non lo comprenda. Penso ad esempio a tutti quelli che in questi giorni contestano le piste ciclabili predisposte in tutta fretta dal Comune. Intendo quelle che partendo da San Babila percorrono corso Venezia e che si spingeranno, attraverso corso Buenos Aires e viale Monza, fino a Sesto San Giovanni. Sono solo disegnate sull'asfalto, vero, ma al momento assolvono al loro compito urgente, in attesa di pensare a una soluzione più strutturata, che sicuramente verrà.

Per me la libertà di pensiero è sacra, ci mancherebbe, ma, ripeto, non riesco a capire come si possa contestare la predisposizione di una pista ciclabile.

Non capisco come lo possano fare le persone che abitano nella zona interessata. Preferiscono avere code di macchine sotto casa, tubi di scappamento che scaricano particelle irrespirabili, clacson nervosi che suonano all'impazzata? Piuttosto che silenziose biciclette, gente rilassata e aria più pulita?

Si dice: «Le piste ciclabili portano via spazio alle auto e creano ancora più code», oppure «è assodato che lo smog cittadino è provocato per lo più dalle caldaie per il riscaldamento, le auto non incidono più di tanto». Può essere vero, ma la costruzione di piste ciclabili va proprio nella direzione di disincentivare l'uso delle auto. Se la maggior parte delle persone andasse al lavoro in bicicletta, per esempio, la città sarebbe certo più vivibile e le code diminuirebbero. E il fatto che le caldaie inquinino di più non toglie nulla al fatto che le automobili siano comunque un elemento di disturbo e produzione di CO2.

Mi fanno impazzire, poi, i negozianti che si lamentano perché «se ci tolgono le auto ci tolgono i clienti». Stiamo parlando di persone che hanno negozi soprattutto in vie dove trovare un parcheggio equivale a fare un terno al lotto, non capisco come si possa pensare che l'auto porti clienti.

Mi viene in mente quando, decenni e decenni fa, si decise di creare quella che ai tempi era considerata la zona pedonale più grande d'Europa, che andava dal Castello fino a San Babila. Quante polemiche, ci furono. Ma pensiamo a via Dante, oggi, con il traffico. Sarebbe davvero più semplice entrare nei negozi? Pensiamo a corso Vittorio Emanuele percorsa, come in passato, dalle auto... mah, io questa cosa non la capisco proprio.

Gli unici che capisco, nella loro protesta, sono i politici di opposizione. È chiaro che si devono attaccare a qualcosa, devono cercare di sminuire, anzi di contestare, l'importanza di quanto viene fatto in città. Se no, chi si accorgerebbe che esistono anche loro?

Di piste ciclabili, in Milanau, si è parlato anche qui:

Diamo un'occhiata ai numeri di oggi, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 215.858 (+1.401) / 214.457 (+1.444) / 213.013 (+1.075) / 211.938 (+1.221)
  • decessi totali: 29.958 (+274) / 29.684 (+369) / 29.315 (+236) / 29.079 (+195)
  • guariti totali: 96.276 (+3.031) / 93.245 (+8.014) / 85.231 (+2.352) / 82.879 (+1.225)
Tamponi effettuati: 70.359 (ieri erano stati 64.263). Persone in terapia intensiva: 1.311 (22 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 73.139 (ieri erano 74.426).

Lombardia
  • contagi totali: 80.089 (+720) / 79.369 (+764) / 78.605 (+500) / 78.105 (+577) / 77.528 (+526)
  • decessi totali: 14.745 (+134) / 14.611 (+222) / 14.389 (+95) / 14.294 (+63) / 14.231 (+42)
  • guariti totali: 33.329 (+324) / 33.005 (+5.881) / 27.124 (+620) / 26.504 (+133) / 26.371 (+225)
Tamponi effettuati in Lombardia: 15.488 (ieri erano stati 14.546). Persone in terapia intensiva: 480 (ieri erano 509).

A Milano si sono registrati 86 nuovi casi (ieri erano stati 91).




76° giorno - Mercoledì 6 maggio 2020

Uno degli aspetti non secondari legati all'uso di mascherine e guanti è quello del loro smaltimento. Non è una questione da sottovalutare se si considerano i numeri che riguardano questi strumenti.

Il Politecnico di Torino ha calcolato che in Italia nella Fase 2 servono circa 1 miliardo di mascherine al mese. Numeri che fanno impressione e che contrastano con la possibilità di reperimento delle stesse mascherine, che non è certamente così estesa. Le famose mascherine a 50 centesimi (più Iva) non si sono quasi mai viste, dopo una prima fornitura nelle farmacie sono scomparse e da 15 giorni non vengono nemmeno più fornite.

I guanti necessari sono di meno, circa mezzo miliardo, perché non sono obbligatori in tutte le circostanze, ma non bisogna dimenticare che spesso sono in gomma e richiedono quindi tempi di smaltimento più lunghi rispetto a quelli delle mascherine.

Che cosa fare dunque con mascherine e guanti utilizzati, tenendo conto che sono "rifiuti speciali" che possono essere dannosi per l'ambiente ma anche pericolosi per le persone (nel caso siano stati utilizzati da positivi al Covid-19)?

La soluzione migliore è quella di non disperderli nell'ambiente. La prima regola, ma non dovrebbe nemmeno essere necessario dirlo, è quindi quella di non buttarli per terra. Per questo il WWF ha chiesto agli amministratori di mettere a disposizione dei cittadini appositi contenitori per la raccolta, soprattutto in prossimità di parchi e supermercati.

Quando si è a casa, invece, mascherine, guanti, ma anche fazzoletti di carta devono essere messi nella raccolta indifferenziata. È necessario inoltre utilizzare due o tre sacchetti mettendoli uno dentro l'altro a seconda della resistenza dei sacchetti stessi, per evitare che i rifiuti contenuti si disperdano nell'ambiente in caso di rottura.

I sacchetti non devono essere compressi devono essere chiusi ermeticamente, con lacci o nastro adesivo, utilizzando guanti monouso mentre si svolge questa operazione.

Le stesse accortezze devono essere osservate nel caso in cui nell'abitazione viva una persona positiva al Covid-19 o in quarantena obbligata. In questo caso, però, è necessario che tutti i rifiuti prodotti – non solo quindi mascherine, guanti e fazzoletti – siano messi nella raccolta indifferenziata.

Non sono attenzioni da poco. Pensiamo se anche solo 5 mascherine su 100 non fossero smaltite correttamente: ogni mese nella sola Italia ne avremmo 50 milioni disperse nell'ambiente. Al peso di 4 grammi l'una, si tradurrebbe in 200mila chilogrammi di materiale per lo più plastico e quindi di difficile smaltimento disperso in un solo mese.

Una condizione che in poco tempo si trasformerebbe in un disastro ambientale di inimmaginabili proporzioni.


Ecco i numeri di oggi, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 214.457 (+1.444) / 213.013 (+1.075) / 211.938 (+1.221) / 210.717 (+1.389)
  • decessi totali: 29.684 (+369) / 29.315 (+236) / 29.079 (+195) / 28.884 (+174)
  • guariti totali: 93.245 (+8.014) / 85.231 (+2.352) / 82.879 (+1.225) / 81.654 (+1.740)
Tamponi effettuati: 64.263 (ieri erano stati 55.263). Persone in terapia intensiva: 1.333 (94 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 74.426 (ieri erano 80.770).

Lombardia
  • contagi totali: 79.369 (+764) / 78.605 (+500) / 78.105 (+577) / 77.528 (+526)
  • decessi totali: 14.611 (+222) / 14.389 (+95) / 14.294 (+63) / 14.231 (+42)
  • guariti totali: 33.005 (+5.881) / 27.124 (+620) / 26.504 (+133) / 26.371 (+225)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.546 (ieri erano stati 6.455). Persone in terapia intensiva: 480 (ieri erano 509).

A Milano si sono registrati 91 nuovi casi (ieri erano stati 50).

L'impressione è che non sia stata una giornata positiva. Sono aumentati i parziali relativi sia ai contagi sia ai decessi (questi ultimi in Lombardia più del doppio rispetto a ieri), mentre il numero così elevato di guarigioni è dovuto a “un aggiornamento dei dati della Regione Lombardia riferiti anche ai giorni precedenti”. Anche a Milano i contagi sono quasi raddoppiati e questo non è di sicuro un effetto dovuto alla Fase 2, che è iniziata da troppo poco tempo per produrre già conseguenze di questo tipo.

Questo continuo arrivo di dati in ritardo, che si accumulano a quelli giornalieri (qualche giorno fa era capitato al numero dei decessi) fa pensare che l'elaborazione dei dati in Lombardia sia non del tutto affidabile e quindi da prendere con le pinze. A questo punto ci chiediamo se anche anche il numero dei tamponi effettuati – molto aumentato rispetto a ieri e del tutto inconsueto rispetto a quanto fatto finora – sia la rappresentazione della situazione effettiva.

Il dato che ci rasserena, in tutto questo, è quello relativo ai reparti di terapia intensiva, che si stanno liberando sempre più di persone malate.



75° giorno - Martedì 5 maggio 2020

È strano a dirsi, ma la tanto desiderata Fase 2 non sembra essere stato quell'uragano che ci si aspettava. È vero, le città hanno ricominciato a brulicare, auto in circolazione, molti lavoratori sui mezzi pubblici, runners nei parchi, gente a passeggio nelle vie... ma non è successo niente di trascendentale.

Bene così, intendiamoci, chissà che cosa ci aspettavamo. Ma questa tranquillità – che ha caratterizzato queste prime ore di "libertà vigilata" – è probabilmente frutto di questi due mesi di privazioni sociali, che sembrano avere lasciato segni nelle nostre teste che saranno lunghi da debellare.

Pensavo che i miei figli non vedessero l'ora di uscire e invece abbiamo dovuto forzarli per fare un giro in bicicletta nella pista ciclabile qui vicino a casa.

Abbiamo incontrato un nostro vicino 30enne, sul pianerottolo, che stava portando la spazzatura in cortile. Ci ha detto che non era uscito in tutto il giorno, che non aveva fretta di farlo, pensava ci fosse in giro troppa gente. «La spesa la farò domani», ha concluso.

È come quando ci si risveglia di colpo da un lungo sonno, il torpore ci impedisce di essere subito scattanti. Ci guardiamo in giro con circospezione, guardiamo gli altri con sospetto, facciamo fatica a riprendere confidenza con il mondo che ci circonda.

Per molti di noi è un po' così, e lo sarà ancora probabilmente per qualche tempo. Poi, quando ci saremo riabituati alla vita sociale (pur con gli accorgimenti del caso), dovremo sperare che tutto stia procedendo bene e che non diventi necessario il ritorno alla Fase 1.

Io sono fiducioso che non sarà così. Ma ho anche capito in tutte queste settimane che le sensazioni in questa faccenda contano meno di zero, meglio quindi non sbilanciarsi troppo (anche perché le mascherine ce le dobbiamo ancora procurare noi con fatica, i tamponi a tutti sono ancora una chimera, i test sierologici appartengono ormai alla mitologia e il tracciamento attraverso l'app si è perso lungo la strada...).


Ecco i numeri di oggi, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 213.013 (+1.075) / 211.938 (+1.221) / 210.717 (+1.389) / 209.328 (+1.900)
  • decessi totali: 29.315 (+236) / 29.079 (+195) / 28.884 (+174) / 28.710 (+474)
  • guariti totali: 85.231 (+2.352) / 82.879 (+1.225) / 81.654 (+1.740) / 79.914 (+1.665)
Tamponi effettuati: 55.263 (ieri erano stati 37.631). Persone in terapia intensiva: 1.427 (52 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 80.770 (ieri erano 81.678).

Lombardia
  • contagi totali: 78.605 (+500) / 78.105 (+577) / 77.528 (+526) / 77.002 (+533)
  • decessi totali: 14.389 (+95) / 14.294 (+63) / 14.231 (+42) / 14.189 (+329)
  • guariti totali: 27.124 (+620) / 26.504 (+133) / 26.371 (+225) / 26.146 (+10)
Tamponi effettuati: 6.455 (ieri erano stati 7.978). Persone in terapia intensiva: 509 (ieri erano 532). Persone in isolamento domiciliare: 30.382 (+32 rispetto a ieri).

A Milano si sono registrati 50 nuovi casi (ieri erano stati 48).




74° giorno - Lunedì 4 maggio 2020

Siamo in Fase 2, speriamo di "meritarcela" e di non tornare più indietro. Lo sapremo solo tra qualche tempo, l'eventuale aumento dei contagiati per questa nuova fase avverrà non prima di dieci/quindici giorni.

Per adesso il rumore di motori sale, dalla strada, tutto sommato con moderazione. Non c'è il traffico improvviso che temevamo, forse davvero le persone hanno deciso di adottare la bicicletta per gli spostamenti? Una piccola speranza la nutriamo...

In casa nostra questa nuova fase – attesa con trepidazione e anche un pizzico di timore ("Ne saremo all'altezza?") – per ora non ha destato particolare emozione, ma quel piccolo senso di libertà in più farà presto il suo lavoro anche nella mente dei ragazzi, che in tutti questi giorni se ne sono stati buoni buoni tra le quattro mura, senza subire apparenti scompensi, se si escludono alcuni brevi momenti di nervosismo, davvero pochi se commisurati al lungo periodo di reclusione forzata che stiamo vivendo.

Dal punto di vista dell'organizzazione casalinga, del resto, per noi oggi non è cambiato niente. I grandi lavorano, i giovani frequentano le lezioni online. Ma mia moglie questa mattina è andata a correre nel parco qui vicino, come faceva sempre prima dell'emergenza: ha incontrato tantissimi runners che probabilmente, come lei, non ce la facevano più a rinunciare alla sgambata quotidiana.


Un'occhiata ai numeri di oggi, con il confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 211.938 (+1.221) / 210.717 (+1.389) / 209.328 (+1.900) / 207.428 (+1.965)
  • decessi totali: 29.079 (+195) / 28.884 (+174) / 28.710 (+474) / 28.236 (+269)
  • guariti totali: 82.879 (+1.225) / 81.654 (+1.740) / 79.914 (+1.665) / 78.249 (+2.304)
Tamponi effettuati: 37.631 (ieri erano stati 44.935). Persone in terapia intensiva: 1.479 (22 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 81.678 (ieri erano 81.436).

Lombardia
  • contagi totali: 78.105 (+577) / 77.528 (+526) / 77.002 (+533) / 76.469 (+737)
  • decessi totali: 14.294 (+63) / 14.231 (+42) / 14.189 (+329) / 13.860 (+88)
  • guariti totali: 26.504 (+133) / 26.371 (+225) / 26.146 (+10) / 26.136 (+387)
Tamponi effettuati: 7.978 (ieri erano stati 7.155). Persone in terapia intensiva: 532 (come ieri).



73° giorno - Domenica 3 maggio 2020

Ci siamo. Domani si parte con la Fase 2, quella che lentamente ci riporterà alla normalità. Tutti ne parlano, tutti non aspettano altro, finalmente si ritorna alla vita.

Sui giornali e nei telegiornali gli articoli e i servizi principali sono dedicati a quello che potremo e non potremo fare a partire da domani, mentre il numero dei contagiati e quello dei morti giornalieri è ormai relegato in secondo piano. Una condizione che ci aiuta a capire come può essere condizionato l'animo umano a seconda di come viene presentata la situazione.

Sono andato a ripercorrere la nostra storia recente e ho scoperto con stupore che il giorno in cui venne decretata la serrata totale, il 12 marzo scorso, c'erano stati 188 decessi. Erano considerati troppi per essere accettati passivamente, senza intervenire. È vero che si trattava di un dato in crescita, ma fa impressione a confrontarlo con quello di ieri: 192 decessi.

Con 188 si chiuse, con 192 si riapre. Giornali e televisioni, penso, dovrebbero mettere in evidenza questi due numeri per ricordare a tutti gli italiani che la Fase 2 non è la fine delle nostre privazioni, ma è l'inizio di una nuova vita che dovrà essere quanto mai responsabile e rispettosa delle nuove regole, se possibile anche più di quanto abbiamo finora fatto.

Che cosa potremo fare da domani? L'impatto più diretto su noi cittadini relegati in casa è il fatto che potremo uscire per incontrare gli ormai famosi "congiunti", comunque sempre e solo per motivi giustificati da necessità. Chi sono i congiunti, indicati nel DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 26 aprile 2020 l'ha spiegato lo stesso Governo:

"i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)".

Di tutto quello che l'applicazione del DPCM comporta – libertà di movimento, ripresa di molte attività economiche, commerciali e di ristorazione, restrizioni legate ai mondi della scuola, dello sport, degli eventi aperti al pubblico come concerti e appuntamenti culturali, modalità di fruizione del trasporto pubblico locale, ecc. – ci si chiede soprattutto questo: perché posso andare a trovare il mio affine di quarto grado (che forse non conosco nemmeno) e non la mia amica che abita a due isolati da me?

Ma è normale sia così, l'aspetto legato ai rapporti personali è uno di quelli che più sono stati toccati in queste settimane di reclusione forzata. Ci sono molte persone che abitano fuori dalla propria città che non hanno parenti o affini a portata di mano e che per questo rischiano di restare del tutto isolate. Una misura di questo genere, ci viene in mente, non permette nemmeno che nascano nuovi amori: o si ha già un legame stabile affettivo o niente. I giovani e meno giovani che avevano in mente di conquistare la compagna di banco, o il collega di lavoro dovranno rimandare i loro propositi alla fine dell'emergenza. Tra qualche mese, chissà se il sentimento sarà lo stesso...

Intanto a Milano alla nostra uscita di casa – con autocertificazione, perché l'uscita, non va dimenticato, deve essere sempre e comunque motivata – qualcosa di cambiato lo troveremo. Non osiamo pensare a quanto saranno intasate domani le strade, visto che i trasporti pubblici potranno trasportare un numero di persone pari al 25% rispetto a prima, come ha sottolineato il sindaco Beppe Sala. Potremo però godere delle piste ciclabili "volanti" disposte dal Comune in alcune parti della città, che ci invoglieranno, si spera, ad andare al lavoro o a svolgere le nostre attività usando la comoda e veloce bicicletta. Interessante sarà poi scoprire come il Comune di Milano avrà risolto il problema dell'utilizzo dei mezzi, per evitare pericolosi assembramenti.

A un giorno dalla riapertura, anche se parziale e vincolata, sono questi i pensieri che ci attanagliano:
  • visto che sono obbligatorie, potremo acquistare le mascherine senza problemi e a prezzi contenuti? Finora, nonostante i proclami di Governo e Regione Lombardia non si ha l'impressione che qualcosa sia cambiato rispetto a prima. 
  • perché non si parla più dei due strumenti che più di ogni altro ci potrebbero aiutare ad affrontare senza paure questa Fase 2: i test sierologici e l'app "immuni". Che fine hanno fatto? Perché sono improvvisamente spariti dalle pagine dei giornali e dai servizi televisivi?

Ecco i numeri di oggi, confrontati come sempre con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 210.717 (+1.389) / 209.328 (+1.900) / 207.428 (+1.965) / 205.463 (+1.872)
  • decessi totali: 28.884 (+174) / 28.710 (+474) / 28.236 (+269) / 27.967 (+285)
  • guariti totali: 81.654 (+1.740) / 79.914 (+1.665) / 78.249 (+2.304) / 75.945 (+4.693)
Tamponi effettuati: 44.935 (ieri erano stati 55.412). Persone in terapia intensiva: 1.501 (38 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 81.436 (ieri erano 81.808).

Lombardia
  • contagi totali: 77.528 (+526) / 77.002 (+533) / 76.469 (+737) / 75.732 (+598)
  • decessi totali: 14.231 (+42) / 14.189 (+329) / 13.860 (+88) / 13.772 (+93)
  • guariti totali: 26.371 (+225) / 26.146 (+10) / 26.136 (+387) / 25.749 (+416)
Tamponi effettuati: 7.155 (ieri erano stati 13.058). Persone in terapia intensiva: 532 (13 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 29.785 (192 in più rispetto a ieri).


A Milano si sono registrati 41 nuovi contagi (ieri erano 115).




72° giorno - Sabato 2 maggio 2020

Siamo sempre più vicini a quello che molti interpretano come un "liberi tutti" ma che, attenzione, liberi tutti non sarà. Sì, certo, riapriranno molti negozi, potremo uscire di casa per andare a trovare i parenti e i congiunti – non ho nessuna intenzione di entrare nella discussione sulla valenza di questa parola, se n'è già parlato in abbondanza in tutti questi giorni –, potremo tornare in parte nei parchi, saranno consentite passeggiate anche non finalizzate alla spesa o al portare in giro il cane...

Ma la certificazione, a quanto pare, la dovremo sempre compilare. E le regole di convivenza saranno, come è giusto che sia, molto restringenti.

In fondo quello che è stato fatto finora da noi cittadini normali – intendo tutte le persone che non hanno un rapporto diretto con la lotta al Covid-19 – è stato abbastanza "facile". Abbiamo semplicemente dovuto non uscire di casa, se non in caso di bisogno. Una condizione anomala e difficile da gestire soprattutto sotto il profilo mentale – anche se per per molti si è trattato di una vera prigione – ma fino a questo momento ognuno di noi ha dovuto combattere una battaglia personale, al limite estesa al proprio nucleo famigliare, contro il virus.

Da lunedì 4 maggio tutto cambia. La battaglia non verrà più combattuta singolarmente, si entra in una fase in cui al fronte ci saremo tutti, anche se sempre meno degli operatori sanitari che continueranno a fare il loro prezioso e instancabile lavoro, perché i decessi sono ancora purtroppo molti.

La persona che gira per strada senza mascherina o con la mascherina indossata in modo errato (vediamo troppa gente che lascia fuori il naso), quella che sale sui mezzi pubblici senza guanti, quella che non rispetta la distanza di sicurezza, oltre a non combattere contro il virus da lunedì rappresenterà un potenziale nemico per il resto della cittadinanza. È una parola forse un po' troppo cruda, ma nella sostanza la questione è questa.

La fase 2 è molto più difficile da affrontare, richiede un rispetto per gli altri e per le regole base della convivenza sociale, modificate e rese più rigide in base alla situazione, che non sempre abbiamo riscontrato in tempi passati sui nostri marciapiedi, nelle strade, nei negozi, negli uffici pubblici e in tutti quei luoghi che prevedono contatti stretti tra le persone.

La vera prova per vedere se siamo un popolo civile sarà questa, lo scopriremo una volta di più a partire da lunedì 4 maggio.


Vediamo, come facciamo ogni sabato, la diffusione del coronavirus nel mondo, con il raffronto con i dati di sabato scorso, 25 aprile.



  1. USA (=)                   1.104.161 contagiati          erano 907.096           + 197.065
  2. Spagna (=)                 213.435 contagiati          erano 223.759              -10.324
  3. Italia (=)                207.428 contagiati       erano 192.994          + 14.434
  4. Regno Unito (+2)      178.685 contagiati           erano 149.554            + 29.131
  5. Francia (-1)                 167.305 contagiati          erano 159.952              + 7.353
  6. Germania (-1)            164.077 contagiati          erano 155.418              + 8.659
  7. Turchia (=)                  122.392 contagiati           erano 104.912           + 17.480
  8. Russia (+2)                  114.431 contagiati            erano 79.588            + 34.843
  9. Iran (=)                          95.646 contagiati             erano 89.328             + 6.318
  10. Brasile (+1)                   92.202 contagiati             erano 54.043            + 38.159
Seguono in classifica: Cina (83.959, +58!!!), Canada (56.343), Belgio (49.032), Perù (40.459), Olanda (39.989), India, Svizzera, Ecuador, Portogallo, Arabia Saudita.

Gli USA continuano a essere primissimi, i loro contagiati di questa settimana sono quasi come quelli di tutto il resto del mondo. Salgono in graduatoria Regno Unito, Russia e Brasile.

La Cina esce dai primi dieci, dalla classifica scompaiono la Svezia (è al 21esimo posto), il Giappone (29°) e la Corea del Sud (addirittura 35esima, come dimenticare che nelle prime settimane di diffusione era al nostro stesso livello).

Il segno meno davanti al dato della Spagna è strano, può darsi abbiano corretto qualche dato precedente. Per il resto l'impressione è che il numero dei contagi in Italia cresca ancora troppo, sopratttuto se confrontato con quello dei Paesi che dovrebbero rappresentare il nostro termine di confronto come Francia, Germania, Svizzera, Canada, Belgio, Olanda...


Questi, invece, i numeri di oggi, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 209.328 (+1.900) / 207.428 (+1.965) / 205.463 (+1.872) / 203.591 (+2.086)
  • decessi totali: 28.710 (+474) / 28.236 (+269) / 27.967 (+285) / 27.682 (+323)
  • guariti totali: 79.914 (+1.665) / 78.249 (+2.304) / 75.945 (+4.693) / 71.252 (+2.311)
Lombardia
  • contagi totali: 77.002 (+533) / 76.469 (+737) / 75.732 (+598) / 75.134 (+786)
  • decessi totali: 14.189 (+329) / 13.860 (+88) / 13.772 (+93) / 13.679 (+104)
  • guariti totali: 26.146 (+10) / 26.136 (+387) / 25.749 (+416) / 25.333 (+304)
Il numero di decessi fa spavento, ma è stato sottolineato che quelli del giorno sarebbero in realtà "solo" 192, dato in calo rispetto ai giorni precedenti. Il dato così alto sarebbe dovuto a un numero di 282 decessi extraospedalieri avvenuti in Lombardia ad aprile e non registrati (ne facessimo una giusta...). I decessi effettivi quotidiani in Lombardia sarebbero dunque 47.

Sono diminuiti sensibilmente i tamponi effettuati in tutta Italia: 55.412, ben 18.796 in meno di ieri. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 1.539, 39 meno di ieri, quelle in isolamento domiciliare 81.808, 39 più di ieri.

Lombardia e Piemonte da sole hanno più della metà dei nuovi contagi (+54%). In Lombardia le persone in terapia intensiva sono ora 545 (8 in meno di ieri) e quelle in isolamento domiciliare 29.593. I tamponi effettuati sono stati 13.058 (ieri erano 13.701).



71° giorno - Venerdì 1 maggio 2020

Doppio sogno.

Dalla portineria ci avvisano: «C'è una lettera per voi». La solita multa? Scendo le scale con un umore che va dalla rabbia alla rassegnazione, ma quale sorpresa nello scoprire che si tratta di una comunicazione che ci invita a recarci nella scuola vicino a casa per ritirare le mascherine a noi riservate.

Nel giorno e all'ora stabilita mi reco nella scuola e il volontario, dopo neanche 5 minuti di attesa, mi consegna un pacco con scritto sopra il mio cognome. «In famiglia siete in quattro, giusto? Ecco qui, ci vediamo il prossimo mese».

Torno a casa tutto soddisfatto e fiero di appartenere a questo popolo così organizzato.

Fine del primo sogno.


Oggi è il 1° maggio, festa dei lavoratori. Un unico augurio: che tutte le persone che in questo momento non lavorano a causa del coronavirus possano presto ritrovare la loro occupazione e possano tornare a sostenere con dignità la loro famiglia.

Fine del secondo sogno.


Vediamo i numeri di oggi, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 207.428 (+1.965) / 205.463 (+1.872) / 203.591 (+2.086) / 201.505 (+2.091)
  • decessi totali: 28.236 (+269) / 27.967 (+285) / 27.682 (+323) / 27.359 (+382)
  • guariti totali: 78.249 (+2.304) / 75.945 (+4.693) / 71.252 (+2.311) / 68.941 (+2.317)
Lombardia
  • contagi totali: 76.469 (+737) / 75.732 (+598) / 75.134 (+786) / 74.348 (+869)
  • decessi totali: 13.860 (+88) / 13.772 (+93) / 13.679 (+104) / 13.575 (+126)
  • guariti totali: 26.136 (+387) / 25.749 (+416) / 25.333 (+304) / 25.029 (+440)
Le persone ricoverate in terapia intensiva sono ora 1.578 (116 in meno rispetto a ieri). Sono stati effettuati 74.208 tamponi (ieri 68.456). Le persone in isolamento domiciliare sono 81.769 (ieri erano 83.504)

In Lombardia ci sono 42 persone in meno in terapia intensiva (ora sono 563). I tamponi effettuati sono stati 13.701 (ieri 11.048).


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