lunedì 11 maggio 2020

Coronavirus, il diario da Milano/maggio 2020_2




Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta al Covid-19 (era il 21 febbraio 2020).


Nona parte (11-20maggio 2020).


Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dal 21 maggio 2020 (decima parte)


90° giorno - Mercoledì 20 maggio 2020

Ieri c'è stato un rialzo dei numeri che riguardano contagi e morti per coronavirus, soprattutto in Lombardia. Tutti lo aspettavamo, dopo due settimane dall'inizio della Fase 2, ma ora che puntualmente si è verificato nessuno sembra accorgersene, nessuno sembra volerne parlare.

Tutti siamo molto concentrati sulla riapertura di negozi, bar e ristoranti e numeri che solo un mese fa ci facevano spavento ora ci sembrano non degni di essere commentati.

Ma va bene probabilmente così. È un discorso che abbiamo già fatto più volte, in questi 90 giorni di emergenza, ma che oggi è più giustificato che in altri momenti.

Prima di tutto il numero di ricoverati in terapia intensiva continua a diminuire, e questa è la notizia migliore. Si è allentata, insomma, la morsa che teneva sotto scacco gli ospedali, soprattutto quelli del nord Italia, che piano piano stanno tornando alla normalità.

Poi non si poteva aspettare oltre a mettere in circolo la gente, a rigenerare la voglia di vita sociale, a far riprendere l'economia spicciola, quella che ci riguarda più da vicino. Non si può sapere quanti negozi, quanti ristoranti non sopravviveranno a questa crisi senza precedenti, ma è doveroso per noi – intesi come comunità – fare in modo che siano il meno possibile.

Per quanto ci riguarda, da lunedì abbiamo deciso di scendere nel bar qui sotto casa a bere caffè e cappuccino, anche se non l'abbiamo mai fatto prima, ci sembra di poter dare, così, un piccolo aiuto al nostro "amico" che salutiamo da sempre attraverso la vetrina.

Abbiamo ripreso a ordinare le pizze da asporto, anche se solo un mese fa ci sembrava una cosa che forse era meglio evitare.

Abbiamo appoggiato e rilanciato un'iniziativa che vede una compagnia teatrale milanese proporre un suo spettacolo attraverso una piattaforma digitale...

Ogni piccolo gesto, oggi, può essere prezioso per aiutare chi faticosamente deve riprendersi la vita, il lavoro.

È il momento, questo, delle "micro donazioni" ben distribuite. Che poi, a ben guardare, non sono nemmeno donazioni: tu paghi qualcosa che ti viene offerto. Più giusto chiamarle "micro attenzioni": se tutti facciamo la nostra piccola parte, anche chi oggi vede il suo futuro in nero potrà tornare a respirare, pian piano.

E ora scusate se mi fermo qui, devo scendere a bere il caffè.

Rullo di tamburi... ed ecco i numeri del giorno, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 227.364 (+665) / 226.699 (+813) / 225.886 (+451) / 225.435 (+675)
  • decessi totali: 32.330 (+161) / 32.169 (+162) / 32.007 (+99) / 31.908 (+145)
  • guariti totali: 132.282 (+2.881) / 129.401 (+2.075) / 127.326 (+2.150) / 125.176 (+2.366)
Tamponi effettuati: 67.195 (ieri erano stati 63.158). Persone in terapia intensiva: 676 (40 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 52.452 (ieri erano 54.422).

Lombardia
  • contagi totali: 85.775 (+294) / 85.481 (+462) / 85.019 (+175) / 84.844 (+326)
  • decessi totali: 15.662 (+65) / 15.597 (+54) / 15.543 (+24) / 15.519 (+69)
  • guariti totali: 43.442 (+849) / 42.593 (+190) / 42.403 (+508) / 41.895 (+506)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.508 (ieri erano stati 14.918). Persone in terapia intensiva: 231 (ieri erano 244). 

A Milano si sono registrati 8 nuovi casi (ieri erano stati 49).




89° giorno - Martedì 19 maggio 2020

La notizia che oggi mi fa più incuriosire è che negli Stati Uniti molte persone si sono contagiate partecipando alle contestazioni di strada contro la chiusura totale dovuta al coronavirus. Il fatto di essersi riuniti nelle strade e nelle piazze gli uni vicino agli altri, spesso anche senza dispositivi di sicurezza, ha rappresentato una vera e propria bomba virologica che ha mietuto centinaia e centinaia di vittime.

Affari loro, verrebbe da dire, se non fosse che molti contestatori si sono fatti viaggi lunghissimi negli States per partecipare alle varie manifestazioni in programma nelle grandi città e che una volta tornati a casa, spesso in cittadine isolate della provincia americana, hanno agito da veri e propri untori diffondendo il Covid-19 anche dove fino a quel momento non era arrivato.

Forse chi anche in Italia sta organizzando assembramenti di protesta in un momento così delicato dovrebbe pensarci bene prima di chiedere alla gente di scendere in piazza gomito a gomito, ne va della salute di tutti noi. Meglio sarebbe organizzare proteste su qualche piattaforma per videoconferenze, no?

Ieri abbiamo festeggiato l'inizio della fase 2 della Fase 2 con un aperitivo casalingo insieme a una coppia di amici. All'inizio eravamo tutti un po' intimiditi: niente abbraccio per saluto, scarpe tolte all'entrata, mascherina sì, mascherina no, sedie a distanza... Imbarazzo che è durato pochi minuti, il prosecco e le olive hanno subito sciolto l'atmosfera e alla fine di tutto sembrava fin strano doversi reindossare la mascherina per tornare a casa.

La riprova che ci metteremo davvero poco a tornare alle vecchie abitudini (con tutti gli aspetti positivi ma anche negativi che questo comporta).


Ecco i numeri del giorno, con il confronto con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 226.699 (+813) / 225.886 (+451) / 225.435 (+675) / 224.760 (+875)
  • decessi totali: 32.169 (+162) / 32.007 (+99) / 31.908 (+145) / 31.763 (+153)
  • guariti totali: 129.401 (+2.075) / 127.326 (+2.150) / 125.176 (+2.366) / 122.110 (+2.605)
Tamponi effettuati: 63.158 (ieri erano stati 36.406). Persone in terapia intensiva: 716 (33 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 54.422 (ieri erano 55.597).

Lombardia
  • contagi totali: 85.481 (+462) / 85.019 (+175) / 84.844 (+326) / 84.518 (+399)
  • decessi totali: 15.597 (+54) / 15.543 (+24) / 15.519 (+69) / 15.450 (+39)
  • guariti totali: 42.593 (+190) / 42.403 (+508) / 41.895 (+506) / 41.389 (+427)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.918 (ieri erano stati 5.078). Persone in terapia intensiva: 244 (ieri erano 252). 

A Milano si sono registrati 49 nuovi casi (ieri erano stati 24).

La Lombardia continua a essere la regione più problematica d'Italia. In un giorno in cui i numeri sono purtroppo per lo più negativi – tranne quelli che riguardano i ricoverati in terapia intensiva, che meno male continuano a scendere – nella nostra regione si registrano circa la metà dei nuovi contagi e un terzo di tutti i morti d'italia.

Significativo il dato dei nuovi contagi: a fronte di un numero di tamponi eseguiti in Lombardia che è meno di un quarto di quelli totali in Italia, i nuovi contagiati sono ben la metà di quelli italiani. Facendo un calcolo a spanne, questo significa che in Lombardia i contagiati sono potenzialmente almeno cinque volte tanto rispetto a quelli di tutto il resto d'Italia (la proiezione è di 1.850 contro 350)!



88° giorno – Lunedì 18 maggio 2020

Signori, si riapre. Oggi 18 maggio 2020 siamo un po' tutti come le farfalle che escono dal bozzolo. Presto capiremo se possiamo davvero (ri)cominciare a volare.

Dopo discussioni, anticipazioni, interpretazioni, litigi notturni tra Governo e Regioni oggi ci sembra di avere finalmente capito di quali parti della nostra vita ci possiamo reimpossessare.

Di sicuro sappiamo che riaprono negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, musei, stabilimenti balneari e uffici pubblici. Altrettanto certi siamo che l'apertura di piscine, palestre e centri sportivi è stata rimandata al 25 maggio, anzi, in Lombardia a inizio giugno.

La riapertura deve sottostare ovviamente a precise regole di prevenzione alla diffusione del contagio.

Cominciamo dai ristoranti: ai tavoli bisogna rispettare la distanza minima di 1 metro, ma se al tavolo ci sono persone che convivono abitualmente (ad esempio una famiglia come la nostra: due genitori e due figli) la distanza non è richiesta. In questo caso lo si deve dire al ristoratore con anticipo, in fase di prenotazione, cosi che possa preparare un tavolo più piccolo e senza le precauzioni dovute per commensali non conviventi. Le tanto temute barriere in plexiglass non sono obbligatorie ed è pensabile che in rari casi saranno predisposte dai ristoratori: chi ha voglia di uscire a cena con amici e avere, per tutta la serata, l'impressione di stare all'ufficio postale?

I ristoranti devono conservare per almeno 14 giorni i nominativi dei clienti e, in Lombardia, sono tenuti a misurare la temperatura delli stessi clienti al momento del loro arrivo.

Al bar ci si può andare, ma sono vietati i buffet durante gli aperitivi. Nel locale bisogna indossare la mascherina, che può essere tolta – ma va?!? – quando si beve. Al banco e seduti ai tavolini è necessario osservare la distanza di un metro. I tavoli dovranno essere disinfettati dopo ogni utilizzo. Sono consigliati menu usa e getta o, meglio ancora, menu digitali che possono essere letti direttamente sul cellulare. Chi può, potrà "allargarsi" mettendo tavolini all'esterno, magari sfruttando – per quanto riguarda la nostra città – la delibera del Comune di Milano che, come ha sottolineato qualche giorno fa il Sindaco Beppe Sala, ha stabilito la sospensione di tutti i pagamenti per occupazione del suolo pubblico.

Nei negozi bisognerà indossare i guanti monouso forniti dal negoziante. Se di abbigliamento o di scarpe, sarà possibile provare i capi nei camerini, il cui accesso sarà ovviamente contingentato. I negozianti non saranno obbligati a bonificare vestiti o scarpe dopo la prova, gli esperti hanno detto che non serve.

Sedute presso parrucchieri e centri estetici devono essere obbligatoriamente prenotate, vietato sostare nei negozi in attesa. La mascherina deve essere indossata anche dal cliente, a meno che il trattamento (ad esempio radere la barba) non ne richieda la rimozione. Anche in questo caso i nominativi dei clienti devono essere conservati dai titolari per almeno 14 giorni. Vietate le riviste, addio dunque alla lettura dei Quattroruote del 2016 e dei Vanity Fair con Cindy Crawford in copertina.

In generale, tutti – bar, ristoranti, negozi, ecc. – devono mettere a disposizione dei clienti prodotti igienizanti e, se provvisti di impianto di aria condizionata, devono spegnere la funzione di ricircolo dell'aria. In tutti i casi, devono essere favoriti i pagamenti in forma elettronica.

Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, la buona notizia è che si possono invitare amici a casa, sempre mantenendo a tavola il metro di distanza e ci si può spostare liberamente all'interno del territorio della propria regione, in Lombardia sempre indossando la mascherina, anche all'aperto (in altre regioni questo obbligo è stato eliminato). E si può giocare a tennis, ma solo in singolare.


La solita occhiata ai numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 225.886 (+451) / 225.435 (+675) / 224.760 (+875) / 223.885 (+789)
  • decessi totali: 32.007 (+99) / 31.908 (+145) / 31.763 (+153) / 31.610 (+242)
  • guariti totali: 127.326 (+2.150) / 125.176 (+2.366) / 122.110 (+2.605) / 120.205 (+4.917)
Tamponi effettuati: 36.406 (ieri erano stati 60.101). Persone in terapia intensiva: 749 (13 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 55.597 (ieri erano 57.278).

Lombardia
  • contagi totali: 85.019 (+175) / 84.844 (+326) / 84.518 (+399) / 84.119 (+299)
  • decessi totali: 15.543 (+24) / 15.519 (+69) / 15.450 (+39) / 15.411 (+115)
  • guariti totali: 42.403 (+508) / 41.895 (+506) / 41.389 (+427) / 40.962 (+2.934)
Tamponi effettuati in Lombardia: 5.078 (un po' pochi... ieri erano stati 11.809). Persone in terapia intensiva: 252 (ieri erano 255). 

A Milano si sono registrati 24 nuovi casi (ieri erano stati 56).

Le persone morte in Italia tornano a essere sotto il centinaio, non accadeva dal 9 marzo scorso.

La tanto temuta scadenza delle due settimane dall'inizio della Fase 2 non ha sortito numeri negativi, anzi, i dati dei contagi e dei decessi sono in netto miglioramento.



87° giorno - Domenica 17 maggio 2020

Questa mattina, anche se è domenica, mi sono svegliato presto per andare a fare quattro passi salutari con i vecchi amici – Gianguido e Demostene – naturalmente indossando le mascherine e rispettando le distanze di sicurezza.

Il tempo non è fantastico, no, ma la temperatura è abbastanza mite, si può camminare piacevolmente.

A un certo punto, nel nostro girovagare, passiamo davanti alla casa di una coppia nostra amica – Vittorio e Laura – che ci vede e ci offre un caffè, naturalmente in giardino, sempre tutti a distanza. Il tempo di una chiacchierata e via, dopo i saluti con il gomito, si torna a casa.

Siamo stati fuorilegge? Ah, saperlo... ce lo siamo chiesti tutti ma nessuno ha saputo dare una risposta precisa. In fondo abbiamo camminato per fare un po' di moto, e questo si può. Abbiamo causalmente incontrato due amici, e anche questo credo non sia vietato. Abbiamo bevuto un caffè all'aperto, rispettando distanze ed evitando i contatti, possibile che non lo si possa fare?

In questi due giorni vissuti nella mia cittadina di nascita ho cercato di capire quali differenze ci siano tra l'emergenza vissuta in città e l'emergenza vissuta in un paese di montagna.

Qui, non so perché, mi hanno fatto più impressione le code fuori dai negozi. Forse le strade sono più piccole e la gente in attesa la si nota di più, o forse in città siamo più abituati a vedere gente sui marciapiedi, fatto sta che qui l'impatto per me è stato diverso, l'ho trovato meno assorbito dal contesto circostante.

Anche entrando nei negozi si avverte una maggiore "tensione". Le mille regole – disinfettati le mani, metti la mascherina, indossa i guanti, usa obbligatoriamente il carrello, segui questo percorso, ecc. – sono scritte e appiccicate un po' d'appertutto, con molta più insistenza rispetto ai supermercati di città, dove vige una certa qual anarchia e ognuno fa (quasi) quello che vuole. Ma qui, a differenza che a Milano, nei supermercati trovi i guanti usa e getta - 9,90 euro il pacco da 100 –, un vero miracolo per noi cittadini!

Nonostante questo, la gente mi sembra più rilassata, quando la si incontra nelle vie, anche perché qui, pur essendo Lombardia, il virus ha inciso davvero poco. Tutti girano con le mascherine, ma si incontra anche chi la tiene abbassata, soprattutto se è ferma a parlare con qualcuno (proprio nel momento in cui dovrebbe invece assolutamente essere indossata!).

Quando incroci una persona, qui, ti accorgi che ti guarda con insistenza negli occhi. Si capisce chiaramente che si sta chiedendo «Ma questo chi è?». Qui ci si conosce quasi tutti e la persona "nuova" desta sospetto: «Sarà mica un untore?»...

Bello quando ci si riconosce: «Ah, sei tu... tra capelli lunghi e mascherina non ti avevo riconosciuto, come va a Milano, è dura per voi, eh...» (detto con un misto di commiserazione ma anche, in certi casi, con un poco di soddisfazione). E io a spiegare che sì, è dura, ma che però riusciamo anche lì a far andare avanti la nostra vita con una parvenza di normalità, che è ovviamente una normalità diversa da prima, ecc. ecc. ecc.

Di ragazzi in giro se ne vedono pochi anche qui, come in città. I miei amici raccontano che anche i loro figli 15/20enni non hanno alcuna fretta di uscire di casa.

Si tende a parlare ad alta voce, si ha l'impressione che la mascherina attutisca i suoni, e si vedono un sacco di negozianti che lavano le vetrine o li si nota che, attraverso queste, sistemano gli interni dei negozi, dei bar, dei ristoranti che apriranno nei prossimi giorni.

Si parla molto in giro, i capannelli di persone, a debita distanza l'una dall'altra, sono numerosi. L'oggetto delle discussioni non è tanto la situazione sanitaria, che qui come ho detto ha colpito meno che altrove, ma soprattutto quello che verrà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi.

Chi più, chi meno, tutti sono preoccupati per la loro attività, finora non sono stati rassicurati dai vari DPCM, anzi. Aspettano di capire bene alcuni aspetti che ancora sono oscuri, ma nessuno di quelli che hanno attività che hanno riaperto nei giorni scorsi o che riapriranno nei prossimi giorni si mostra particolarmente ottimista.

Tasse, Iva, cassa integrazione, incentivi, misure di sicurezza sanitaria, prestiti, mutui, ... tutto appare molto fumoso, a riprova che questo è il momento più critico dell'emergenza, quello che coinvolge tutti, a tutti i livelli, e risparmia davvero pochi fortunati. Tra qualche mese, purtroppo, in pochi si ricorderanno delle morti per Covid-19 e dello sforzo sovrumano compiuto dal personale sanitario per cercare di salvare migliaia di vite. Non ci sarà più il tempo, e forse nemmeno la voglia, di pensare ai morti, l'attenzione sarà rivolta necessariamente ai vivi (e al loro desiderio di sopravvivere).

Già oggi, in un momento in cui l'emergenza è tutt'altro che finita, si avverte come la direzione verso cui stiamo andando sia questa.


Vediamo i numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 225.435 (+675) / 224.760 (+875) / 223.885 (+789) / 223.096 (+992)
  • decessi totali: 31.908 (+145) / 31.763 (+153) / 31.610 (+242) / 31.368 (+262)
  • guariti totali: 125.176 (+2.366) / 122.110 (+2.605) / 120.205 (+4.917) / 115.288 (+2.747)
Tamponi effettuati: 60.101 (ieri erano stati 69.179). Persone in terapia intensiva: 762 (13 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 57.278 (ieri erano 60.470).

Lombardia
  • contagi totali: 84.844 (+326) / 84.518 (+399) / 84.119 (+299) / 83.820 (+522)
  • decessi totali: 15.519 (+69) / 15.450 (+39) / 15.411 (+115) / 15.296 (+111)
  • guariti totali: 41.895 (+506) / 41.389 (+427) / 40.962 (+2.934) / 38.568 (+487)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.809 (ieri erano stati 14.145). Persone in terapia intensiva: 255 (ieri erano 268). 

A Milano si sono registrati 56 nuovi casi (ieri erano stati 34).

Domani una gran parte di attività economiche e commerciali torneranno ad aprire e torneranno a essere consentiti tutti gli spostamenti all'interno della propria regione. Domani, 18 maggio, saranno passate due settimane dall'inizio della Fase 2 e sarà dunque possibile cominciare a fare un bilancio sugli effetti provocati dall'apertura del 4 maggio (sappiamo che il virus ci mette circa 2 settimane prima di produrre i suoi effetti sulle persone contagiate).

La prossima settimana sarà decisiva per capire se possiamo andare avanti o se dobbiamo tornare indietro. Una cosa ci tranquillizza: il fatto che il Governo abbia deciso di allargare le aperture proprio adesso lo interpretiamo come un segnale che i dati in suo possesso siano positivi.




86° giorno – Sabato 16 maggio 2020

Oggi siamo in trasferta in Valtellina, a trovare la nonna che non vediamo da Natale. Abbiamo preso un'auto a noleggio ed eccoci qui, tra le montagne.

Devo dire che l'idea di spostarmi in auto, dopo cinque mesi di non guida mi sembrava strana, ieri pomeriggio. Qualcuno mi aveva detto che la non abitudine alla velocità ti procura qualche fastidio. Per quanto mi riguarda non ho avuto nessuna reazione negativa, forse perché non avendo l'automobile ormai da quasi due anni, la uso comunque sempre con molta parsimonia, indipendentemente dal Covid.

Aspetto positivo: il costo dell'auto per questi tre giorni è stato davvero basso, un vero affare, fosse sempre così... Un piccolo problema l'ho però avuto nel momento in cui ho avuto l'esigenza di spostarmi coi mezzi pubblici fino in Stazione Centrale, dove l'ho noleggiata. Al momento di uscire di casa mi sono accorto di avere un solo guanto e si sa che sui mezzi pubblici i guanti sono obbligatori.

Avevo provato nei giorni scorsi a comprarli in farmacia, senza trovarli, e nel supermercato dove facciamo abitualmente la spesa, anche qui senza fortuna. Ho pensato che sulla strada tra casa e la metropolitana c'è un negozio di saponi, detersivi, ecc. Mi sono affacciato e ho chiesto se avevano guanti. «Mi spiace...», mi ha risposto la proprietaria, con l'aria rassegnata di chi deve dare questa risposta almeno cento volte al giorno. «Che fregatura – ho pensato ad alta voce – devo prendere la metropolitana e ho un solo guanto...». Senza esitare la donna mi ha detto «Guardi, gliene do uno dei miei» e non ha voluto che glielo pagassi.

Queste sono le cose che ti fanno essere felici di abitare in questa città. Piccoli gesti che ti cambiano la giornata. Grazie sconosciuta negoziante, quando dovrò comprare saponi ecc. verrò sicuramente da te!

È sabato, eccoci alla consueta analisi dei numeri mondiali di diffusione del Covid-19, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 9 maggio):


  1. USA (=)                    1.444.870 contagiati         erano 1.283.929        + 160.941
  2. Russia (+3)                  272.043 contagiati           erano 187.859           + 84.184
  3. Regno Unito (+1)        238.004 contagiati           erano 212.629          + 25.375
  4. Spagna (-2)                 230.698 contagiati            erano 222.857             + 7.841
  5. Italia (-2)                223.885 contagiati        erano 217.185            + 6.700
  6. Brasile (+2)                  220.291 contagiati           erano 146.894           + 73.397
  7. Francia (-1)                 179.630 contagiati           erano 176.202              + 3.428
  8. Germania (-1)            175.715 contagiati           erano 170.588              + 5.127
  9. Turchia (=)                  146.457 contagiati           erano 135.569            + 10.888
  10. Iran (=)                        118.392 contagiati            erano 104.691           + 13.701
Seguono in classifica: India (86.596), Perù (84.495), Cina (84.038), Canada (75.963), Belgio (54.989), Arabia Saudita (52.016), Messico (45.062), Olanda, Chile, Pakistan, Ecuador, Qatar e Svizzera.

La Russia ha scalato posizioni e ora è seconda solo agli Stati Uniti, incalzata dal Regno Unito, che in un colpo solo ha scavalcato Spagna e Italia.

Come era previsto, salgono prepotentemente il Brasile, l'India e il Perù, mentre la Cina scende sempre più e anche la Svizzera è ormai scomparsa dalle prime posizioni.

Tra le nazioni che vedono un incremento degli aumenti di contagi c'è, strano a dirsi l'Iran: da +9.045 a +13.701. Effetti della riapertura?


Ecco i numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 224.760 (+875) / 223.885 (+789) / 223.096 (+992) / 222.104 (+888)
  • decessi totali: 31.763 (+153) / 31.610 (+242) / 31.368 (+262) / 31.106 (+195)
  • guariti totali: 122.110 (+2.605) / 120.205 (+4.917) / 115.288 (+2.747) / 112.541 (+3.502)
Tamponi effettuati: 69.179 (ieri erano stati 68.176). Persone in terapia intensiva: 775 (33 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 59.012 (ieri erano 60.470).

Lombardia
  • contagi totali: 84.518 (+399) / 84.119 (+299) / 83.820 (+522) / 83.298 (+394)
  • decessi totali: 15.450 (+39) / 15.411 (+115) / 15.296 (+111) / 15.185 (+69)
  • guariti totali: 41.389 (+427) / 40.962 (+2.934) / 38.568 (+487) / 38.081 (+968)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.145 (ieri erano stati 12.162). Persone in terapia intensiva: 268 (ieri erano 276). 

A Milano si sono registrati 34 nuovi casi (ieri erano stati 30).


I guariti in Lombardia degli ultimi tre giorni: 487 / 2.934 / 427... ieri avevamo avuto il dubbio che il dato fosse non proprio corretto, oggi ne abbiamo la certezza... Vorremmo essere felici dei soli 39 decessi dichiarati oggi, ma come facciamo, a questo punto, a fidarci?



85° giorno – Venerdì 15 maggio 2020

Il Seveso e il Lambro restano sempre le nostre certezze, non li ferma nemmeno il Covid-19.

Nella notte qui a Milano si è scatenato l'inferno, pioggia e vento a non finire che hanno provocato le solite esondazioni dei due fiumiciattoli che attraversano alcuni quartieri milanesi.

Risultato: strade e cantine allagate, interruzione di corrente elettrica, tombini "esplosi". Perché la vita continua come sempre, non è che adesso l'unico problema che abbiamo è il virus...

La vita continua, sì, ma la notizia più triste arriva a metà mattinata: se n'è andato Ezio Bosso, e ci sentiamo un po' più soli. Mi mancano già i suoi profondi pensieri, i suoi alti ragionamenti, il suo sorriso, il suo amore per la musica e la sua smisurata voglia di vivere.

Perciò oggi mi scuso ma non ho tanta voglia di parlare di virus e cose annesse.


Vediamo i numeri del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 223.885 (+789) / 223.096 (+992) / 222.104 (+888) / 221.216 (+1.402)
  • decessi totali: 31.610 (+242) / 31.368 (+262) / 31.106 (+195) / 30.911 (+172)
  • guariti totali: 120.205 (+4.917) / 115.288 (+2.747) / 112.541 (+3.502) / 109.039 (+2.452)
Tamponi effettuati: 68.176 (ieri erano stati 71.876). Persone in terapia intensiva: 808 (47 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 60.470 (ieri erano 64.132).

Lombardia
  • contagi totali: 84.119 (+299) / 83.820 (+522) / 83.298 (+394) / 82.904 (+1.033)
  • decessi totali: 15.411 (+115) / 15.296 (+111) / 15.185 (+69) / 15.116 (+62)
  • guariti totali: 40.962 (+2.934) / 38.568 (+487) / 38.081 (+968) / 37.113 (+707)
Tamponi effettuati in Lombardia: 12.162 (ieri erano stati 14.080). Persone in terapia intensiva: 276 (ieri erano 297). 

A Milano si sono registrati 30 nuovi casi (ieri erano stati 66).

Un sacco di guariti ed è una bella notizia. È evidente, leggendo le tabelle, che il numero così alto dipende da quello particolarmente elevato registrato in Lombardia. Sarà frutto di una rilevazione corretta? Il Pirellone (che bello, quando l'ente Regione Lombardia potevamo chiamarlo così!) ci ha abituati a numeri, diciamo così, "ballerini"...



84° giorno - Giovedì 14 maggio 2020

Ieri è stato il giorno della presentazione, da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei suoi ministri, del "Decreto rilancio", il decreto legge che prevede lo stanziamento di 55 miliardi di euro per sostenere famiglie, lavoratori, imprese e comparto della sanità dopo le batoste subite dalla pandemia.

55 miliardi sono una somma pazzesca, pari a circa due leggi di bilancio. Quasi la metà di questi soldi sarà riservata ai lavoratori che hanno perso o hanno visto diminuire sensibilmente il proprio lavoro, tra cassa integrazione e bonus per lavoratori autonomi. Circa 16 miliardi andranno alle imprese, oltre 1 miliardo andrà al sostegno della filiera agricola. Alla sanità sarà riservata una cifra superiore ai 3 miliardi, alla scuola circa 1 miliardo e mezzo, stessa cifra a università e ricerca. Al turismo saranno assegnati 4 miliardi, al sostegno di tempo libero (spettacolo, librerie, musei, cultura in generale...) e sport 1 miliardo e mezzo. Parte dei soldi andranno inoltre alle famiglie, tra fondi per persone non autosufficienti, bonus baby sitter, bonus vacanze, ecc.

La parola "rilancio"ci piace, e la speranza è che tutti questi soldi siano per prima cosa effettivamente reperiti e per seconda cosa distribuiti davvero dove oggi si dice. Siamo disposti a dare grande fiducia a questo Governo, anche perché altre possibilità di scelta non ne abbiamo.

Ora spetta ai cittadini meritare questa fiducia, non approfittando di una situazione delicata, che ci ha portati sull'orlo di un burrone. Questa pioggia di soldi farà gola a molti, anche ai soliti approfittatori che, conoscendo meglio di altri i meccanismi statali e burocratici, riescono sempre, in queste situazioni, a trarre beneficio a scapito di chi davvero ne avrebbe bisogno.

Che ci sia un gran controllo sulla destinazione di questi preziosi soldi, chiediamo, e che chi specula sulle miserie altrui sia punito in modo esemplare. Anche questo sarebbe un modo per ricominciare meglio di come abbiamo finito. Potrebbe essere uno degli aspetti positivi – speriamo non siano pochi – originati dalla vittoria sul Covid-19.


Il consueto occhio ai numeri giornalieri, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 223.096 (+992) / 222.104 (+888) / 221.216 (+1.402) / 219.814 (+744)
  • decessi totali: 31.368 (+262) / 31.106 (+195) / 30.911 (+172) / 30.739 (+179)
  • guariti totali: 115.288 (+2.747) / 112.541 (+3.502) / 109.039 (+2.452) / 106.587 (+1.401)
Tamponi effettuati: 71.876 (ieri erano stati 61.973). Persone in terapia intensiva: 855 (41 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 64.132 (ieri erano 65.392).

Lombardia
  • contagi totali: 83.820 (+522) / 83.298 (+394) / 82.904 (+1.033) / 81.871 (+364)
  • decessi totali: 15.296 (+111) / 15.185 (+69) / 15.116 (+62) / 15.054 (+68)
  • guariti totali: 38.568 (+487) / 38.081 (+968) / 37.113 (+707) / 36.406 (+75)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.080 (ieri erano stati 10.919). Persone in terapia intensiva: 297 (ieri erano 307). 

A Milano si sono registrati 66 nuovi casi (ieri erano stati 63).

Giornata nera, verrebbe da dire, in cui tutti i dati risulterebbero negativi se non fosse che le persone in terapia intensiva sono diminuite sia in Lombardia, sia in tutta Italia. Oggi non possiamo fare altro che attaccarci a questo unico ma importante dato positivo.



83° giorno - Mercoledì 13 maggio 2020

Con preoccupazione leggiamo notizie che ci raccontano di Paesi – come la Germania, la Corea del Sud e il Libano – che stanno richiudendo dopo essere passati in Fase 2. Causa la risalita del numero dei contagi, in quei posti, si è dovuti correre ai ripari e richiudere parte dei locali pubblici in alcune zone particolarmente colpite dal ritorno del virus.

Se dovesse succedere in Italia, fatico a pensare che una cosa del genere non succeda in Lombardia, che fin dall'inizio si è dimostrata essere l'anello debole della lotta al virus. Impegnamoci tutti perché ciò non accada, sarebbe davvero deprimente dover tornare indietro.

Tornando a noi e pensando a questioni più "casalinghe", ho un forte dubbio su come si debbano usare i guanti di gomma perché siano davvero efficaci nella prevenzione della diffusione del Covid-19.

Mi è del tutto chiaro che sono obbligatori quando utilizzo un mezzo pubblico e che forse sono consigliati quando entro in un negozio, soprattutto se di generi alimentari. Ma mi perdo in mille pensieri confusi se penso a una semplice situazione standard, quella in cui una persona torna dal lavoro con il tram e prima di andare a casa va a fare la spesa al supermercato.

Probabilmente indossa i guanti, ovviamente nuovi, mai utilizzati in precedenza, prima di salire sul mezzo pubblico. Qui entra in contatto con pali, supporti, appigli già utilizzati da decine di altre persone. Poi scende dal tram ed entra nel supermercato. Non tocca niente con le mani nude, bravo! Prende un carrello, che pian piano riempie di prodotti, arriva alla cassa ed estrae dalla borsetta o dalla tasca dei pantaloni il portafogli, la carta di credito o i soldi, prende i sacchetti e saluta il cassiere.

Esce dal supermercato e una volta arrivato a casa citofona al figlio per farsi aprire il portone, poi prende l'ascensore e arriva sul suo pianerottolo, estrae le chiavi dalla stessa borsetta o dalla tasca dei pantaloni, le gira nella toppa, afferra la maniglia, richiude la porta, mette le chiavi sul tavolo, appende la giacca all'attaccapanni e si toglie i guanti prima di svuotare i sacchetti della spesa.

Che bravo, ha fatto tutto con i guanti, è stato davvero giudizioso. Ma siamo così sicuri? Con gli stessi guanti ha toccato: appigli tram, carrello supermercato, prodotti alimentari più o meno confezionati, borsetta, portafogli, carta di credito, soldi, sacchetti della spesa, citofono, maniglia del portone, maniglia e tasti dell'ascensore, chiavi di casa, maniglia di casa, giacca. Tutto con gli stessi guanti!

Per essere sicuro di non diffondere il virus avrebbe dovuto cambiarne almeno tre paia: uno per il mezzo pubblico, uno per il supermercato, uno per il rientro in casa. E forse non sarebbe bastato nemmeno così: se tocco il carrello della spesa e poi con gli stessi guanti scelgo la verdura, forse non va troppo bene...

E allora? I casi sono due: o costringiamo le persone a girare con 5 paia di guanti in tasca e a cambiarli in continuazione (ma poi chi controlla che vengano davvero cambiati) – con problemi di costo, di reperibilità e di smaltimento degli stessi guanti –, oppure ne vietiamo l'uso per legge: meglio che la gente provveda a lavarsi in continuazione le mani con il materiale messo a disposizione dai vari negozianti o sui mezzi pubblici o con pratici tubetti di gel da tenere nella borsetta (o nella tasca dei pantaloni).

Io non avrei dubbi, opterei per la seconda ipotesi, dichiarerei i guanti fuorilegge!


Vediamo i numeri giornalieri, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 222.104 (+888) / 221.216 (+1.402) / 219.814 (+744) / 219.070 (+802)
  • decessi totali: 31.106 (+195) / 30.911 (+172) / 30.739 (+179) / 30.560 (+165)
  • guariti totali: 112.541 (+3.502) / 109.039 (+2.452) / 106.587 (+1.401) / 105.186 (+2.155)
Tamponi effettuati: 61.973 (ieri erano stati 67.003). Persone in terapia intensiva: 893 (59 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 65.392 (ieri erano 67.449).

Lombardia
  • contagi totali: 83.298 (+394) / 82.904 (+1.033) / 81.871 (+364) / 81.507 (+282)
  • decessi totali: 15.185 (+69) / 15.116 (+62) / 15.054 (+68) / 14.986 (+62)
  • guariti totali: 38.081 (+968) / 37.113 (+707) / 36.406 (+75) / 36.331 (+292)
Tamponi effettuati in Lombardia: 10.919 (ieri erano stati 20.602). Persone in terapia intensiva: 307 (ieri erano 322). 

A Milano si sono registrati 63 nuovi casi (ieri erano stati 51).



82° giorno – Martedì 12 maggio 2020

Sarebbe davvero il colmo non potere uscire di casa solo perché non si riescono a trovare le mascherine.

Sarebbe davvero grave se dopo tre mesi di emergenza fossimo ancora qui a discutere di chi sia la colpa se nelle farmacie è sempre più difficile comprare mascherine, oltre che guanti, alcol e gel disinfettante.

Sarebbe davvero triste (e pericoloso) se dovessimo usare la stessa mascherina per giorni e giorni solo perché nessuno si sta preoccupando di distribuire le mascherine alle persone che lavorano da casa o che hanno perso il loro lavoro in queste settimane o non sono mai riuscite a trovarne uno. Poi ci sono i giovani – studenti e precari –, e gli anziani, tutte categorie che rischiano di restare fuori dalla distribuzione dei dispositivi di protezione obbligatori nella Fase 2 .

Le aziende si sono organizzate da tempo, se le procurano direttamente dai produttori, in genere cinesi, e la distribuzione ai dipendenti è per lo più assicurata, anche perché senza protezioni nessuno potrebbe tornare al lavoro. Gli enti aministrativi ne avranno di certo in abbondanza. Gli ospedali, le case di cura, gli ambulatori medici ecc. dovrebbero finalmente essere riforniti con costanza e abbondanza, si spera.

Qui in Lombardia i cittadini stanno quindi per essere divisi in due categorie: quelli che dispongono liberamente di mascherine, guanti, alcol, destinati a diventare la popolazione eletta, e quelli che non hanno la possibilità di procurarsele, per i quali è facile prevedere un futuro da esseri inferiori.

E non pensino, questi secondi, di riuscire a sopravvivere con la piccola scorta fatta quando si era ancora nella Fase 1 e si poteva uscire solo per fare la spesa o per far passeggiare il cane. Questa si esaurirà quanto prima e il destino è per loro quanto mai segnato.

A meno di non riuscire a trasferirsi in Toscana, tanto per fare un esempio, perché lì sta succededo questo:
"È in corso la distribuzione gratuita delle mascherine da parte di Regione Toscana presso le 1.150 farmacie pubbliche e private che hanno sottoscritto l’accordo.
Le mascherine possono essere ritirare da un componente della famiglia per tutti, nel rispetto della normativa in vigore per contrastare la diffusione del contagio del Covid-19.
Spettano un kit di 5 mascherine alla volta (per un massimo di 6 volte nell’arco di 30 giorni) per singolo componente familiare, di età superiore a 6 anni, con tessera sanitaria o in possesso di codice fiscale".
Regione Toscana. Quindi Regione Lombardia potrebbe fare qualcosa, no? Strano, qui si dice che è colpa esclusiva del Governo, se non ci sono mascherine...


Ecco la consueta analisi dei numeri giornalieri, con il confronto ai tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 221.216 (+1.402) / 219.814 (+744) / 219.070 (+802) / 218.268 (+1.083)
  • decessi totali: 30.911 (+172) / 30.739 (+179) / 30.560 (+165) / 30.395 (+194)
  • guariti totali: 109.039 (+2.452) / 106.587 (+1.401) / 105.186 (+2.155) / 103.031 (+4.008)
Tamponi effettuati: 67.003 (ieri erano stati 40.740). Persone in terapia intensiva: 952 (47 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 67.449 (ieri erano 67.950).

Lombardia
  • contagi totali: 82.904 (+1.033) / 81.871 (+364) / 81.507 (+282) / 81.225 (+502)
  • decessi totali: 15.116 (+62) / 15.054 (+68) / 14.986 (+62) / 14.924 (+85)
  • guariti totali: 37.113 (+707) / 36.406 (+75) / 36.331 (+292) / 36.039 (+2.138)
Tamponi effettuati in Lombardia: 20.602 (cifra record! Finalmente, ieri erano stati 7.508). Persone in terapia intensiva: 322 (ieri erano 341).  

Regione Lombardia ha fatto sapere che il numero relativo all'aumento dei contagi è particolarmente alto perché sono stati aggiunti 419 casi che riguardano i giorni precedenti. Anche senza questi, però, il dato quotidiano risulta essere elevato rispetto a ieri e l'altro ieri: 614.

A Milano si sono registrati 51 nuovi casi (ieri erano stati 52).



81° giorno - Lunedì 11 maggio 2020

Siamo stati buttati giù dal podio della triste classifica dei Paesi più contagiati. A superarci è stato il Regno Unito, come era del resto immaginabile, visto il trend di aumento che registrava negli ultimi giorni. Quindi ora siamo quarti, dopo USA, Spagna e UK.

E tra pochi giorni verremo sopravanzati anche dalla Russia, è solo una questione di ore. Forse la prossima settimana dal Brasile, che sta avanzando, purtroppo per lui, con grande velocità.

Non si tratta di analizzare solo freddi numeri, così, per il gusto di farlo. Il fatto di non essere più ai vertici assoluti del contagio mondiale – a un certo punto siamo stati anche secondi, dopo la sola Cina – ci fa sentire un po' meno al centro del ciclone.

Gli oltre 30mila decessi che abbiamo avuto per Covid-19 purtroppo rimangono, quelli non ce li toglie nessuno. Le sofferenze del famigliari, l'abnegazione del personale sanitario, i sacrifici che tutti siamo stati chiamati a sostenere, quelli resteranno per sempre nel nostro ricordo e verranno raccontati, tra qualche decennio, sui libri di scuola.

Ma almeno oggi possiamo dire che non siamo stati "i peggiori", in tutta questa vicenda, forse qualcosa di buono l'abbiamo fatto, se è vero che Paesi che ritenevano di essere immuni dal virus ora si trovano a combattere battaglie ancor più feroci e tremende delle nostre.

Vediamo i numeri giornalieri, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti:

Italia 
  • contagi totali: 219.814 (+744) / 219.070 (+802) / 218.268 (+1.083) / 217.185 (+1.327)
  • decessi totali: 30.739 (+179) / 30.560 (+165) / 30.395 (+194) / 30.201 (+243)
  • guariti totali: 106.587 (+1.401) / 105.186 (+2.155) / 103.031 (+4.008) / 99.023 (+2.747)
Tamponi effettuati: 40.740 (ieri erano stati 51.678). Persone in terapia intensiva: 999 (35 in meno rispetto a ieri, tornano a essere meno di mille, non accadeva dal 10 marzo scorso). Persone in isolamento domiciliare: 67.950 (ieri erano 68.679).

Lombardia
  • contagi totali: 81.871 (+364) / 81.507 (+282) / 81.225 (+502) / 80.723 (+634)
  • decessi totali: 15.054 (+68) / 14.986 (+62) / 14.924 (+85) / 14.839 (+94)
  • guariti totali: 36.406 (+75) / 36.331 (+292) / 36.039 (+2.138) / 33.901 (+572)
Tamponi effettuati in Lombardia: 7.508 (ieri erano stati 7.369). Persone in terapia intensiva: 341 (ieri erano 348). Le persone morte oggi hanno superato le 15mila.

A Milano si sono registrati 52 nuovi casi (ieri erano stati 54).



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