domenica 21 giugno 2020

Coronavirus, il diario da Milano/giugno 2020_3

Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta al Covid-19 (era il 21 febbraio 2020).




Tredicesima parte.








Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dal 1° luglio 2020 (quattordicesima parte)


131° giorno - Martedì 30 giugno 2020

Ecc i dati del giorno, con il solito confronto con i tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 240.578 (+142) / 240.436 (+126) / 240.310 (+174) / 240.136 (+175)
  • decessi totali: 34.767 (+23) / 34.744 (+6) / 34.738 (+22) / 34.716 (+8)
  • guariti totali: 190.248 (+1.062) / 189.186 (+295) / 188.891 (+307) / 188.584 (+969)
Tamponi effettuati: 48.273 (ieri erano stati 27.218). Persone in terapia intensiva: 93 (3 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 14.380 (ieri erano 15.280).

Lombardia
  • contagi totali: 93.901 (+159) / 93.742 (+78) / 93.761 (+97) / 93.664 (+77)
  • decessi totali: 16.644 (+4) / 16.640 (+1) / 16.639 (+13) / 16.626 (+2)
  • guariti totali: 67.197 (+821) / 66.376 (+201) / 66.175 (+111) / 66.046 (+723)
Tamponi effettuati in Lombardia: 6.117 (ieri erano stati 7.991). Persone in terapia intensiva: 42 (ieri erano 43). 

A Milano sono stati registrati 6 nuovi casi (ieri erano 18).

 

 130° giorno - Lunedì 29 giugno 2020

Un'occhiata ai dati del giorno, con il solito confronto con i tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 240.436 (+126) / 240.310 (+174) / 240.136 (+175) / 239.961 (+255)
  • decessi totali: 34.744 (+6) / 34.738 (+22) / 34.716 (+8) / 34.708 (+30)
  • guariti totali: 189.186 (+295) / 188.891 (+307) / 188.584 (+969) / 187.615 (+890)
Tamponi effettuati: 27.218 (ieri erano stati 37.346). Persone in terapia intensiva: 96 (2 in più rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 15.280 (ieri erano 15.423).

Lombardia
  • contagi totali: 93.742 (+78) / 93.761 (+97) / 93.664 (+77) / 93.587 (+156)
  • decessi totali: 16.640 (+1) / 16.639 (+13) / 16.626 (+2) / 16.624 (+20)
  • guariti totali: 66.376 (+201) / 66.175 (+111) / 66.046 (+723) / 65.323 (+492)
Tamponi effettuati in Lombardia: 7.991 (ieri erano stati 8.119). Persone in terapia intensiva: 43 (anche ieri e l'altro ieri erano 43). 

A Milano sono stati registrati 18 nuovi casi (ieri erano 4).

Se vogliamo trovare qualcosa che stona rispetto ai buoni numeri della giornata – una sola persona deceduta in Lombardia non accadeva da fine febbraio! – possiamo pensare all'aumento dei contagi a Milano, che sono 18 (ieri erano 4 e l'altro ieri solo 1).

Ma è una preoccupazione relativa: 18 nuovi contagi sarebbero preoccupanti se fossero tutti in un unico condominio, in tutta la città non si possono definire tali... purché non sia l'inizio di una ripresa, ma questo lo capiremo solo i prossimi giorni.



129° giorno - domenica 28 giugno 2020

Vediamo i dati del giorno, con il solito confronto con i tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 240.310 (+174) / 240.136 (+175) / 239.961 (+255) / 239.706 (+296)
  • decessi totali: 34.738 (+22) / 34.716 (+8) / 34.708 (+30) / 34.678 (+34)
  • guariti totali: 188.891 (+307) / 188.584 (+969) / 187.615 (+890) / 186.725 (+614)
Tamponi effettuati: 37.346 (ieri erano stati 61.351). Persone in terapia intensiva: 98 (1 in più rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 15.423 (ieri erano 15.479).

Lombardia
  • contagi totali: 93.761 (+97) / 93.664 (+77) / 93.587 (+156) / 93.431 (+170)
  • decessi totali: 16.639 (+13) / 16.626 (+2) / 16.624 (+20) / 16.604 (+22)
  • guariti totali: 66.175 (+131) / 66.046 (+723) / 65.323 (+492) / 64.831 (+383)
Tamponi effettuati in Lombardia: 8.119 (ieri erano stati 9.568). Persone in terapia intensiva: 43 (erano 43 anche ieri). 

A Milano si sono registrati 4 nuovi casi (ieri erano 1).



128° giorno - Sabato 27 giugno 2020

Eccoci a un altro sabato, il 19° da quella prima persona morta in Italia per Covid-19. Diamo la nostra consueta occhiata ai  numeri mondiali di diffusione del virus, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 20 giugno):



  1. USA (=)                  2.467.837 contagiati          erano 2.222.600         + 245.237
  2. Brasile (=)              1.274.974 contagiati          erano 1.032.913         + 242.061
  3. Russia (=)                  619.936 contagiati              erano 576.162           + 43.774
  4. India (=)                    508.953 contagiati               erano 395.048        + 113.905
  5. Regno Unito (=)       310.836 contagiati              erano 303.285             + 7.551
  6. Perù (+1)                   272.364 contagiati              erano 244.388           + 27.976
  7. Cile (+2)                     263.360 contagiati              erano 231.393            + 31967
  8. Spagna (-2)                247.905 contagiati              erano 245.575             + 2.330
  9. Italia (-1)              239.961 contagiati          erano  238.011          + 1.950
  10.  Iran (=)                      217.724 contagiati              erano 202.584           + 15.140
Seguono in classifica: Messico (208.392), Francia (199.473), Pakistan (198.883), Turchia (194.511), Germania (194.403), Arabia Saudita (174.577), Bangladesh (130.474), Sud Africa (124.590), Canada (104.629), Qatar (92.784), Cina (84.725, +200), Colombia, Svezia, Egitto, Belgio, Bielorussia, Argentina, Ecuador, Indonesia e Olanda.

Sembra incredibile, ma negli USA il contagio continua ad aumentare, anche in numeri percentuali. Questa settimana i nuovi contagiati sono molti di più rispetto alla scorsa settimana (erano 173.614). La prima potenza economica mondiale, guidata da Donald Trump, si dimostra una volta di più incapace di controbattere alla diffusione del virus.

Il Brasile di Jair Bolsonaro non è da meno, i numeri sono sul livello di quelli dei nordamericani, ma questa volta si tratta di un record non bello da sbandierare.

Scendono un po' i numeri della Russia, mentre salgono quelli dell'India, che supera il mezzo milione di contagiati.  

Perù e Cile, appaiati, guadagnano posizioni in classifica, anche se non hanno più, meno male, i numeri tristemente esplosivi delle scorse settimane. L'Italia vede aumentare di poco l'aumento di contagiati nell'arco di una settimana (+244 rispetto all'aumento di sette giorni fa).

Nelle retrovie risalgono con prepotenza il Messico (+37.907), destinato a entrare nei dieci, il Pakistan (+27.217), il Sud Africa (+36.875). L'Argentina per la prima volta si affaccia nel gruppo delle 30 nazioni più colpite dal Covid-19.

Nelle prime dieci posizioni situazione invariata rispetto alla scorsa settimana: ci sono 3 nazioni europee, 3 sudamericane, 3 asiatiche e una nordamericana.

Il numero dei decessi, invece, vede una triste graduatoria di questo tipo: USA (125.039), Brasile (55.961), Regno Unito (43.498), Italia (34.708), Francia (29.781), Spagna (28.338), Messico (25.779), India (15.685), Iran (10.239), Belgio (9.731).


Passiamo ai dati del giorno, con il solito confronto con i tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 240.136 (+175) / 239.961 (+255) / 239.706 (+296) / 239.410 (+387)
  • decessi totali: 34.716 (+8) / 34.708 (+30) / 34.678 (+34) / 34.644 (+30)
  • guariti totali: 188.584 (+969) / 187.615 (+890) / 186.725 (+614) / 186.111 (+1.526)
Tamponi effettuati: 61.351 (ieri erano stati 52.768). Persone in terapia intensiva: 97 (8 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 15.479 (ieri erano 16.177).

Lombardia
  • contagi totali: 93.664 (+77) / 93.587 (+156) / 93.431 (+170) / 93.261 (+88)
  • decessi totali: 16.626 (+2) / 16.624 (+20) / 16.604 (+22) / 16.586 (+7)
  • guariti totali: 66.046 (+723) / 65.323 (+492) / 64.831 (+383) / 64.448 (+758)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.568 (ieri erano stati 14.101). Persone in terapia intensiva: 43 (ieri erano 47). 

A Milano è stato registrato 1 solo nuovo caso (ieri erano 10).

Una giornata da ricordare: il numero dei deceduti è sceso sotto i 10 (in Lombardia sono stati 2). I ricoverati in terapia intensiva sono diventati meno di 100 (sono 97), l'aumento dei contagi è molto inferiore ai giorni scorsi e anche le persone in isolamento domiciliare scendono a gran velocità.



127° giorno - Venerdì 26 giugno 2020

Ecco i dati del giorno, con il solito confronto ai tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 239.961 (+255) / 239.706 (+296) / 239.410 (+387) / 238.833 (+113)
  • decessi totali: 34.708 (+30) / 34.678 (+34) / 34.644 (+30) / 34.675 (+18)
  • guariti totali: 187.615 (+890) / 186.725 (+614) / 186.111 (+1.526) / 184.585 (+1.159)
Tamponi effettuati: 52.768 (ieri erano stati 56.061). Persone in terapia intensiva: 105 (2 in più rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 16.177 (ieri erano 16.685).

Lombardia
  • contagi totali: 93.587 (+156) / 93.431 (+170) / 93.261 (+88) / 93.173 (+62)
  • decessi totali: 16.624 (+20) / 16.604 (+22) / 16.586 (+7) / 16.579 (+6)
  • guariti totali: 65.323 (+492) / 64.831 (+383) / 64.448 (+758) / 63.690 (+790)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.101 (ieri erano stati 9.832). Persone in terapia intensiva: 47 (ieri erano 48). 

A Milano sono stati registrati 10 nuovi casi (ieri erano 28).



126° giorno - Giovedì 25 giugno 2020

Ecco i dati del giorno, con il solito confronto ai tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 239.706 (+296) / 239.410 (+387) / 238.833 (+113) / 238.720 (+221)
  • decessi totali: 34.678 (+34) / 34.644 (+30) / 34.675 (+18) / 34.657 (+23)
  • guariti totali: 186.725 (+614) / 186.111 (+1.526) / 184.585 (+1.159) / 183.426 (+533)
Tamponi effettuati: 56.061 (ieri erano stati 53.266). Persone in terapia intensiva: 103 (4 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 16.685 (ieri erano 16.938).

Lombardia
  • contagi totali: 93.431 (+170) / 93.261 (+88) / 93.173 (+62) / 93.111 (+143)
  • decessi totali: 16.604 (+22) / 16.586 (+7) / 16.579 (+6) / 16.573 (+3)
  • guariti totali: 64.831 (+383) / 64.448 (+758) / 63.690 (+790) / 62.900 (+345)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.832 (ieri erano stati 9.099). Persone in terapia intensiva: 48 (anche ieri erano 48). 

A Milano sono stati registrati 28 nuovi casi (ieri erano 17).

Insomma, anche oggi c'è il solito "problema Lombardia".



125° giorno - Mercoledì 24 giugno 2020

Ecco i dati del giorno, con il solito confronto ai tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 239.410 (+387) / 238.833 (+113) / 238.720 (+221) / 238.499 (+224)
  • decessi totali: 34.644 (+30) / 34.675 (+18) / 34.657 (+23) / 34.634 (+24)
  • guariti totali: 186.111 (+1.526) / 184.585 (+1.159) / 183.426 (+533) / 182.893 (+440)
Tamponi effettuati: 53.266 (ieri erano stati 40.485). Persone in terapia intensiva: 107 (8 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 16.938 (ieri erano 17.605).

Lombardia
  • contagi totali: 93.261 (+88) / 93.173 (+62) / 93.111 (+143) / 92.968 (+128)
  • decessi totali: 16.586 (+7) / 16.579 (+6) / 16.573 (+3) / 16.570 (+13)
  • guariti totali: 64.448 (+758) / 63.690 (+790) / 62.900 (+345) / 62.555 (+185)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.099 (ieri erano stati 7.776). Persone in terapia intensiva: 48 (ieri erano 51). 

A Milano sono stati registrati 17 nuovi casi (ieri erano stati 15).

I conti non tornano, per quanto riguarda i decessi, per un ricalcolo della Provincia autonoma di Trento, che ne aveva comunicati troppi nei giorni scorsi e oggi li ha tolti dal computo. Fatte le somme e sottrazioni del caso risulta che oggi ci sono state comunque 30 vittime, un po' di più dei giorni scorsi.

Stesso discorso del ricalcolo per contagiati e guariti, non si capisce più niente...

Da segnalare le parole dell'Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera che oggi pomeriggio ha ringraziato gli ospedali privati perché nel pieno dell'emergenza hanno «aperto le sale di terapie intensive e le loro stanze lussuose a pazienti ordinari che provenivano dal pubblico» sollevando, come si può immaginare, un vero polverone sui social.



124° giorno - Martedì 23 giugno 2020

Diamo la consueta occhiata ai dati del giorno, con il confronto ai tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 238.833 (+113) / 238.720 (+221) / 238.499 (+224) / 238.275 (+264)
  • decessi totali: 34.675 (+18) / 34.657 (+23) / 34.634 (+24) / 34.610 (+49)
  • guariti totali: 184.585 (+1.159) / 183.426 (+533) / 182.893 (+440) / 182.453 (+546)
Tamponi effettuati: 40.485 (ieri erano stati 28.972). Persone in terapia intensiva: 115 (12 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 17.605 (ieri erano 18.472).

Lombardia
  • contagi totali: 93.173 (+62) / 93.111 (+143) / 92.968 (+128) / 92.840 (+165)
  • decessi totali: 16.579 (+6) / 16.573 (+3) / 16.570 (+13) / 16.557 (+23)
  • guariti totali: 63.690 (+790) / 62.900 (+345) / 62.555 (+185) / 62.372 (+276)
Tamponi effettuati in Lombardia: 6.986 (ieri erano stati 7.776). Persone in terapia intensiva: 51 (anche ieri erano 51). 

A Milano sono stati registrati 15 nuovi casi (anche ieri erano stati 15).

 

 

123° giorno - Lunedì 22 giugno 2020

Ecco i dati del giorno, con il confronto ai tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 238.720 (+221) / 238.499 (+224) / 238.275 (+264) / 238.011 (+251)
  • decessi totali: 34.657 (+23) / 34.634 (+24) / 34.610 (+49) / 34.561 (+47)
  • guariti totali: 183.426 (+533) / 182.893 (+440) / 182.453 (+546) / 181.907 (+1.363)
Tamponi effettuati: 28.972 (ieri erano stati 40.545). Persone in terapia intensiva: 127 (21 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 18.472 (ieri erano 18.510).

Lombardia
  • contagi totali: 93.111 (+143) / 92.968 (+128) / 92.840 (+165) / 92.675 (+157)
  • decessi totali: 16.573 (+3) / 16.570 (+13) / 16.557 (+23) / 16.534 (+18)
  • guariti totali: 62.900 (+345) / 62.555 (+185) / 62.372 (+276) / 62.096 (+741)
Tamponi effettuati in Lombardia: 7.776 (ieri erano stati 7.825). Persone in terapia intensiva: 51 (ieri erano 53). 

A Milano sono stati registrati 15 nuovi casi (ieri erano stati 18).


Tre decessi in Lombardia! Un numero così basso non ci ricordiamo neanche più quando l'abbiamo visto. Sono tornati a scendere anche i ricoverati nelle terapie intensive e questa è un'altra bella notizia.


122° giorno - Domenica 21 giugno 2020

Vediamo i dati del giorno, con il confronto ai tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 238.499 (+224) / 238.275 (+264) / 238.011 (+251) / 238.159 (+331)
  • decessi totali: 34.634 (+24) / 34.610 (+49) / 34.561 (+47) / 34.514 (+66)
  • guariti totali: 182.893 (+440) / 182.453 (+546) / 181.907 (+1.363) / 180.544 (+1.089)
Tamponi effettuati: 40.545 (ieri erano stati 54.722). Persone in terapia intensiva: 148 (4 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 18.510 (ieri erano 18.586).

Lombardia
  • contagi totali: 92.968 (+128) / 92.840 (+165) / 92.675 (+157) / 92.518 (+216)
  • decessi totali: 16.570 (+13) / 16.557 (+23) / 16.534 (+18) / 16.516 (+36)
  • guariti totali: 62.555 (+185) / 62.372 (+276) / 62.096 (+741) / 61.355 (+505)
Tamponi effettuati in Lombardia: 7.825 (ieri erano stati 9.314). Persone in terapia intensiva: 53 (ieri erano 54). 

A Milano sono stati registrati 18 nuovi casi (ieri erano stati 26).


Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dal 11 giugno 2020 (dodicesima parte)

giovedì 11 giugno 2020

Coronavirus, il diario da Milano/giugno 2020_2


Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta al Covid-19 (era il 21 febbraio 2020).




Dodicesima parte.






Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dal 21 giugno 2020 (tredicesima parte)

121° giorno - Sabato 20 giugno 2020

Ecco un altro sabato, il 18° da quella prima persona morta in Italia per Covid-19. Ecco il nostro consueto occhio ai  numeri mondiali di diffusione del virus, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 13 giugno):




  1. USA (=)                    2.222.600 contagiati          erano 2.048.986        + 173.614
  2. Brasile (=)                1.032.913 contagiati            erano 828.810         + 204.103
  3. Russia (=)                  576.162 contagiati              erano 519.458           + 56.704
  4. India (=)                    395.048 contagiati               erano 308.916           + 86.132
  5. Regno Unito (=)        303.285 contagiati              erano 294.402             + 8.883
  6. Spagna (=)                 245.575 contagiati              erano 243.209             + 2.366
  7. Perù (+1)                    244.388 contagiati              erano 214.788           + 29.600
  8. Italia (-1)               238.011 contagiati         erano  236.305          + 1.706
  9. Cile (+4)                     231.393 contagiati              erano 160.846           + 70.547
  10.  Iran (+1)                    202.584 contagiati              erano 182.525           + 20.059
Seguono in classifica: Francia (196.083), Germania (190.670), Turchia (185.245), Pakistan (171.666), Messico (170.485), Arabia Saudita (154.233), Bangladesh (108.775), Canada (102.314),  Sud Africa (87.715), Qatar (86.488), Cina (84.525, +297), Belgio, Colombia, Bielorussia, Svezia, Egitto, Ecuador e Olanda.

Il parziale degli Stati Uniti è molto superiore a quello della scorsa settimana (era attorno ai +150mila contagiati), segno che negli USA il periodo più critico non è ancora passato. Il Brasile sembra essersi assestato ma su numeri ancora troppo alti (nel Paese è stata tra l'altro superata la soglia del milione di contagiati).

L'India ha i valori in crescita – così come, nelle posizioni di rincalzo, i suoi vicini di casa Pakistan e Bangladesh – ma chi sta scalando la classifica sono le sudamericane, il Perù che supera l'Italia e si accinge a fare lo stesso con la Spagna, e il Cile, che fa registrare il quarto parziale assoluto nel mondo ed entra prepotentemente nei dieci.

In questa triste top ten rientra l'Iran – già da qualche settimana aveva dato segni di preoccupante ripresa – ed escono, beate loro, Francia e Germania.

Tra le prime dieci ci sono: tre nazioni europee, tre sudamericane, tre asiatiche e una nordamericana.

Per quanto riguarda i decessi, sempre primi gli USA, seguiti da Brasile, Regno Unito, Italia, Francia Spagna, Messico, India, Belgio, Iran e Germania.


Passiamo ora ai dati del giorno, con il confronto ai tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 238.275 (+264) / 238.011 (+251) / 238.159 (+331) / 237.828 (+328)
  • decessi totali: 34.610 (+49) / 34.561 (+47) / 34.514 (+66) / 34.448 (+43)
  • guariti totali: 182.453 (+546) / 181.907 (+1.363) / 180.544 (+1.089) / 179.455 (+929)
Tamponi effettuati: 54.722 (ieri erano stati 57.541). Persone in terapia intensiva: 152 (9 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 18.586 (ieri erano 18.750).

Lombardia
  • contagi totali: 92.840 (+165) / 92.675 (+157) / 92.518 (+216) / 92.302 (+242)
  • decessi totali: 16.557 (+23) / 16.534 (+18) / 16.516 (+36) / 16.480 (+14)
  • guariti totali: 62.372 (+276) / 62.096 (+741) / 61.355 (+505) / 60.850 (+489)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.314 (ieri erano stati 10.464). Persone in terapia intensiva: 54 (ieri erano 60). 

A Milano sono stati registrati 26 nuovi casi (ieri erano stati 22).



120° giorno - Venerdì 19 giugno 2020

Oggi il sindaco di Milano, Beppe Sala, ci ha sorpresi negativamente con una frase che molti, me compreso, hanno condsiderato a dir poco infelice. «È ora di semettere con lo smartworking – ha detto – è ora di tornare a lavorare».

Probabilmente intendeva dire che sarebbe utile, perché la vita nella città torni simile a quella di prima, che la gente torni a lavorare negli uffici. Ne guadagnerebbero i commercianti, i baristi, i ristoratori. E ne guadagnerebbe anche il Comune di Milano, visto che i trasporti pubblici tornerebbero a ricavare il necessario a sostentarsi (cosa che oggi probabilmente non avviene, vista la scarsa presenza di passeggeri nei vagoni della metropolitana e sui mezzi di superficie).

Ma una cosa è dire "tornare in ufficio a lavorare" e un'altra è dire "tornare a lavorare". Come se con lo smartworking decine e decine di migliaia di milanesi in tutte queste settimane fossero stati a casa a poltrire, a girare i pollici.

No, non è così, spesso lavorando da casa si lavora anche più che stando in ufficio. Non ci sono orari, si mangia qualcosa in fretta, si è sempre con lo sguardo allo schermo del computer o a quello del telefonino.

Far passare il concetto che il lavoro da casa sia tempo perso non è solo sbagliato, è anche fuori dal tempo. Ed è anche poco rispettoso per le tante persone che abitualmente – lockdown o non lockdown – lavorano come consulenti esterni alle aziende e per lo più svolgono la loro attività proprio tra le mura di casa.

Il sindaco Sala è un manager che queste cose le conosce, non vedo come non potrebbe, difficile comprendere come possa essere caduto in un errore tanto marchiano. Si è espresso male? Si affretti a spiegarcelo, nessuno è perfetto, ma vorremmo che ogni tanto qualcuno sapesse anche chiedere scusa. Lui l'ha già fatto, in altre circostanze, ci piacerebbe che lo facesse anche questa volta.


Vediamo i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 238.011 (+251) / 238.159 (+331) / 237.828 (+328) / 237.500 (+210)
  • decessi totali: 34.561 (+47) / 34.514 (+66) / 34.448 (+43) / 34.405 (+34)
  • guariti totali: 181.907 (+1.363) / 180.544 (+1.089) / 179.455 (+929) / 178.526 (+1.516)
Tamponi effettuati: 57.541 (ieri erano stati 58.154). Persone in terapia intensiva: 161 (7 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 18.750 (ieri erano 20.066).

Lombardia
  • contagi totali: 92.675 (+157) / 92.518 (+216) / 92.302 (+242) / 92.060 (+143)
  • decessi totali: 16.534 (+18) / 16.516 (+36) / 16.480 (+14) / 16.466 (+9)
  • guariti totali: 62.096 (+741) / 61.355 (+505) / 60.850 (+489) / 60.361 (+877)
Tamponi effettuati in Lombardia: 10.464 (ieri erano stati 11.475). Persone in terapia intensiva: 60 (erano 60 anche ieri). 

A Milano sono stati registrati 22 nuovi casi (ieri erano stati 18).


Il numero dei contagi totali dall'inizio dell'emergenza è calato rispetto a ieri perché c'è stato un ricalcolo della Sicilia che ne ha tolti 397 dal computo totale. Il numero di nuovi contagiati (251) deve dunque essere calcolato tenendo conto di questa "correzione".

In Italia sono tornati a diminuire i numeri dei ricoverati in terapia intensiva, numero che in Lombardia, invece, è rimasto invariato.



119° giorno - Giovedì 18 giugno 2020

Ecco i dati del giorno, e confrontiamoli con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 238.159 (+331) / 237.828 (+328) / 237.500 (+210) / 237.290 (+301)
  • decessi totali: 34.514 (+66) / 34.448 (+43) / 34.405 (+34) /34.371 (+26)
  • guariti totali: 180.544 (+1.089) / 179.455 (+929) / 178.526 (+1.516) /177.010 (+640)
Tamponi effettuati: 58.154 (ieri erano stati 77.701). Persone in terapia intensiva: 168 (5 in più rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 20.066 (ieri erano 20.649).

Lombardia
  • contagi totali: 92.518 (+216) / 92.302 (+242) / 92.060 (+143) / 91.917 (+259)
  • decessi totali: 16.516 (+36) / 16.480 (+14) / 16.466 (+9) / 16.457 (+8)
  • guariti totali: 61.355 (+505) / 60.850 (+489) / 60.361 (+877) / 59.484 (+264)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.475 (ieri erano stati 11.559). Persone in terapia intensiva: 60 (ieri erano 59). 

A Milano sono stati registrati 18 nuovi casi (ieri erano stati 16).

Potreva andare meglio. In Lombardia, soprattutto, dove i decessi rispetto a ieri sono più che raddoppiati.

Ma a sorprendere – e un po' a preoccupare – è il fatto che per la prima volta nelle ultime settimane si inverte la tendenza che vedeva i ricoverati in terapia intensiva diminuire giorno dopo giorno. Oggi in tutta Italia ce ne sono 5 in più rispetto a ieri. Speriamo che domani venga ripreso il cammino verso il basso.



118° giorno - Mercoledì 17 giugno 2020

Mentre siamo in treno, in un vagone condiviso con sole altre 4-5 persone, vediamo i dati del giorno, e confrontiamoli con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 237.828 (+328) / 237.500 (+210) / 237.290 (+301) / 236.989 (+338)
  • decessi totali: 34.448 (+43) / 34.405 (+34) /34.371 (+26) / 34.345 (+44)
  • guariti totali: 179.455 (+929) / 178.526 (+1.516) /177.010 (+640) / 176.370 (+1.505)
Tamponi effettuati: 77.701 (ieri erano stati 46.882). Persone in terapia intensiva: 163 (14 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 20.649 (ieri erano 24.569).

Lombardia
  • contagi totali: 92.302 (+242) / 92.060 (+143) / 91.917 (+259) / 91.658 (+244)
  • decessi totali: 16.480 (+14) / 16.466 (+9) / 16.457 (+8) / 16.449 (+21)
  • guariti totali: 60.850 (+489) / 60.361 (+877) / 59.484 (+264) / 59.220 (+1.019)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.559 (ieri erano stati 7.044). Persone in terapia intensiva: 59 (ieri erano 69). 

A Milano sono stati registrati 16 nuovi casi (ieri erano stati 18).



117° giorno - Martedì 16 giugno 2020

Oggi sono andato a una riunione di lavoro "fisica", con altre tre persone, tutti nello stesso ufficio (ovviamente distanziati a dovere). Una cosa normalissima, che da un po' di tempo non lo era più.

Mi sono mosso in bicicletta e dopo avere imboccato la via sotto casa e aver percorso almeno duecento metri mi sono accorto che non avevo indossato la mascherina. Dietro-front immediato e recupero del dispositivo, prima di tornare a pedalare velocemente in direzione di Corso Buenos Aires.

E al ritorno, il piacere di percorrere in tutta tranquillità la nuova pista ciclabile in mezzo a tante altre persone con mezzi a due ruote (biciclette, sì, ma anche tanti monopattini).

Ho allungato la strada, ma me la sono voluta fare tutta, fino a San Babila.


Ecco i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 237.500 (+210) / 237.290 (+301) / 236.989 (+338) / 236.651 (+346)
  • decessi totali: 34.405 (+34) /34.371 (+26) / 34.345 (+44) / 34.301 (+78)
  • guariti totali: 178.526 (+1.516) /177.010 (+640) / 176.370 (+1.505) / 174.865 (+1.780)
Tamponi effettuati: 46.882 (ieri erano stati 28.107). Persone in terapia intensiva: 177 (30 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 24.569 (ieri erano 22.213).

Lombardia
  • contagi totali: 92.060 (+143) / 91.917 (+259) / 91.658 (+244) / 91.414 (+210)
  • decessi totali: 16.466 (+9) / 16.457 (+8) / 16.449 (+21) / 16.428 (+23)
  • guariti totali: 60.361 (+877) / 59.484 (+264) / 59.220 (+1.019) / 58.201 (+426)
Tamponi effettuati in Lombardia: 7.044 (ieri erano stati 6.637). Persone in terapia intensiva: 69 (ieri erano 94). 

A Milano sono stati registrati 18 nuovi casi (ieri erano stati 52).

Il dato che ci rende più felici in assoluto è quello relativo al calo dei ricoverati in terapia intensiva, che in Lombardia sono scesi di 25 unità rispetto a ieri (e in Italia sono 30 in meno)



116° giorno - Lunedì 15 giugno 2020

Da oggi questo diario non sarà più quotidiano, a meno che le situazioni contingenti non lo richiedano.

La normalità non è ancora arrivata, e non si sa nemmeno quando lo sarà, ma la situazione non è più tale da richiedere un continuo racconto, come è stato fatto in tutti i 115 giorni precedenti a questo.

L'unica eccezione riguarderà i dati giornalieri, che continueranno a essere pubblicati fino a quando avrà un senso farlo.

Se tutto andrà bene, entro breve si potrà mettere la parola "fine" definitiva a questo diario. Inutile sottolineare che questa è la speranza di noi tutti: quando non ci sarà più niente – ma proprio più niente – da dire, potremo finalmente pensare di essere usciti da questa crudele e tremenda emergenza.

E vediamoli, questi i dati del giorno, sempre confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 237.290 (+301) / 236.989 (+338) / 236.651 (+346) / 236.305 (+163)
  • decessi totali: 34.371 (+26) / 34.345 (+44) / 34.301 (+78) / 34.223 (+56)
  • guariti totali: 177.010 (+640) / 176.370 (+1.505) / 174.865 (+1.780) / 173.085 (+1.747)
Tamponi effettuati: 28.107 (ieri erano stati 56.527). Persone in terapia intensiva: 207 (2 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 22.213 (ieri erano 22.471).

Lombardia
  • contagi totali: 91.917 (+259) / 91.658 (+244) / 91.414 (+210) / 91.204 (+272)
  • decessi totali: 16.457 (+8) / 16.449 (+21) / 16.428 (+23) / 16.405 (+31)
  • guariti totali: 59.484 (+264) / 59.220 (+1.019) / 58.201 (+426) / 57.775 (+557)
Tamponi effettuati in Lombardia: 6.637 (ieri erano stati 9.336). Persone in terapia intensiva: 94 (anche ieri erano 94). 

A Milano sono stati registrati 52 nuovi casi (ieri erano stati 45).

Mentre in Cina ci si preoccupa per una leggera ripresa del contagio, tanto da decidere per nuove "chiusure", in Italia calano vistosamente i decessi – in Lombardia, per la prima volta dopo numerose settimane, si torna sotto il 10 – , ma aumentano i contagi e questo non è un dato del tutto rassicurante.

Le terapie intensive restano costanti, mentre i tamponi effettuati calano di molto rispetto a ieri.



115° giorno - Domenica 14 giugno 2020

Ieri è venuto a casa nostra un tecnico che ha portato la connessione internet anche nelle stanze dei figli. Finora avevamo sempre lavorato con il wi-fi, ma le stanze non erano coperte bene. «È per via dei muri troppo spessi», ci hanno sempre detto gli addetti.

In questi tre mesi di emergenza ci siamo dunque adattati alla situazione: i genitori in soggiorno (io al fisso e mia moglie con il suo portatile dell'ufficio) e i due figli in cucina (il figlio con il mio portatile e la figlia con mio vecchio portatile risistemato e di loro uso in condizioni normali).

Una situazione di emergenza, appunto, che non vorremmo replicare a settembre, se come sembra la scuola dovesse riprendere anche solo in parte da remoto. Oggi si parla di una riapertura delle scuole al 14 settembre, ma non si specifica bene secondo quali modalità si potrà riprendere.

Dal punto di vista del supporto elettronico, nelle settimane di clausura forzata per Covid-19 ce ne sono successe di tutti i colori.

Il primo inconveniente ha riguardato la telecamera del mio portatile, quello in uso al figlio, che si è guastata dopo pochi giorni e ha fatto sì che lui seguisse le lezioni restando "buio". Non che lui si lamentasse... e a vedere lo schermo delle lezioni non che fosse l'unico a farlo, ma durante le interrogazioni doveva utilizzare il cellulare per farsi vedere e comunque, il fatto che nessuno le potesse vedere mentre seguiva le lezioni, immagino non abbia aiutato la sua capacità di restare concentrato su quanto detto volta per volta dai professori.

Il secondo inconveniente ha riguardato l'iPad usato dalla moglie per i corsi di yoga online e da tutti per le chat di lavoro, con amici e altri genitori delle classi. Era sul divano e qualcuno deve averci appoggiato sopra qualcosa di solido. È stato trovato con lo schermo rotto, nessuno sa chi è stato, un mistero che mai verrà risolto...

La terza iattura ha colpito l'altro portatile, quello in dotazione alla figlia. La cerniera del coperchio è praticamente "esplosa", impossibile aprirlo e chiuderlo. Gli ultimi giorni il portatile non ha potuto praticamente essere spostato dal suo posto per paura che si rompesse del tutto e impedisse alla figlia di seguire le sue lezioni.

Il quarto momento di crisi "elettronica & affini" è stato quello che più ci ha fatti stare con il fiato in sospeso. Durante la discussione della tesina per l'esame di terza media da parte della figlia è saltata la connessione e per 5 minuti non c'è stato verso di ricollegarsi con i professori. Per fortuna la task force famigliare messa in campo in tempi rapidissimi ha risolto la questione con freddezza e quasi totale assenza di panico e l'esaminanda ha potuto riprendere il suo racconto come se niente fosse.

Se a tutto questo aggiungiamo un braccio di ferro con il nostro fornitore per una questione di fatture (da esso) sbagliate, che ha portato al taglio della connessione per mezza giornata, all'inizio della Fase 2, abbiamo il quadro completo di come sia stato faticoso passare indenni, dal punto di vista della tecnologia, attraverso quest'anomala e inaspettata emergenza vissuta in casa.


Questi i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 236.989 (+338) / 236.651 (+346) / 236.305 (+163) / 236.142 (+379)
  • decessi totali:34.345 (+44) / 34.301 (+78) / 34.223 (+56) / 34.167 (+53)
  • guariti totali:176.370 (+1.505) / 174.865 (+1.780) / 173.085 (+1.747) / 171.338 (+1.399)
Tamponi effettuati: 56.527 (ieri erano stati 49.750). Persone in terapia intensiva: 209 (11 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 22.471 (ieri erano 23.518).

Lombardia
  • contagi totali: 91.658 (+244) / 91.414 (+210) / 91.204 (+272) / 90.932 (+252)
  • decessi totali: 16.449 (+21) / 16.428 (+23) / 16.405 (+31) / 16.374 (+25)
  • guariti totali: 59.220 (+1.019) / 58.201 (+426) / 57.775 (+557) / 57.218 (+744)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.336 (ieri erano stati 9.474). Persone in terapia intensiva: 94 (ieri erano 96). 

A Milano sono stati registrati 45 nuovi casi (ieri erano stati 38).



114° giorno - Sabato 13 giugno 2020

Eccoci al sabato, il 17° da quella prima persona morta in Italia per Covid-19. Diamo il nostro consueto occhio ai  numeri mondiali di diffusione del virus, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 6 giugno):



  1. USA (=)                    2.048.986 contagiati         erano 1.897.838        + 151.148
  2. Brasile (=)                   828.810 contagiati            erano 614.941        + 213.869
  3. Russia (=)                    519.458 contagiati            erano 458.102           + 61.356
  4. India (+2)                   308.916 contagiati             erano 237.566           + 71.350
  5. Regno Unito (-1)        294.402 contagiati            erano 284.735             + 9.667
  6. Spagna (-1)                 243.209 contagiati            erano 240.978             + 2.231
  7. Italia (=)                 236.305 contagiati         erano  234.531          + 1.774
  8. Perù (+1)                     214.788 contagiati            erano 187.400           + 27.388
  9. Francia (-1)                 193.220 contagiati            erano 190.180             + 3.040
  10. Germania (=)             187.263 contagiati             erano 185.416             + 1.847
Seguono in classifica: Iran (182.525), Turchia (175.218), Cile (160.846), Messico (139.196), Pakistan (132.405), Arabia Saudita (119.942), Canada (99.595), Bangladesh (84.379), Cina (84.228, +51), Qatar, Sud Africa, Belgio, Bielorussia, Svezia, Olanda, Ecuador, Colombia.

Negli USA i nuovi contagiati sono più o meno gli stessi della scorsa settimana, la discesa non è ancora cominciata. La nuova frontiera del contagio, in termini assoluti, è il Brasile. Sale anche l'India, che scavalca in classifica Spagna e Regno Unito. Anchè il Perù sale in classifica, ma il suo numero di nuovi contagi è comunque molto inferiore a quello della scorsa settimana. L'Iran conferma di avere avuto una leggera ripresa del contagio, i suoi numeri (+16.100) sono in controtendenza rispetto a quelli dei Paesi più colpiti all'inizio della pandemia e che oggi sembra stiano uscendo dall'emergenza. Se va avanti così il Paese asiatico è destinato a rientrare nelle dieci nazioni più colpite al mondo.

Per quanto riguarda i decessi, USA sempre primi in graduatoria, seguiti da Brasile,Regno Unito, Italia, Francia, Spagna, Messico, Belgio, India, Germania e Iran.

Colpisce il fatto che in questa triste classifica il Belgio (9.650 decessi, per una popolazione che conta 11 milioni di abitanti totali), in questo momento preceda l'India (8.884 decessi, con una popolazione di 1,3 miliardi di persone).


Ecco i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 236.651 (+346) / 236.305 (+163) / 236.142 (+379) / 235.763 (+202)
  • decessi totali: 34.301 (+78) / 34.223 (+56) / 34.167 (+53) / 34.114 (+71)
  • guariti totali: 174.865 (+1.780) / 173.085 (+1.747) / 171.338 (+1.399) / 169.939 (+1.293)
Tamponi effettuati: 49.750 (ieri erano stati 70.620). Persone in terapia intensiva: 220 (7 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 23.518 (ieri erano 24.877).

Lombardia
  • contagi totali: 91.414 (+210) / 91.204 (+272) / 90.932 (+252) / 90.680 (+99)
  • decessi totali: 16.428 (+23) / 16.405 (+31) / 16.374 (+25) / 16.349 (+32)
  • guariti totali: 58.201 (+426) / 57.775 (+557) / 57.218 (+744) / 56.474 (+507)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.474 (ieri erano stati 14.837). Persone in terapia intensiva: 96 (ieri erano 97). 

A Milano sono stati registrati 38 nuovi casi (ieri erano stati 56).

Per la prima volta si registra una discesa dei dati lombardi e allo stesso tempo una salita di quelli nazionali. Ieri i decessi in Lombardia erano la metà di quelli totali, oggi sono solo un terzo.



113° giorno - Venerdì 12 giugno 2020

Dietrofront. Discoteche e salle da ballo non riapriranno il 15 giugno ma il 14 luglio. Anche fiere e convegni non potranno essere organizzati prima di quella data, contrariamente a quanto era trapelato nei giorni scorsi. E le regioni e le province autonome potranno spostare ancora più in là questo termine, se lo riterranno necessario.

Oggi riprendono le attività sportive "di interesse nazionale da parte di atleti professionisti" (a porte chiuse), e noi milanisti – ma anche gli juventini – ben lo sappiamo, ma lo svolgimento degli sport che prevedono un contatto non sarà consentito prima del 25 giugno.

Mio figlio ha un camp di basket tra il 22 e il 26 giugno. Gli organizzatori avevano già fatto sapere che sarebbe stato impostato in modo tale da evitare contatti tra i giocatori. Campo diviso in quadranti, ogni giocatore ha il suo per poter eseguire esercizi con o senza palla. Vietati i due contro due, i tre contro tre, le partitelle di fine giornata. Ognuno ha la sua palla, gli viene consegnata a inizio camp e se la tiene fino alla fine, la usa solo lui. Ora con l'apertura del 25 giugno gli ultimi due giorni potranno essere dedicati al gioco vero e proprio, una boccata d'ossigeno insperata, perché diciamocelo: fondamentale imparare i "fondamentali", ma se poi non hai l'occasione per metterli in pratica...

Cambiando discorso, oggi sul laghetto del Kenya c'è gran affollamento. Sto parlando della webcam che mostra uno scorcio del Tsavo East National Park dello stato africano. Gli animali che si recano sui bordi del laghetto per dissetarsi o che si tuffano nelle sue acque per rinfrescarsi mi hanno fatto compagnia nel corso di tutto il periodo di clausura forzata ed è giusto quindi dare loro un piccolo spazio in questo mio diario.

L'occasione per osservare il comportamento di animali che in genere si vedono solo negli zoo e nei circhi, questa volta però nel loro habitat naturale, uno spettacolo che più di una volta è riuscito a lasciarmi a bocca aperta.



Vediamo i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 236.305 (+163) / 236.142 (+379) / 235.763 (+202) / 235.561 (+283)
  • decessi totali: 34.223 (+56) / 34.167 (+53) / 34.114 (+71) / 34.043 (+79)
  • guariti totali: 173.085 (+1.747) / 171.338 (+1.399) / 169.939 (+1.293) / 168.646 (+2.062)
Tamponi effettuati: 70.620 (ieri erano stati 52.530). Persone in terapia intensiva: 227 (9 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 24.877 (ieri erano 26.270).

Lombardia
  • contagi totali: 91.204 (+272) / 90.932 (+252) / 90.680 (+99) / 90.581 (+192)
  • decessi totali: 16.405 (+31) / 16.374 (+25) / 16.349 (+32) / 16.317 (+15)
  • guariti totali: 57.775 (+557) / 57.218 (+744) / 56.474 (+507) / 55.967 (+1.199)
Tamponi effettuati in Lombardia: 14.837 (ieri erano stati 13.376). Persone in terapia intensiva: 97 (anche ieri erano 97). 

A Milano sono stati registrati 56 nuovi casi (ieri erano stati 34).

In base ai numeri distribuiti oggi da Regione Lombardia e dalla Protezione civile, ci sarebbero stati 272 contagi nella sola Lombardia e 163 in tutta Italia, compresa ovviamente la Lombardia. C'è forse qualcosa che non va... tanto è vero che i giornali parlano di 393 nuovi casi. Ma allora vuol dire che il numero totale dei contagiati in Italia è 236.535 e non quello comunicato dalla Protezione Civile (236.305).

Pochi giorni fa i nuovi casi di contagio a Milano erano 10, oggi sono quasi sei volte tanto. Sempre pochi, in una città grande come la nostra, ma è comunque un dato da non sottovalutare.

Anche oggi, e siamo ormai al quarto giorno consecutivo, in Lombardia i ricoverati in terapia intensiva non diminuiscono. Altro dato da tenere in considerazione.



112° giorno - Giovedì 11 giugno 2020

Me n'ero accorto già da qualche giorno, sentendo il rumore che saliva dal locale sotto casa, ma ieri sera ne ho avuto la conferma. La prima uscita ufficiale per bersi una birra con gli amici mi ha dimostrato che per quanto riguarda la vita serale e notturna la città è tornata a vivere con i ritmi del pre-Covid.

Il pub in cui siamo andati ha aggiunto tre-quattro tavolini sul marciapiede e abbiamo avuto la fortuna di trovare posto sotto il tendone, vista l'immancabile pioggia di questi giorni. Attorno a noi molti giovani, ma anche meno giovani, con bicchieri e sigarette in mano e la mascherina abbassata (in alcuni casi anche ben nascosta, a prima vista impossibile da individuare...).

All'interno del locale – si deve entrare per ordinare e prendere le birre al banco – ci aspettavamo di trovare poche persone, distanziate, e protette. Nulla di tutto questo, i tavolini, le sedie, gli sgabelli sono gli stessi di sempre, del tutto pieni di persone che chiacchierano amabilmente, tutte senza mascherina. Con il caldo che c'è sarebbe una tortura, indossarla, e con il rumore di fondo tipico dei pub sarebbe impossibile farsi capire anche solo da chi ti sta a meno di un metro di distanza. Se non fosse che il personale indossa la mascherina e i guanti e che vicino alla cassa c'è un piccolo dispenser con disinfettante non ci renderemmo nemmeno conto di essere ancora in emergenza da pandemia.

Al momento di pagare allungo la mia carta di credito, ma la ragazza dietro il banco, molto indaffarata, mi fa capire che sarebbe meglio, più veloce, se pagassi in contanti.

Dico tutto questo senza voler dare alle mie parole un particolare tono di rimprovero. Capisco che ci sia la voglia di tornare al normale, capisco che soprattutto ai più giovani certe misure possano oggi risultare noiose, capisco che il desiderio di stare insieme agli altri cozzi con l'esigenza di indossare i DPI o di mantenere le distanza di sicurezza...

Capisco tutto questo, lo penserei anche io, probabilmente, se avessi 30 anni in meno. Certo è, però, che siamo ancora sull'orlo di un precipizio e che ci vuole davvero poco per tornare a scendere verso il fondo. Nel locale che ci ha ospitati ieri sera, abbiamo constatato che sono molte le leggi e le raccomandazioni non rispettate.

Se si pensa che questo accade ogni sera, con tutta probabilità nella maggior parte dei locali milanesi, la cosa fa un po' – non tantissimo ma un po' – spavento.

(l'impressione è che quando scende la sera qualcuno si occupi di disfare la tela che, con grandi sforzi e sacrifici, viene tessuta durante il giorno da altri...).


Eccoci ai dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 236.142 (+379) / 235.763 (+202) / 235.561 (+283) / 235.278 (+280)
  • decessi totali: 34.167 (+53) / 34.114 (+71) / 34.043 (+79) / 33.964 (+65)
  • guariti totali: 171.338 (+1.399) / 169.939 (+1.293) / 168.646 (+2.062) / 166.584 (+847)
Tamponi effettuati: 52.530 (ieri erano stati 62.669). Persone in terapia intensiva: 236 (13 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 26.270 (ieri erano 27.141).

Lombardia
  • contagi totali: 90.932 (+252) / 90.680 (+99) / 90.581 (+192) / 90.389 (+194)
  • decessi totali: 16.374 (+25) / 16.349 (+32) / 16.317 (+15) / 16.302 (+32)
  • guariti totali: 57.218 (+744) / 56.474 (+507) / 55.967 (+1.199) / 54.768 (+263)
Tamponi effettuati in Lombardia: 13.376 (ieri erano stati 9.305). Persone in terapia intensiva: 97 (ieri erano 98). 

A Milano sono stati registrati 34 nuovi casi (ieri erano stati 10).

In Lombardia e a Milano i contagi salgono, i ricoverati in terapia intensiva non scendono più con la velocità di prima (l'altro ieri erano 96, ieri 98 e oggi 97). Meditate, gente della notte, meditate.

E intanto negli USA i contagiati hanno superato i 2 milioni, in Russia i 500mila, mentre nel mondo sono ormai quasi 7,5 milioni (con più di 400mila morti).





lunedì 1 giugno 2020

Coronavirus, il diario da Milano/giugno 2020_1



Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta al Covid-19 (era il 21 febbraio 2020).

Undicesima parte.








111° giorno - Mercoledì 10 giugno 2020

Nel giorno del triplo 1, la notizia che più mi sta incuriosendo è che dal prossimo 15 giugno riapriranno teatri, cinema, discoteche, locali per cerimonie e convegni, sale da concerto, sale da gioco, ecc.

Interessanti le indicazioni che riguardano le singole situazioni. Vediamone alcune, anticipando che in molti casi è previsto che gli organizatori degli eventi, o i proprietari dei locali, debban conservare il registro delle presenze per almeno 14 giorni:
  • teatri, cinema e sale da concerto: ammessi al massimo 200 spettatori se al chiuso, 1.000 se all'aperto, con rispetto della distanza di sicurezza sia tra gli spettatori sia tra gli artisti. Mascherine per tutti: attori (a parte quando devono recitare), musicisti (può essere tolta durante l'esecuzione, purché ci sia la giusta distanza tra i musicisti), spettatori. Misurazione della temperatura all'entrata, con divieto d'accesso a chi ha più di 37,5° C. Divieto di vendita al dettaglio di cibi e bevande durante gli spettacoli. Cari pop corn, arrivederci a presto (ci auguriamo)!
  • convegni: prevista la misurazione della temperatura, obbligo della mascherina per il pubblico – la cui  sistemazione deve prevedere il rispetto delle distanze – per tutta la durata del convegno, i relatori potranno toglierla durante l'esposizione osservando la distanza con gli altri relatori. Niente buffet, se non servito da addetti. Iscrizioni, pagamenti, compilazioni di moduli, ecc dovranno essere quanto più possibili svolti in modalità elettronica. Per fortuna che il buffet, almeno in parte, è salvo. Se non ci fosse quello, per quale motivo organizzare i convegni...?
  • spazi per cerimonie: devono prevedere una distanza tra i tavoli di almeno un metro. Obbligatorio l'uso della mascherina: sempre quando si è all'interno (a meno che non si sia seduti al tavolo) e ogni volta che non si può rispettare la distanza minima di 1 metro all'esterno. Il buffet è consentito solo se servito dal personale, senza che vi sia contatto diretto degli ospiti. Il self service è consentito solo per prodotti realizzati in monodose. Feste di matrimoni, feste di laurea, feste per la Prima Comunione, tutte mascherate, saranno forse meno "spontanee" rispetto al passato, ma almeno c'è un tentativo di ritorno alla normalità
  • in discoteca si potrà ballare ma solo all'esterno e rispettando la distanza di due metri dagli altri. Negli spazi al chiuso sarà sempre obbligatorio l'uso della mascherina e non sarà possibile consumare bevande al banco. La distanza dovrà essere rispettata anche ai tavolini e sui divanetti, potranno essere previste barriere per evitare la diffusione del contagio. Varrebbe la pena andare in discoteca anche solo per vedere come reagisce il mondo dei discotecari a queste privazioni. Sarà la morte per questo tipo di locali? Non ne sono del tutto sicuro: ricordo che una volta in discoteca – come del resto nei cinema, nei ristoranti, sui treni, ecc. –  si poteva fumare e che quando fu posto il divieto di fumo si disse «non ci andrà più nessuno!».

I dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 235.763 (+202) / 235.561 (+283) / 235.278 (+280) / 234.998 (+197)
  • decessi totali: 34.114 (+71) / 34.043 (+79) / 33.964 (+65) / 33.899 (+53)
  • guariti totali: 169.939 (+1.293) / 168.646 (+2.062) / 166.584 (+847) / 165.837 (+759)
Tamponi effettuati: 62.669 (ieri erano stati 55.003). Persone in terapia intensiva: 249 (14 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 27.141 (ieri erano 28.028).

Lombardia
  • contagi totali: 90.680 (+99) / 90.581 (+192) / 90.389 (+194) / 90.195 (+125)
  • decessi totali: 16.349 (+32) / 16.317 (+15) / 16.302 (+32) / 16.270 (+21)
  • guariti totali: 56.474 (+507) / 55.967 (+1.199) / 54.768 (+263) / 54.505 (+183)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.305 (ieri erano stati 9.848). Persone in terapia intensiva: 98 (ieri erano 96). 

A Milano sono stati registrati 10 nuovi casi (ieri erano stati 17).

Oggi in Italia i decessi sono ben 70 e questa volta il dato non è provocato da errori nei conteggi fatti negli scorsi giorni.

S escludiamo i due pazienti in più ricoverati in terapia intensiva in Lombardia (è la prima volta da molti giorni che si registra una crescita, seppur minima, ci auguriamo che sia un episodio isolato), tutti i dati scendono meno quello delle morti e la cosa non può certo resserenarci, perché alla fine di tutto ogni nostra azione in questo momento deve essere mirata a fare in modo che le morti arrivino allo zero, il resto sono solo chiacchiere.



110° giorno - Martedì 9 giugno 2020

Mentre il sindaco di Milano, Beppe Sala, nei giorni in cui la scuola chiude un anno accademico davvero travagliato, ha chiesto regole certe per il ritorno a scuola del prossimo settembre, ieri è stato presentato il piano predisposto dalla task force messa in piedi da Vittorio Colao su "chiamata" del premier Giuseppe Conte.

È stato intitolato "Iniziative per il rilancio 2020-2022" ed è un documento di oltre 120 pagine che affronta, proponendo soluzioni, i nodi sociali ed economici che si sono venuti a creare in seguito alla diffusione del Covid-19. Ma, già che c'era, anche alcuni problemi eterni, che attanagliano la realtà italiana da decenni.

Sappiamo come ha lavorato Colao perché ne abbiamo parlato con un imprenditore che è stato coinvolto nella predisposizione del Piano. Ne ha convocati parecchi, tra i più rappresentativi di ogni settore, e ha concesso loro pochi minuti perché raccontassero la loro situazione e indicassero scenari da perseguire: «Ho bisogno di proposte che possono essere attuate domani mattina – ha detto loro –, non di piani che richiedano anni per essere portati a termine. Io sono qui per portare al Governo progetti reali e fattibili, che riescano a far scattare la scintilla della crescita nell'immediato».

Ed eccole qui, le scintille che potranno contribuire a creare "Un'Italia più forte, resiliente ed equa". I piani di lavoro individuati sono 6:
  • imprese e lavoro, motore dell'economia
  • infrastrutture e ambiente, volano del rilancio
  • turismo, arte e cultura, brand del Paese
  • pubblica amministrazione, alleata di cittadini e imprese
  • istruzione, ricerca e competenze, fattori chiave per lo sviluppo
  • individui e famiglie, in una società più inclusiva ed equa.
Tre, invece, sono le macrodirezioni verso cui l'Italia deve dirigersi:
  • rivoluzione verde
  • parità di genere e inclusione
  • digitalizzazione e innovazione.
Le premesse sono interessanti, per saperne di più sui contenuti, ecco dove potersi scaricare (e leggersi con calma, almeno le parti che più interessano) l'intero documento.


I dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 235.561 (+283) / 235.278 (+280) / 234.998 (+197) / 234.801 (+270)
  • decessi totali: 34.043 (+79) / 33.964 (+65) / 33.899 (+53) / 33.846 (+102)
  • guariti totali: 168.646 (+2.062) / 166.584 (+847) / 165.837 (+759) / 165.078 (+1.297)
Tamponi effettuati: 55.003 (ieri erano stati 27.112). Persone in terapia intensiva: 263 (20 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 28.028 (ieri erano 29.718).

Lombardia
  • contagi totali: 90.581 (+192) / 90.389 (+194) / 90.195 (+125) / 90.070 (+142)
  • decessi totali: 16.317 (+15) / 16.302 (+32) / 16.270 (+21) / 16.249 (+27)
  • guariti totali: 55.967 (+1.199) / 54.768 (+263) / 54.505 (+183) / 54.322 (+469)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.848 (ieri erano stati 4.488). Persone in terapia intensiva: 96 (ieri e l'altro ieri erano 107). 

A Milano sono stati registrati 17 nuovi casi (ieri erano stati 15).


I decessi del giorno, è stato comunicato, in realtà sono solo 47, perché il dato riportato di 79 tiene conto anche di 32 decessi non conteggiati in precedenza dalla Regione Abruzzo. Meno male, a chiedere correzioni per aver sbagliato i conti non c'è solo Regione Lombardia...

Regione Lombardia – l'ente – è tra l'altro è tornata a essere nell'occhio del ciclone, questa volta non per l'emergenza sanitaria ma per certe inchieste giornalistiche che hanno portato a galla questioni che sembrerebbero evere tra i protagonisti alcuni parenti e affini del presidente Attilio Fontana.

È ancora tutto da dimostrare e il presidente ha minacciato querele a destra e, soprattutto, a manca. Chi vivrà, vedrà. Forse.



109° giorno - Lunedì 8 giugno 2020

Oggi nessuna parola, ci uniamo al mondo con un solo grido:


"I can't breathe"



Ed ecco la solita occhiata ai dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 235.278 (+280) / 234.998 (+197) / 234.801 (+270) / 234.531 (+518)
  • decessi totali: 33.964 (+65) / 33.899 (+53) / 33.846 (+102) / 33.744 (+85)
  • guariti totali: 166.584 (+847) / 165.837 (+759) / 165.078 (+1.297) / 163.781 (+1.886)
Tamponi effettuati: 27.112 (ieri erano stati 49.478). Persone in terapia intensiva: 283 (4 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 29.718 (ieri erano 30.111).

Lombardia
  • contagi totali: 90.389 (+194) / 90.195 (+125) / 90.070 (+142) / 89.928 (+402)
  • decessi totali: 16.302 (+32) / 16.270 (+21) / 16.249 (+27) / 16.222 (+21)
  • guariti totali: 54.768 (+263) / 54.505 (+183) / 54.322 (+469) / 53.853 (+752)
Tamponi effettuati in Lombardia: 4.488 (ieri erano stati 8.005). Persone in terapia intensiva: 107 (anche ieri erano 107). 

A Milano sono stati registrati 15 nuovi casi (ieri erano stati 23).




108° giorno - Domenica 7 giugno 2020

Ieri sera siamo andati a mangiare in un ristorante giapponese, la nostra prima uscita in un locale pubblico dall'inizio dell'emergenza, ma devo dire che non abbiamo provato nessuna emozione particolare.

Siamo passati prima, per vedere se c'era posto e prenotare. Il proprietario ci ha chiesto: «Per tre persone? Sì, ho posto ma solo se siete congiunti...». Ci è andata bene, lo siamo. All'ora stabilita siamo entrati nel locale e ci è stato assegnato un tavolo normale, da quattro.

Subito ci siamo resi conto del perché della domanda di prima. Accanto al nostro tavolo ce n'è uno con le stesse dimensioni del nostro, con quattro persone sedute, probabilmente due coppie. Tra loro, per tutta la lunghezza del tavolo, un vetro a dividere una coppia dall'altra. Fa un po' impressione, a vederlo, ma bisogna dire che le quattro persone chiacchierano tra loro con disinvoltura, come se non ci fosse alcun ostacolo, probabilmente dopo un po' ci si abitua – o forse sarebbe meglio dire "adatta" – anche a questo.

Ieri era anche l'ultimo giorno di scuola, ma nessuno se n'è quasi accorto. Il figlio, dopo la lezione online mattutina fatta di saluti e arrivederci al prossimo anno, se n'è uscito con questa frase: «Certo che è una tristezza, oggi, essere qui in casa e non fuori dalla scuola, in "funta", a festeggiare...». Se devo essere sincero il pensiero che quest'anno non ci siano state le solite battaglie d'acqua – che spesso degenerano in modo esagerato, oltre i limiti dell'accettabilità – fuori dagli istituti scolastici di ogni livello non mi sembra il male peggiore. Ma io non faccio testo, perché odio da sempre i gavettoni, anche quelli fatti sulla spiaggia, per dire.

A proposito di spiaggia, qui in casa si comincia a parlare di vacanze. Dove andare? Rischiare di prenotare all'estero (Grecia? Spagna?) oppure optare per una soluzione nostrana? Bisogna decidere in fretta, probabilmente, l'idea è che i posti migliori se ne vadano in fretta, forse è anche già troppo tardi.

E intanto continuiamo a sentire persone che si lamentano perché i prezzi sono aumentati un po' dappertutto. È un po' un cane che si morde la coda: hai paura di avere meno clienti per cui aumenti i prezzi, ma se aumenti i prezzi probabilmente avrai meno clienti. Si riuscirà a trovare il giusto equilibrio? Ce lo auguriamo per chi lavora e vive nel turismo, a ogni livello (dall'ultimo dei lavapiatti al proprietario dello stabilimento balneare di successo).


Ecco i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 234.998 (+197) / 234.801 (+270) / 234.531 (+518) / 234.013 (+177)
  • decessi totali: 33.899 (+53) / 33.846 (+102) / 33.744 (+85) / 33.689 (+88)
  • guariti totali: 165.837 (+759) / 165.078 (+1.297) / 163.781 (+1.886) / 161.895 (+957)
Tamponi effettuati: 49.478 (ieri erano stati 72.485). Persone in terapia intensiva: 287 (6 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 30.111 (ieri erano 30.582).

Lombardia
  • contagi totali: 90.195 (+125) / 90.070 (+142) / 89.928 (+402) / 89.526 (+84)
  • decessi totali: 16.270 (+21) / 16.249 (+27) / 16.222 (+21) / 16.201 (+29)
  • guariti totali: 54.505 (+183) / 54.322 (+469) / 53.853 (+752) / 53.101 (+55)
Tamponi effettuati in Lombardia: 8.005 (ieri erano stati 13.696). Persone in terapia intensiva: 107 (ieri erano 110). 

A Milano sono stati registrati 23 nuovi casi (ieri erano stati 29).

In Veneto oggi si è registrato un solo nuovo caso di contagio e i decessi sono stati 5.

In Italia sono 10 le regioni in cui oggi non ci sono state vittime: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Umbria, Marche, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna. Sono invece 6 le regioni in cui non si è registrato alcun caso: Friuli Venezia Giulia, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna.



107° giorno - Sabato 6 giugno 2020


Oggi è sabato, il 16° da quella prima persona morta in Italia per Covid-19. Vediamo i  numeri mondiali di diffusione del virus, confrontati con quelli di una settimana fa (sabato 30 maggio):


  1. USA (=)                    1.897.838 contagiati         erano 1.747.087        + 150.751
  2. Brasile (=)                   614.941 contagiati            erano 465.166        + 149.775
  3. Russia (=)                   458.102 contagiati            erano 396.575           + 61.527
  4. Regno Unito (=)        284.735 contagiati             erano 272.615          + 12.120
  5. Spagna (=)                 240.978 contagiati             erano 238.564             + 2.414
  6. India (+3)                   237.566 contagiati             erano 174.355           + 63.211
  7. Italia (-1)              234.531 contagiati         erano  232.248          + 2.283
  8. Francia (-1)                 190.180 contagiati            erano 186.924             + 3.256
  9. Perù (+3)                     187.400 contagiati            erano 141.779           + 45.621
  10. Germania (-2)             185.416 contagiati             erano 183.025            + 2.391
Seguono in classifica: Iran (169.425), Turchia (168.340), Cile (122.499), Messico (84.627), Canada (95.947), Arabia Saudita (95.748), Pakistan (93.983), Cina (84.177, +51), Qatar, Bangladesh, Belgio, Olanda, Bielorussia, Sud Africa, Svezia, Ecuador.

Negli Stati Uniti d'America i contagi sono aumentati più della scorsa settimana (circa 5mila in più). Brasile e India (che supera in un sol balzo Germania, Francia e Italia) sono ancora in crescita mentre la Russia registra circa 8.500 casi in meno rispetto all'aumento della scorsa settimana. Il Perù entra nei 10 Paesi più contagiati del mondo mentre le europee sono tutte in calo, e tra queste quella che registra l'aumento più esiguo è l'Italia.

Esce dai 10 la Turchia, che stranamente viene risorpassata dall'Iran, che registra un'inversione di tendenza e vede aumentare i propri contagiati di ben 20.475 unità. Nelle retrovie salgono Cile e Messico mentre scende sempre più la Cina.

Tra le nazioni più colpite, per la prima volta fa capolino uno stato africano: è il Sud Africa, piazzato per ora al 24° posto.

Il Brasile raggiunge il terzo posto anche tra i Paesi con più decessi. Sopravanza l'Italia e si piazza alle spalle di USA e Regno Unito


Qui sotto vediamo invece i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 234.801 (+270) / 234.531 (+518) / 234.013 (+177) / 233.836 (+321)
  • decessi totali: 33.846 (+102) / 33.744 (+85) / 33.689 (+88) / 33.601 (+71)
  • guariti totali: 165.078 (+1.297) / 163.781 (+1.886) / 161.895 (+957) / 160.938 (+846)
Tamponi effettuati: 72.485 (ieri erano stati 65.028). Persone in terapia intensiva: 293 (23 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 30.582 (ieri erano 31.359).

Lombardia
  • contagi totali: 90.070 (+142) / 89.928 (+402) / 89.526 (+84) / 89.442 (+237)
  • decessi totali: 16.249 (+27) / 16.222 (+21) / 16.201 (+29) / 16.172 (+29)
  • guariti totali: 54.322 (+469) / 53.853 (+752) / 53.101 (+55) / 53.046 (+239)
Tamponi effettuati in Lombardia: 13.696 (ieri erano stati 19.389). Persone in terapia intensiva: 110 (ieri erano 120). 

A Milano sono stati registrati 29 nuovi casi (ieri erano stati 52).

Non capisco, tutti dicono che oggi ci sono stati 72 decessi in Italia, ma a me i conti danno 102. Ho controllato e ricontrollato, ma a me risulta sempre 102. Io lo lascio, nel mio specchietto, ma è possibile che tutti i giornali online che ho controllato – Corriere, Repubblica, Post, Open, Fatto Quotidiano, Stampa, Sole 24ore – sbaglino?

A meno che non abbiano tutti la stessa fonte e nessuno, nelle loro redazioni, si sia premurato di fare una semplice sottrazione...



106° giorno - Venerdì 5 giugno 2020

Oggi ho voglia di pensare un po' a medici, infermieri e a tutto il personale che lavora negli ospedali o gravita nel mondo attivo della sanità.

Se io fossi uno di loro, in questo momento, mi sentirei finalmente non più sotto pressione. Mi sentirei stanco – perché quando c'è il tempo per fermarsi e pensare salta fuori tutta la stanchezza accumulata nei momenti di frenesia – ma anche orgoglioso per tutto quello che ho fatto insieme ai miei colleghi e alle persone che hanno sacrificato orari, famiglia, amici e alcuni anche la salute se non la vita per cercare di arginare quel fiume in piena che è stato il propagarsi del covid-19 tra la fine di febbraio e maggio.

Sarei tutto questo, ma comincerei anche a essere un po' arrabbiato. Perché dopo gli allori, dopo i titoloni con la parola "eroi", dopo gli applausi, i flashmob, le raccolte fondi a sostegno di... o per l'acquisto di... siamo entrati nella fase in cui quasi più nessuno parla della parte sanitaria di tutta la questione legata coronavirus.

Chiaro, in questo momento l'attenzione è rivolta agli aspetti economici, ma non per questo l'emergenza sanitaria è finita. Ci sono migliaia di migliaia di persone che continuano ad avere turni massacranti, continuano ad avere un contatto diretto con la sofferenza e con la morte.

E mentre loro vivono ancora oggi una vita in trincea, nascosti negli ospedali, nella strade e nelle piazze c'è gente che si raduna, festeggia, si fa i selfie, aizza la polemica, cerca lo scontro e peggio del peggio, nega che ci sia mai stata una pandemia, sostiene che sia tutta un'invenzione di fantomatici cospiratori che vogliono mettere il bavaglio alle persone per bene (che, sostengono questi signori, sarebbero ovviamente loro stessi).

Negare che il virus sia stato e sia ancora in circolazione, sostenere che le persone siano morte per altre cause, negare che si sia vissuta (e si stia ancora vivendo) un'emergenza senza precedenti per motivi reali, è la peggior offesa che si possa fare a chi - a volte per quattro miseri soldi, se non addirittura gratuitamente – ha dato tutto per cercare di salvare vite umane.

Voglio fermarmi a pensare a queste persone, che a mio vedere, per come stanno andando le cose, rischiano di essere volutamente dimenticate in fretta, proprio come succede ai reduci di guerra, che nessuno vuole più ascoltare perché sono testimoni diretti di momenti drammatici che tutti cercano di eliminare in tempi rapidi dalla mente.

Ma non solo: il desiderio di dimenticarli in fretta può essere dettato anche dal fatto che si tratta di persone che hanno vissuto dal di dentro l'emergenza e possono quindi testimoniare e raccontare tutte le inadeguatezze strutturali e organizzative che hanno caratterizzato queste ultime settimane.

Spesso si è detto che in questi mesi è venuto a galla il meglio degli italiani. Vero. Ma è probabile che ci sia anche dell'altro e se fosse davvero così, sarà necessario, prima o poi, venirne a conoscenza.



Vediamo i dati di oggi, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 234.531 (+518) / 234.013 (+177) / 233.836 (+321) / 233.515 (+318)
  • decessi totali: 33.744 (+85) / 33.689 (+88) / 33.601 (+71) / 33.530 (+55)
  • guariti totali: 163.781 (+1.886) / 161.895 (+957) / 160.938 (+846) / 160.092 (+1.737)
Tamponi effettuati: 65.028 (ieri erano stati 49.953). Persone in terapia intensiva: 316 (22 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 31.359 (ieri erano 32.588).

Lombardia
  • contagi totali: 89.928 (+402) / 89.526 (+84) / 89.442 (+237) / 89.205 (+187)
  • decessi totali: 16.222 (+21) / 16.201 (+29) / 16.172 (+29) / 16.143 (+12)
  • guariti totali: 53.853 (+752) / 53.101 (+55) / 53.046 (+239) / 52.807 (+781)
Tamponi effettuati in Lombardia: 19.389 (wow! Ieri erano stati 3.410). Persone in terapia intensiva: 120 (ieri erano 125). 

A Milano sono stati registrati 52 nuovi casi (ieri erano stati 16).

Siamo alle solite, nessuna novità: il sali e scendi dei dati nazionali è determinato esclusivamente dal sali e  scendi dei dati lombardi. Come si fa a passare da un giorno all'altro da 84 a 402 nuovi contagiati? Semplice: facendo più tamponi.

Immaginiamo che cosa potrebbe succedere se in Lombardia si facessero 50mila tamponi al giorno... 



105° giorno - Giovedì 4 giugno 2020

Oggi ho preso il treno, ed è la prima volta dall'inizio dell'emergenza per Covid-19. Avevo paura di non riuscire a salirci, per cui sono arrrivato in Stazione Centrale con più di mezz'ora di anticipo.

Il treno che collega Milano a Bergamo (già, dovevo andare proprio lì) in genere la mattina è strapieno di persone. Quando assegnano il binario, pochi minuti prima dell'orario fissato per la partenza, c'è un assalto all'arma bianca per accaparrarsi il posto migliore (che poi, diciamocelo, sono tutti uguali...). Per questo ho pensato che arrivando all'ultimo momento non sarei riuscito a salirci.

Come si sa, infatti, i posti disponibili sui treni sono stati dimezzati per consentire il rispetto delle distanze minime. Sulle carrozze, c'è scritto ovunque, bisogna inoltre indossare mascherina e guanti usa e getta. La mascherina ormai mi ricordo di prenderla con me, ogni volta che esco, ma i guanti no, per cui, per paura di dimenticarmeli, li avevo messi già due giorni prima nello zaino del computer.

La prima sorpresa è stata scoprire che la metropolitana, alle 8 di mattina, è quasi deserta. Ci si può sedere, e questo è un vero miracolo, e anche la fermata Duomo non produce cambiamenti di densità di persone sulla carrozza. Sulle scale mobili ci sono i cartelli che chiedono di mantenere la distanza, ma in questo momento sono inutili, non c'è quasi nessuno.

Arrivati in Stazione Centrale si entra in una sorta di labirinto fatto di percorsi studiati per non far incontrare chi entra e chi esce.

Hai lì davanti l'entrata, a pochi metri da te in linea d'aria, ma gli uomini della vigilanza, mischiati a esponenti delle Forze dell'ordine e a militari con lo sguardo e un cenno della testa ti spingono nel percorso obbligato, che fa un giro così ampio che a un certo punto ti sembra di andare in direzione opposta e i 5 metri che ti sepavarano dal piano dei binari sono diventati nel frattempo 200 o 300.

Per accedere ai binari è necessario sottoporsi al controllo della temperatura corporea, che viene eseguito con uno scanner fisso. Quasi non ci si ferma, subito ti dicono che puoi proseguire. Dentro, e questa a questo punto è una sopresa, di gente ce n'è. Tutti con la mascherina – alcuni a essere sinceri con fuori il naso – ma non necessariamente a distanza di sicurezza, asseragliati davanti ai tabelloni con gli orari dei treni in partenza.

«Ho fatto bene a arrivare con largo anticipo», mi dico. mentre aspetto anche io che sul tabellone compaia il numero del binario del mio treno. Bisogna saper cogliere l'attimo, in questi casi: appena compare il numero di solito si scatena una corsa verso il binario indicato, bisogna essere veloci.

E invece, niente! Non si muove quasi nessuno. Timbro il biglietto e seguo le frecce che indicano il percorso di chi sale sul treno – ben staccato da quello di chi scende che sono un certo numero di persone, quasi tutte assolutamente prive di guanti – e mi piazzo in una carrozza vuota, aspettando che arrivino gli altri («In effetti sono arrivato presto, questa mattina...»).

Non arriva nessuno. Su un lungo treno di una delle linee ferroviarie più trafficate del nord Italia, in un'ora mattutina di punta, ci saranno si e no 20 persone. A un certo punto, a Lambrate salgono due suore, saranno le uniche mie compagne di viaggio sulla carrozza.

E pensare che tutto è predisposto per bene. O, meglio, devo dire che da questo punto di vista sono un po' deluso. Pensavo ci fossero dispenser con il disinfettante, pensavo che i poggiatesta fossero ricopribili con panni usa e getta o qualcosa del genere. Pensavo che il treno venisse sanificato a ogni viaggio, chissà se l'hanno fatto, così a occhio si direbbe di no.

L'unica misura presa è quella di distribuire sui sedili cartelli legati a una corda con l'indicazione "Lascia questo posto libero". Dovrebbero essere messi in modo che i posti occupati siano alternati ai posti liberi, ma in alcuni punti probabilmente qualche buontempone si è divertito a mischiare un po' le carte e l'alternanza non è così del tutto assicurata.

Poco importa, per ora, almeno fino a quando continueranno a esserci così pochi passeggeri. Si viaggia bene, così, ma il pensiero corre al surplus di auto che di questi tempi inevitabilmente percorre le nostre strade. Pagheremo questo cambiamento in termini di aumento dello smog, proprio adesso che eravamo riusciti a debellarlo (almeno quello).

Alla fine del viaggio, la sorpresa più brutta. Il luogo dove mi devo recare per lavoro è collegato alla stazione da un comodissimo sottopassaggio. Tempo di percorrenza a piedi dalla stazione di Bergamo all'ufficio: 5-6 minuti. Ma oggi il cancello è chiuso, niente sottopassaggio, dicono per questioni di sicurezza legate al virus. Risultato: tempo di percorrenza stazione di Bergamo/ufficio: 20 minuti. Naturalmente sotto una pioggia torrenziale, perché in questi casi si tende a non farsi mancare niente.


Un'occhiata ai dati di oggi, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 234.013 (+177) / 233.836 (+321) / 233.515 (+318) / 233.197 (+178)
  • decessi totali: 33.689 (+88) / 33.601 (+71) / 33.530 (+55) / 33.475 (+60)
  • guariti totali: 161.895 (+957) / 160.938 (+846) / 160.092 (+1.737) / 158.355 (+848)
Tamponi effettuati: 49.953 (ieri erano stati 37.299). Persone in terapia intensiva: 338 (15 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 32.588 (ieri erano 33.202).

Lombardia
  • contagi totali: 89.526 (+84) / 89.442 (+237) / 89.205 (+187) / 89.018 (+50)
  • decessi totali: 16.201 (+29) / 16.172 (+29) / 16.143 (+12) / 16.131 (+19)
  • guariti totali: 53.101 (+55) / 53.046 (+239) / 52.807 (+781) / 52.026 (+166)
Tamponi effettuati in Lombardia: 3.410 (ieri erano stati 11.355). Persone in terapia intensiva: 125 (ieri erano 131). 

A Milano sono stati registrati 16 nuovi casi (ieri erano stati 14).



104° giorno - Mercoledì 3 giugno 2020

Oggi è la giornata mondiale della bicicletta. Che, detta così, suona anche un po' esagerata. E perché non, a questo punto, la giornata mondiale della caffettiera, della funivia, del pettine... Ogni oggetto è importante (a volte fondamentale) per l'uso che se ne fa, quanti altri di questi meriterebbero una giornata commemorativa.


Perché allora una giornata intera, addirittura mondiale, dedicata alla bicicletta? Perché questo mezzo di locomozione così antico e rimasto quasi del tutto inalterato nel tempo – se si escludono i modelli avveniristici utilizzati dai ciclisti professionisti – può rappresentare, oggi come in passato, la soluzione ai nostri problemi di vivibilità, soprattutto a quelli di chi vive in città.

La bicicletta può essere usata da tutti, non è pericolosa, non inquina, occupa poco spazio, la puoi mettere ovunque, costa poco, richiede una manutenzione veloce, permette di stare all'aria aperta, mette allegria...

La bicicletta è tutto questo e in questo momento contraddistinto dalla presenza del coronavirus è anche di più.

In genere ci si lamenta che le città sono troppo trafficate e c'è chi ritiene che la costruzione di nuove piste ciclabili non faccia altro che aumentare la confusione nelle strade, rendendo più difficoltosa la percorrenza delle strade da parte dei mezzi motorizzati.

È un modo di pensare che parte da un presupposto vecchio e sbagliato. Sono le bici che dovrebbero avere più spazio. Soprattutto nelle città, le auto – in movimento e in sosta – dovrebbero diminuire e lasciare percorrenza più semplice a bici e mezzi pubblici. Non è una visione utopica, è la direzione verso cui si deve andare, verso cui inevitabilmente si andrà, è solo una questione di tempo.

Il Comune di Milano ha approfittato della clausura forzata delle scorse settimane per predisporre piste ciclabili – anche se finora sotto forme provvisorie – in alcune zone della città. Naturalmente accolte con grande gioia da alcuni e feroci contestazioni da altri. Io, per quanto può valere, sono tra quelli contenti, anzi contentissimi.

Avanti così, naturalmente in bicicletta.

Oggi è anche il giorno dell'esame di terza media di mia figlia. Un po' triste, un passaggio così importante della vita di ogni adolescente – non fosse altro perché da qui in poi si entra nel mondo dei "più grandi" – vissuto davanti allo schermo di un computer.

Il fatto di avere discusso la "tesina" da casa con i genitori in una stanza e il fratello in un'altra, tenuti a rigorosa distanza, non ha diminuito la tensione dell'esame. La "dormigliona" alle 7 era già sveglia e ha ripeuto la sua esposizione almeno cinque volte a tutti quelli che gli capitavano a tiro (e visto che il fratello aveva le lezioni online, non restavano tante altre persone...).

Poi, a metà esame, il dramma: la rete è caduta, il wi-fi non risponde! Emergenza, tutti che cercano di sistemare la cosa ma niente da fare, per fortuna ci si può collegare con il telefono e l'esame può andare avanti, con la figlia che con grande fermezza e sangue freddo riprende in mano la situazione come se niente fosse.

Brava F., ricorderai comunque questo esame così strano. Chissà, forse l'altro te lo saresti dimenticato in poco tempo...


Vediamo i dati di oggi, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 233.836 (+321) / 233.515 (+318) / 233.197 (+178) / 233.019 (+355)
  • decessi totali: 33.601 (+71) / 33.530 (+55) / 33.475 (+60) / 33.415 (+75)
  • guariti totali: 160.938 (+846) / 160.092 (+1.737) / 158.355 (+848) / 157.507 (+1.874)
Tamponi effettuati: 37.299 (pochi, ieri erano stati 52.159). Persone in terapia intensiva: 353 (55 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 33.202 (ieri erano 33.569).

Lombardia
  • contagi totali: 89.442 (+237) / 89.205 (+187) / 89.018 (+50) / 88.968 (+210)
  • decessi totali: 16.172 (+29) / 16.143 (+12) / 16.131 (+19) / 16.112 (+33)
  • guariti totali: 53.046 (+239) / 52.807 (+781) / 52.026 (+166) / 51.860 (+990)
Tamponi effettuati in Lombardia: 11.355 (ieri erano stati 8.676). Persone in terapia intensiva: 131 (ieri erano 166). 

A Milano si sono registrati 14 nuovi casi (ieri erano stati 12).

Il dato più positivo è quello dei 55 ricoverati in meno nei reparti di terapia intensiva (più della metà nella sola Lombardia), davvero una buona notizia!



103° giorno - Martedì 2 giugno 2020

In questo momento di grande incertezza, la voce che si innalza su tutte, ferma e rassicurante, è quella del nostro Presidente della Repubblica. Ieri sera Sergio Mattarella ha tenuto il tradizionale discorso del 2 giugno, Festa della Repubblica, nei giardini del Quirinale.

Lo voglio qui riprodurre per intero, a imperitura memoria.


«Il 2 giugno, domani, si celebra l'anniversario della nascita della nostra Repubblica. Lo faremo in un'atmosfera in cui proviamo nello stesso tempo sentimenti di incertezza e motivi di speranza. Stretti tra il dolore per la tragedia che improvvisamente ci è toccato vivere e la volontà di un nuovo inizio, di una stagione nuova, nella quale si possa uscire al più presto da questa sorta di incubo globale.

Tanti fra di noi avvertono il ricordo struggente delle persone scomparse a causa del coronavirus. Famigliari, amici, colleghi, sovente senza l'ultimo saluto. A tutte le vittime, a chi è morto solo, a ricordo dei tanti affetti spezzati è dedicato questo concerto con il Maestsro Daniele Gatti e l'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma, che ringrazio molto per la loro partecipazione.

Accanto al dolore per le perdite e per le sofferenze patite, avvertiamo giorno per giorno una crescnte volontà di ripresa e di rinascita, civile ed economica.

La nascita della Repubblica, nel 1946 segnava anch'essa un nuovo inizio, superando divisioni che avevano lacerato il Paese, per fare della Repubblica la casa di tutti, sulla base dei valori di libertà, pace e democrazia. Forze politiche che erano divise, distanti e contrapposte su molti punti, trovarono il modo di collaborare nella redazione della nostra Costituzione, convergendo nella condivisione di valori e principi su cui fondare la nostra democrazia.

Quello spirito costituente rappresentò il principale motore della rinascita dell'Italia. Seppe unire gli italiani, al di là delle appartenenza, nella convinzione che soltanto insieme si sarebbe potuto affrontare la condizione di estrema difficoltà nella quale il Paese era precipitato. Quella sostanziale unità morale è stato il vero cemento che ha fatto nascere e ha tenuto insieme la Repubblica. E quel che ci fa riconoscere ancora oggi, legati da un destino comune.

Allora si reagiva ai lutti, alle sofferenze e alle distruzioni della guerra. Oggi dobbiamo contrastare un nemico invisibile, per molti aspetti sconosciuto, imprevedibile, che ha sconvolto le nostre esistenze e abitudini consolidate. Ha costretto a interrompere relazioni sociali, a chiudere le scuole. Ha messo a rischio tanti progetti di vita e di lavoro, ha posto a prova durissima la struttura produttiva del nostro Paese.

Possiamo assumere questa giornata come emblematica per l'inizio della nostra ripartenza.

Ho ricevuto e letto, in questi tre mesi, centinaia di messaggi di preoccupazione ma anche di vicinanza, di fiducia, di speranza. Dobbiamo avere piena consapevolezza delle difficoltà che abbiamo di fronte. La risalita non sarà veloce, la ricostruzione sarà impegnativa, per qualche aspetto sofferta. Serviranno coraggio e prudenza. Il coraggio di guardare oltre i limiti dell'emergenza, pensando al futuro e a quel che deve cambiare. E la prudenza, per tenere sotto controllo un possibile ritorno del virus, imparando a conviverci in sicurezza, per il tempo che sarà necessario alla scienza per sconfiggerlo definitivamente.

Serviranno tempestività e lungimiranza per offrire sostegno e risposte a chi è stato colpito più duramente. E per pianificare investimenti e interventi di medio e lungo periodo, che permettano di dare prospettive solide alla ripresa del Paese.

Abbiamo detto molte volte che noi italiani abbiamo le qualità e la forza d'animo per riuscire a superare anche questa prova, così come abbiamo ricostruito il Paese 70 anni fa. Lo abbiamo visto nele settimane che sono alle spalle. Abbiamo toccato con mano la solidarietà, la generosità, la professionalità, la pazienza, il rispetto delle regole. Abbiamo riscoperto in tante occasioni, giorno per giorno, doti che a taluno sembravano nascoste o appannate, come il senso dello Stato e l'altruismo.

Abbiamo ritrovato, nel momento più difficile, il vero volto della Repubblica. Ora sarebbe inaccettabile e imperdonabile disperdere questo patrimonio fatto del sacrificio, del dolore, della speranza e del bisogno di fiducia che c'è nella nostra gente.

Ce lo chiede anzitutto il ricordo dei medici, degli infermieri, degli operatori caduti vittime del virus nelle settimane passate. Siamo orgogliosi di quanto hanno fatto tutti gli operatori della sanità e dei servizi essenziali che, spesso rischiando la salute propria, hanno consentito all'intera nostra comuntà nazionale di respirare, mentre la gran parte delle attività era ferma.

Siamo grati ai docenti per la didattica a distanza, agli imprenditori che hanno riconvertito in pochi giorni la produzione per fornire i beni che mancavano per la sicurezza sanitaria. Alle donne e agli uomini delle Forze armate, delle Forze dell'ordine, nazionali e locali, alla Protezione civile, ai tanti volontari che hanno garantito sicurezza e sostegno dell'emergenza.

Sono consapevole che a questi comportamenti se ne sono talvolta contrapposti altri, a opera di chi ha cercato e cerca di sfruttare l'emergenza. Comportamenti simili vanno accertati con vigore e repressi con severità, ma sono per fortuna di una minoranza molto piccola della nostra società.

Questo 2 giugno ci invita a riflettere tutti su cosa è, su cosa vuole essere la Repubblica oggi. Questo giorno interpella tutti coloro che hanno una responsabilità istituzionale. A partire da me, naturalmente. Circa il dovere di essere all'altezza di quel dolore, di quella speranza, di quel bisogno di fiducia.

Non si tratta di immaginare di sospendere o di annullare la normale dialettica politica. La democrazia vive e si alimenta di confronto tra posizioni diverse, ma c'è qualcosa che viene prima della politica e che segna il suo limite. Qualcosa che non è disponibile per nessuna maggioranza e per nessuna opposizione: l'unità morale, la condivisione di un unico destino, il sentirsi responsabili l'uno dell'altro, una generazione con l'altra, un territorio con l'altro, un ambiente sociale con l'altro. Tutti parte di una stessa storia, di uno stesso popolo.

Mi permetto di invitare, ancora una volta, a trovare le tante ragioni di uno sforzo comune che non attenua le differenze di posizione politica, nella diversità dei ruoli istituzionali. Siamo tutti chiamati a un impegno comune contro un gravissimo pericolo che ha investito la nostra Italia, sul piano della salute, economico e sociale.

Le sofferenze provocate dalla malattia non vanno brandite gli uni contro gli altri. Questo sentimento profondo, che avverto nei nostri concittadini, esige rispetto, serietà, rigore, senso della misura e attaccamento alle istituzioni. E lo richiede a tutti, tanto più a chi ha maggiori responsabilità, non soltanto a livello politico.

Siamo chiamati a scelte impegnative. Non siamo soli, l'Italia non è sola in questa difficile risalita. L'Europa manifesta di avere ritrovato l'autentico spirito della sua integrazione. Si va affermando sempre più forte la consapevolezza che la solidarietà tra i Paesi dell'Unione non è una scelta tra le tante, ma la sola via possibile per affrontare con successo la crisi più grave che le nostre generazioni abbiano vissuto. Nessun Paese avrà un futuro accettabile senza l'Unione Europea, neppure il più forte, neppure il meno colpito dal virus.

Adesso dipende anche da noi, dalla nostra intelligenza, dalla nostra coesione, dalla capacità che avremo di decisioni efficaci. Sono convinto che insieme ce la faremo, che il legame che tiene uniti tutti noi sarà più forte delle tensioni e delle difficoltà. Ma so anche che la condizione perché questo avvenga sarà legata al fatto che ciascuno, partecipando alla ricostruzione che ci attende, ricerchi come unico scopo il perseguimento del bene della Repubblica come bene di tutti, nessuno escluso.

Domani (oggi per chi legge, ndr) mi recherò a Codogno, luogo simbolo dell'inizio di questo drammatico periodo per rendere omaggio a tutte le vittime e per attestare il coraggio di tutte le italiane e tutti gli italiani che hanno affrontato in prima linea, spesso in condizioni estreme, con coraggio e abnegazione, la lotta contro il coronavirus.

Desidero ringraziarli, tutti e ciascuno. L'Italia in questa emergenza ha mostrato il suo volto migliore. Sono fiero del mio Paese».




Vediamo i dati di oggi, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 233.515 (+318) / 233.197 (+178) / 233.019 (+355) / 232.664 (+416)
  • decessi totali: 33.530 (+55) / 33.475 (+60) / 33.415 (+75) / 33.340 (+111)
  • guariti totali: 160.092 (+1.737) / 158.355 (+848) / 157.507 (+1.874) / 155.633 (+2.789)
Tamponi effettuati: 52.159 (davvero pochi, ieri erano stati 31.394). Persone in terapia intensiva: 408 (14 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 33.569 (ieri erano 34.844).

Lombardia
  • contagi totali: 89.205 (+187) / 89.018 (+50) / 88.968 (+210) / 88.758 (+221)
  • decessi totali: 16.143 (+12) / 16.131 (+19) / 16.112 (+33) / 16.079 (+67)
  • guariti totali: 52.807 (+781) / 52.026 (+166) / 51.860 (+990) / 50.870 (+1.028)
Tamponi effettuati in Lombardia: 8.676 (ieri erano stati 3.500). Persone in terapia intensiva: 166 (ieri erano 167). 

A Milano si sono registrati 12 nuovi casi (ieri erano stati 8).


Da domani via libera tra regione e regione, cadono i confini e potremo spostarci senza bisogno di autocertificazione.



102° giorno - Lunedì 1° giugno 2020

La confusione è sempre più grande. 

Da una parte stati stranieri e regioni italiane dichiarano che i lombardi – insieme ad altri cittadini del Nord – verranno tenuti a distanza o comunque super controllati se decideranno di trascorrere le vacanze sul loro territorio. Dall'altra i dati della Lombardia continuano a scendere. Ieri a Milano ci sono stati 13 nuovi contagi. Tredici, in tutta Milano...

Da una parte c'è il direttore della terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele – non quindi l'ultimo arrivato – che dichiara che «Il virus clinicamente non esiste più» e dall'altra c'è il Presidente del Consiglio superiore di Sanità, anche lui non certo lì per caso, che dichiara di essere sconcertato per queste dichiarazioni, del tutto senza fondamento perché «basta pensare semplicemente al numero di nuovi casi di positività che vengono confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo coronavirus».

Da una parte si condannano i giovani che si assembrano fuori dai locali e nei parchi e dall'altra si autorizzano riunioni chiassose di piazza, con i dimostranti tutti volutamente senza mascherina.

Da una parte nei luoghi di villeggiatura si spera che arrivino più turisti possibile e dall'altra parte si registrano fin da ora aumenti medi del 20% dei prezzi degli affitti delle case e degli spostamenti con i traghetti.

Da una parte si va nello spazio e dall'altra si dimostra di essere rimasti all'epoca delle caverne.

Gli esempi potrebbero essere a decine.

E in mezzo a tutto questo ci siamo noi, che ci guardiamo intorno e spesso fatichiamo a capire dove stia la verità, che cerchiamo di vivere quanto più possibile una vita normale, che ci preoccupiamo di arrivare alla fine del mese con i soldi necessari a dare da mangiare ai nostri figli, che salteremo le vacanze perché non ce le possiamo permettere, che in tutti i modi possibili in questi giorni difficili abbiamo aiutato chi stava peggio di noi, che abbiamo sacrificato la nostra vita (fisica e sociale), in questi tre mesi, per salvarla ad altre persone, che pensiamo che tutti siamo uguali e tutti abbiamo gli stessi diritti, che probabilmente non riusciremo ad aprire il nostro negozio perché nel frattempo le spese se lo sono mangiato, che vogliamo che sia fatta chiarezza sulle troppe situazioni strane che sono accadute in queste settimane, che non sappiamo se e quando potremo tornare a lavorare...

Che, insomma, per un momento avevamo sperato che la lotta comune contro il virus potesse cambiare in meglio questo nostro Paese, queste nostre teste, ma che ci stiamo accorgendo che tutto è tornato come prima, per certi versi è diventato anche peggio.

Niente di male, continueremo a combattere, in silenzio e nel nostro piccolo, perché qualcosa migliori. Ognuno faccia il suo dovere, ora più che mai, siamo tutti chiamati a collaborare per fare in modo che l'Italia rialzi la testa, nel segno della sostenibilità, della solidarietà e dell'accoglienza (intesa nel senso più ampio possibile) e non in quello della prepotenza, dell'ignoranza e della prevaricazione.


Vediamo i dati di questo primo giorno di giugno, con il solito confronto con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 233.197 (+178) / 233.019 (+355) / 232.664 (+416) / 232.248 (+516)
  • decessi totali: 33.475 (+60) / 33.415 (+75) / 33.340 (+111) / 33.229 (+87)
  • guariti totali: 158.355 (+848) / 157.507 (+1.874) / 155.633 (+2.789) / 152.844 (+2.240)
Tamponi effettuati: 31.394 (davvero pochi, ieri erano stati 54.118). Persone in terapia intensiva: 424 (11 in meno rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 34.844 (ieri erano 35.253).

Lombardia
  • contagi totali: 89.018 (+50) / 88.968 (+210) / 88.758 (+221) / 88.537 (+354)
  • decessi totali: 16.131 (+19) / 16.112 (+33) / 16.079 (+67) / 16.012 (+38)
  • guariti totali: 52.026 (+166) / 51.860 (+990) / 50.870 (+1.028) / 49.842 (+546)
Tamponi effettuati in Lombardia: 3.500 (una miseria, ieri che eerano stati 12.427). Persone in terapia intensiva: 167 (ieri erano 170). 

A Milano si sono registrati 8 nuovi casi (ieri erano stati 13).

Siamo alle solite: se si fanno solo 3.500 tamponi è logico che il numero di contagi diminuisca. In Italia un numero così basso di nuovi contagi (178) non lo si registrava dalla fine di febbraio. In Lombardia oggi sono stati solo 50 (meno della Liguria, che ne ha registrati 56!), a Milano sono stati solo 8, ma si possono, questi, ritenere dati affidabili? Mi sbilancio e dico di no.

Le buone notizie comunque non mancano: i decessi calano e forse su quel numero è più difficile fare errori di conteggio, più o meno volontari. E calano, pur se lentamente, anche i ricoverati in terapia intensiva.

Il che non è poco, visti i tempi che corrono.




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