Tutto solo, lì, sopravvissuto al passato, dimenticato da tutti (è l'unica spiegazione per il fatto che sia ancora in circolazione...) e con molta probabilità sbeffeggiato dai suoi giovani e moderni dirimpettai.
Sta nello stesso posto da chissà quanti anni, a compiere il suo dovere, come se fosse il primo giorno. Alterna da decenni le sue due luci d'ordinanza. Quella rossa, con la scritta "Alt" e quella verde, ormai scolorita, con la scritta "Avanti". A fianco di quella più corta, che sta sopra, un omino stilizzato, che mima il movimento (un po' rigido, ammettiamolo) della camminata.
Il vecchio semaforo di Porta Romana
L'oggetto delle mie attenzioni non è dunque altro che un semaforo. Uno dei semafori, per essere precisi, che regola uno dei tanti attraversamenti di piazza Medaglie d'Oro, quella che ospita l'elegante Porta Romana. Lui è proprio lì, sotto le mura spagnole, sull'angolo che guarda verso la Porta.Chissà come ha fatto a evitare la pensione. Non credo ce ne siano altri in città: ormai anche per i pedoni da tempo sono stati sistemati ovunque i segnalatori con tre luci – è stato aggiunto il giallo – rotonde e messe in verticale, una sopra l'altra come succede per i "fratelli maggiori" che regolano il traffico veicolare. Ed è proprio questa caratteristica che rende fuorilegge il nostro amico, il fatto di avere solo due luci, che lo pone in contrasto con quelle che sono le disposizioni del nuovo codice della strada (che parla chiaramente di tre luci anche per i pedoni). E poco importa se la sua luce verde, quasi timidamente, lampeggia per qualche secondo poco prima di lasciare posto al rosso. Le luci sono due, purtroppo, non si scappa.
Mi fido di lui, anche se è vecchio e stanco
Sarò un nostalgico (e forse anche un po' patetico), a me piace ritrovarlo sempre lì: non so spiegare il perché, ma quelle due semplici e scolorite luci mi rassicurano. Le poche volte che attraverso quel tratto di strada, guardandolo, mi sento infondere un senso di protezione. Mi fido di lui, insomma, anche se lo vedo vecchio e stanco. Per questo non vorrei che a qualcuno venisse in mente, un giorno o l'altro, di sostituirlo con un super-moderno-attrezzo-triluce-dotato-di-potentissimi-led.Lasciamolo lì per sempre, quel piccolo e indifeso semaforo d'altri tempi, facciamone un monumento a una città che non c'è più.
Una città in cui alle persone bastavano due luci per attraversare la strada.
Aggiornamento a gennaio 2019
Prima o poi doveva succedere. Lo immaginavo, ma speravo non accadesse mai.
Quale delusione passare una sera e, quasi per caso, scoprire che i nostri semafori d'epoca sono stati sostituiti da fratelli moderni.
Ok, il progresso non lo puoi fermare, ma sarebbe stato bello poter attraversare ancora a lungo con il loro rassicurante "Avanti".
Vabbè, domani è un altro giorno.
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Sono le nostre piccole e grandi riflessioni, le nostre speranze che ci rendono fieri di noi stessi, dando un senso alla nostra esistenza.
RispondiEliminaIl Vergiatese
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