martedì 21 luglio 2020

Coronavirus, il diario da Milano/luglio 2020_3

Diario giornaliero del Coronavirus in Italia e in particolare a Milano, a partire dal Giorno 1, quello che ha fatto registrare la prima vittima dovuta al Covid-19 (era il 21 febbraio 2020).




Sedicesima parte.






159° giorno - Martedì 28 luglio 2020


Il "resoconto mondiale" di ieri ha di fatto chiuso questo diario legato al Covid-19. O, almeno, il diario di questa prima fase della pandemia, sperando che una seconda fase non ci sia proprio per niente

Un diario iniziato venerdì 21 febbraio 2020, con queste parole: 

Il coronavirus riempie le cronache già da due mesi. Ma in Italia per noi questo è il giorno 1, quello in cui si è registrata la prima vittima. È successo in Veneto, un signore di 77 anni di Vo' Euganeo (non avevo mai sentito parlare di questo paese, chissà dov'è...).

Da allora, abbiamo condiviso cinque lunghi e tormentati mesi, che per certi versi sono sembrati un'eternità. Abbiamo vissuto mille sensazioni, cambiato idea centinaia di volte, siamo stati ottimisti, pessimisti, catastrofisti, a volte forse anche un po' negazionisti

Abbiamo sempre cercato di guardare al futuro con positività ma ci sono stati momenti in cui ci è stato impossibile farlo. Abbiamo sofferto tantissimo per le prime morti, che arrivavano a decine, e poi forse un po' ci siamo assuefatti a tutte le altre, che arrivavano a centinaia. Ci siamo guardati in cagnesco con altre regioni, altri Stati, cercando un capro espiatorio cui collegare l'inizio di tutta questa sventura.

Ci siamo esaltati per la capacità di reazione del nostro Paese, abbiamo applaudito medici, infermieri, operatori sanitari, abbiamo cantato sui balconi, esposto i tricolori, ascoltato i discorsi del Capo del Governo Conte, del Presidente della Repubblica Mattarella, del sindaco Sala e guardato con emozione la foto del Papa a piedi in una Roma che non avevamo mai visto così silenziosa e desolata. 

Abbiamo lavorato da casa, abbiamo seguito le lezioni con il computer, non siamo usciti per intere settimane, relegati tra le nostre quattro mura, le famiglie riunite come non era mai capitato e come non capiterà mai più.

Abbiamo imparato a lavarci bene le mani, a indossare la mascherina, a mantenere le distanze di sicurezza, a toglierci le scarpe prima di entrare in casa. Abbiamo rinunciato a baci, abbracci, strette di mano, anche alle pacche sulle spalle. 

Abbiamo fatto scorta di generi alimentari, imparato a fare la coda per andare dal panettiere, a sederci distanziati sui treni, sugli autobus, sui mezzi pubblici in generale.

Ci siamo arrabbiati, anche, perché le regole non sempre erano chiare, perché l'autocertificazione cambiava troppo spesso, perché non si trovavano le mascherine, perché non tutte le scuole erano state in grado di adeguarsi in fretta e in modo efficiente alla nuova situazione, perché venivano spesi milioni e milioni di euro per costruire cattedrali nel deserto quando la cassa integrazione tardava ad arrivare, l'attività commerciale non poteva riaprire, l'azienda stava andando a rotoli.

Questi mesi hanno inciso profondamente sulla nostra vita. Siamo tutti più consapevoli della nostra caducità, tutti ci portiamo le ferite di migliaia e migliaia di persone morte, che spesso se ne sono andate tutte sole, con grande sofferenza. Nessuno può dire di non essere stato colpito in qualche modo da questa maledetta pandemia, tutti ne siamo rimasti coinvolti.

Non sappiamo ancora come sarà la situazione tra poco più di un mese, a settembre e nei mesi che seguiranno. A fine febbraio 2020, quando tutto iniziò, dopo tre-quattro giorni dicevamo "ok, adesso basta, però..." pensando fosse una cosa destinata a finire lì. Siamo stati tutti (o quasi) smentiti in modo clamoroso, per cui non ci sentiamo, oggi, di fare proclami o mostrarci troppo ottimisti per il futuro. Meglio aspettare e, quando la situazione lo richiederà, agire di conseguenza. 

Se il virus si vorrà ripresentare sappia che noi siamo qui, pronti a fronteggiarlo un'altra volta con lo stesso rigore e la stessa forza

Non ci siamo arresi al primo attacco e non lo faremo, se lo scordi, al secondo.


158° giorno - Lunedì 27 luglio 2020 

Da tre giorni è passato il 23° sabato  da quando si è registrato il primo decesso in Italia per Covid-19. Diamo oggi la nostra consueta occhiata ai  numeri mondiali di diffusione del virus, confrontati con quelli di quasi 10 giorni fa (sabato 18 luglio):



  1. USA (=)                  4.234.140 contagiati          erano 3.647.715         + 586.425
  2. Brasile (=)              2.419.091 contagiati          erano 2.046.328         + 372.763
  3. India (=)                  1.435.616 contagiati          erano 1.038.084        + 397.532
  4. Russia (=)                811.074 contagiati              erano 764.215            +46.859
  5. Sud Africa (+1)       445.433 contagiati              erano 337.594            + 107.839
  6. Messico (+1)              390.516 contagiati              erano 331.298           + 59.218
  7. Perù (-2)                     375.961 contagiati              erano 345.537           + 30.424
  8. Cile (=)                      345.790 contagiati              erano 326.439            + 19.351
  9. Regno Unito (=)       301.020 contagiati              erano 294.804             + 6.216
  10. Iran (=)                      291.172 contagiati             erano 269.440           + 21.732
Seguono in classifica: Pakistan (274.289), Spagna (272.421), Arabia Saudita (266.941), Colombia (248.976), Italia (246.118, + 2.151, -1), Turchia (226.100), Bangladesh (223.453), Francia (217.801), Germania (206.751), Argentina (162.526), Canada (115.789), Iraq (110.032), Qatar (109.305), Indonesia (98.778), Egitto (92.062), Cina (86.570, +1.256), Kazakistan, Ecuador, Filippine e Svezia.

Davanti gli Stati Uniti d'America fanno come sempre corsa a sé. Il numero dei contagi non accenna a diminuire, anzi, aumenta sempre più nei suoi parziali, tanto che il presidente Donald Trump un paio di giorni fa ha dovuto ammettere che sì, forse la mascherina serve ed è giusto usarla. Ha dovuto superare i 4 milioni di contagiati e raggiungere quasi 150mila decessi per capirlo.

Fuori dalla classifica deo 10 – dove si registra l'avanzata (prevista) del Sud Africa e del Messico, con il Perù che scende in classifica – la settimana trascorsa ha portato un deciso balzo in avanti della Colombia, che sopravanza anche l'Italia nel numero dei contagiati (adesso siamo quindicesimi nel mondo). Anche il Bangladesh non scherza e guadagna posizioni, salgono anche i numeri di Argentina, in forte crescita, e l'Iraq. In Cina i nuovi contagi sono in aumento rispetto alle settimane passate (il parzxiale è quasi il quadruplo della settimana precedente).

L'Olanda è riscomparsa dalla classifica, probabilmente quello della scorsa settimana era un dato errato. Ma i numeri lì sono comunque dati in ascesa, come del resto in Spagna, dove – notizia dell'ultima ora – si registra una leggera ripresa dei contagi.

Nelle prime dieci posizioni le suddivisioni per continenti sono rimaste inalterate: ci sono 3 nazioni sudamericane, 3 asiatiche, 1 europea, 1 nordamericana, 1 centramericana e 1 africana.


Il numero dei decessi, invece, vede una triste graduatoria di questo tipo: USA (146.935 +12.838), Brasile (87.004, +16.606), Regno Unito (45.837, +1.102), Messico (43.680, +9.489), Italia (35.107, +169), India (22.123, +10.648), Francia (30.007, +188), Spagna (28.432, +29), Perù (17.843, +6343), Iran (15.700,  +3.065).

Sale l'India, il Perù supera l'Iran. Per il resto i primi dieci restano gli stessi della scorsa settimana. In Italia il parziale sale. Il parziale più alto è quello del Brasile, seguito da USA, India e Messico.

Nelle prime dieci posizioni di questa classifica, che anche questa settimana è rimasta invariata rispetto a quella scorsa, ci sono: 4 nazioni europee, 2 asiatiche, 2 sudamericane, 1 nordamericana e 1 centramericana.



155° giorno - Venerdì 24 luglio 2020 

Diamo il solito sguardo i dati del giorno, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 245.590 (+252) / 245.338 (+306) / 245.032 (+282) / 244.752 (+129)
  • decessi totali: 35.097 (+5) / 35.092 (+10) / 35.082 (+9) / 35.073 (+15)
  • guariti totali: 198.192 (+350) / 197.842 (+214) / 197.628 (+197) / 197.431 (+269)
Tamponi effettuati: 53.334 (ieri erano stati 60.311). Persone in terapia intensiva: 46 (-3 rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 11.542 (ieri erano 11.642).

Lombardia
  • contagi totali: 95.768 (+53) / 95.715 (+82) / 95.633 (+51) / 95.582 (+34)
  • decessi totali: 16.801 (=) / 16.801 (+3) / 16.798 (+1) / 16.797 (+1)
  • guariti totali: 72.208 (+235) / 71.973 (+113) / 71.860 (+85) / 71.775 (+164)
Tamponi effettuati in Lombardia: 9.860 (ieri erano stati 15.086). Persone in terapia intensiva: 17 (anche ieri e l'altro ieri erano 17). Persone in isolamento domiciliare: 6.598 (ieri erano 6.785).

A Milano città sono stati registrati 11 nuovi casi (ieri erano 12).



154° giorno - Giovedì 23 luglio 2020 

Ecco i dati di oggi, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 245.338 (+306) / 245.032 (+282) / 244.752 (+129) / 244.624 (+190)
  • decessi totali: 35.092 (+10) / 35.082 (+9) / 35.073 (+15) / 35.058 (+13)
  • guariti totali: 197.842 (+214) / 197.628 (+197) / 197.431 (+269) / 197.162 (+213)
Tamponi effettuati: 60.311 (ieri erano stati 49.318). Persone in terapia intensiva: 49 (+1 rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 11.642 (ieri erano 11.550).

Lombardia
  • contagi totali: 95.715 (+82) / 95.633 (+51) / 95.582 (+34) / 95.548 (+56)
  • decessi totali: 16.801 (+3) / 16.798 (+1) / 16.797 (+1) / 16.796 (+8)
  • guariti totali: 71.973 (+113) / 71.860 (+85) / 71.775 (+164) / 71.611 (+147)
Tamponi effettuati in Lombardia: 15.086 (ieri erano stati 5.361). Persone in terapia intensiva: 17 (anche ieri erano 17). Persone in isolamento domiciliare: 6.785 (ieri erano 6.809).

A Milano città sono stati registrati 12 nuovi casi (ieri erano 10).



153° giorno - Mercoledì 22 luglio 2020 

Ecco i dati di oggi, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 245.032 (+282) / 244.752 (+129) / 244.624 (+190) / 244.434 (+219)
  • decessi totali: 35.082 (+9) / 35.073 (+15) / 35.058 (+13) / 35.045 (+3)
  • guariti totali: 197.628 (+197) / 197.431 (+269) / 197.162 (+213) / 196.949 (+143)
Tamponi effettuati: 49.318 (ieri erano stati 43.110). Persone in terapia intensiva: 48 (-1 rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 11.550 (ieri erano 11.248).

Lombardia
  • contagi totali: 95.633 (+51) / 95.582 (+34) / 95.548 (+56) / 95.492 (+33)
  • decessi totali: 16.798 (+1) / 16.797 (+1) / 16.796 (+8) / 16.788 (=)
  • guariti totali: 71.860 (+85) / 71.775 (+164) / 71.611 (+147) / 71.464 (+48)
Tamponi effettuati in Lombardia: 5.361 (ieri erano stati 5.973). Persone in terapia intensiva: 17 (ieri erano 21). Persone in isolamento domiciliare: 6.809 (ieri erano 6.818).

A Milano città sono stati registrati 10 nuovi casi (ieri erano 3).



152° giorno - Martedì 21 luglio 2020 

Vediamo i dati di oggi, confrontati con quelli dei tre giorni precedenti.

Italia 
  • contagi totali: 244.752 (+129) / 244.624 (+190) / 244.434 (+219) / 244.216 (+249)
  • decessi totali: 35.073 (+15) / 35.058 (+13) / 35.045 (+3) / 35.042 (+14)
  • guariti totali: 197.431 (+269) / 197.162 (+213) / 196.949 (+143) / 196.806 (+323)
Tamponi effettuati: 43.110 (ieri erano stati 24.253). Persone in terapia intensiva: 49 (+2 rispetto a ieri). Persone in isolamento domiciliare: 11.248 (ieri erano 11.612).

Lombardia
  • contagi totali: 95.582 (+34) / 95.548 (+56) / 95.492 (+33) / 95.459 (+88)
  • decessi totali: 16.797 (+1) / 16.796 (+8) / 16.788 (=) / 17.788 (+10)
  • guariti totali: 71.775 (+164) / 71.611 (+147) / 71.464 (+48) / 71.416 (+244)
Tamponi effettuati in Lombardia: 5.973 (ieri erano stati 4.288). Persone in terapia intensiva: 21 (erano 21 anche ieri). Persone in isolamento domiciliare: 6.818 (ieri erano 6.969).

A Milano città sono stati registrati 3 nuovi casi (ieri erano 9).

Da alcuni giorni, ma oggi più che mai, i numeri dicono che in questo momento non è più la Lombardia la zona d'Italia che influisce più di tutte sull'evoluzione del contagio del Covid-19 e sui decessi causati da questo.

Eravamo abituati a percentuali ben superiori al 50% sia per quanto riguarda i contagi sia per quanto riguarda il numero di persone morte. Oggi la percentuale dei morti lombardi rispetto a quelli italiani è pari al 7,6%.



Clicca qui per andare al diario da Milano del Coronavirus dall'11 luglio 2020 (quindicesima parte)



Nessun commento:

Posta un commento

Votami

migliori