L'Italia è sempre stato un Paese di destra/centro-destra, fin da quando è nata come nazione. La sinistra non ha quasi mai vinto, dalle nostre parti. E se l'ha fatto è stato per pochissimi voti o più per colpe della destra che per meriti suoi. Quando poi ha governato, spesso ha dovuto chiedere aiuto alla stessa destra per poterlo fare.
Il Partito Comunista Italiano (PCI), quello che veniva definito come il più potente partito comunista dell'Europa occidentale, non è mai riuscito a vincere le elezioni politiche, nemmeno nel '48 dopo il ventennio fascista, nemmeno negli anni' 70 quando le battaglie nelle fabbriche, le occupazioni nelle scuole e le manifestazioni nelle piazze erano all'ordine del giorno.
Solo una una volta riuscì a battere – di un nonnulla – la Democrazia Cristiana (DC): nelle elezioni che fecero seguito alla scomparsa del suo leader Enrico Berlinguer. L'onda emotiva ebbe il suo effetto, ma quelle erano comunque elezioni europee, fossero state le politiche forse il PCI non ce l'avrebbe comunque fatta
La destra e il suo potere di attrattiva su Grillo e Renzi
È inutile nascondercelo, l'Italia è sempre stato un Paese di destra/centro-destra e lo è oggi ancor più, grazie al sapiente cavalcare di certi argomenti (immigrazione, sicurezza, addirittura difesa della razza...) da parte dei rappresentanti di Lega, Forza Italia e dei partitini loro satelliti.
Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo lo sa bene e per questo nei proclami ci mette sempre qualcosa di destra e se deve attaccare o sbeffeggiare i suoi avversari politici lo fa di preferenza con quelli del centro-sinistra.
Lo stesso Renzi i voti, fin dall'inizio della sua avventura politica, cerca di rosicchiarli al centro-destra più moderato, ritenendo che solo da lì possano venirne di nuovi per il centro-sinistra (giochetto che per qualche tempo gli è riuscito, fino a quando il vuoto temporaneo lasciato da Berlusconi ha disorientato una frangia del suo elettorato. Ora che l'ex cavaliere è tornato, però, oltre a non guadagnarli a destra, Renzi i voti li perde a sinistra).
Tre vittorie rosicate in 23 anni
Torniamo al concetto di miracolo. Quante volte, negli ultimi anni, le elezioni politiche sono state vinte dal centro-sinistra? Andiamo a ritroso nel tempo, partendo dalle ultime:- nel 2013: elezioni vinte da Pier Luigi Bersani per un pugno di voti nonostante i disastri compiuti dalla coalizione retta da Silvio Berlusconi, che aveva portato alla caduta del governo nel novembre 2011 e alla formazione del governo tecnico di Mario Monti. Una situazione che avrebbe dovuto far stravincere il centro-sinistra, invece la vittoria fu rosicatissima.
- nel 2008: vittoria schiacciante di Berlusconi contro Walter Veltroni
- nel 2006: Romano Prodi vinse su Berlusconi per 24mila voti (su 38 milioni), la vittoria più rosicata di sempre
- nel 2001: vittoria netta della Casa della Libertà (Berlusconi) sull'Ulivo (Francesco Rutelli)
- nel 1996: vittoria dell'Ulivo (Prodi) sul Polo delle Libertà (Berlusconi), maturata dal fatto che Forza Italia e Lega Nord si presentarono separate. La somma dei voti ottenuta dal Polo più la Lega avrebbe dato una vittoria più che netta al centro-destra.
- nel 1994: la "gioiosa macchina da guerra" di Achille Occhetto fu nettamente sconfitta dal Polo dell'ex Cavaliere, sceso in campo pochi mesi prima.
Il miracolo italiano, in sostanza, sarebbe quello della vittoria della coalizione di centro-sinistra, i numeri parlano chiaro, non mentono mai. Tutto le altre sono solo chiacchiere.
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