La ringhiera
di ieri
Sono rimasti solo i ricordi appesi ai muri delle vecchie
trattorie.
Quelle foto antiche, un po' sbiadite e virate seppia, che mostrano la ringhiera come
veniva vissuta all'inizio del secolo (scorso).
Ben visibili tra i panni stesi, una
lunga fila di donne, tutte sedute e vestite in genere con colori scuri,
che sferruzzano e, tra un punto croce e l'altro, si raccontano l'ultima "birichinata"
del figlio della Eva, quella del secondo piano, o il nuovo disastro combinato
dal Luigi, il marito dell'Angela che, ormai lo sanno tutti "passa più
tempo con la bottiglia che con lei…".
La ringhiera non era semplicemente un luogo di passaggio, non
solo il corridoio allo scoperto da percorrere per giungere alla porta d'entrata
del proprio appartamento, spesso composto da non più di due locali, come avviene invece oggi.
Tra muro e balaustra, rigorosamente in
ferro, si vivevano momenti di grande aggregazione, ci si conosceva, si
spettegolava, nascevano amori, anche. La ringhiera era quella che oggi
chiameremmo una "comune".
Ognuno metteva a disposizione degli altri quello che aveva o quello che sapeva
fare. Si rompeva una lampada? Niente paura, c'era l'Oreste del primo piano che lavorava come
elettricista alla Breda, si poteva dirlo a lui. Il portoncino in legno si scheggiava e non si chiudeva
più come prima? Poco male, si poteva chiedere all'Artemio, quello che è venuto a vivere qui lo scorso anno, che è falegname da tre
generazioni.
Per non parlare dei lavori di cucito e ricamo, che nelle giornate
primaverili ed estive, quando freddo e caldo non erano tali da consigliare di
restare rintanati in casa, venivano eseguiti, appunto, proprio sulla ringhiera. Se c'era qualche camicia da riparare, qualche gonna da allargare, qualche buco da rattoppare, non c'era da preoccuparsi, c'era solo l'imbarazzo della scelta.
La ringhiera di oggi
Altri tempi, certo… ma provate, ai giorni nostri, a vivere in una casa con queste caratteristiche.Vivere in una casa di ringhiera non è come vivere in un condominio. Sì, anche in questi palazzi si creano i classici problemi di convivenza, quelli che spesso fanno litigare, ma qui è molto più facile conoscere le persone, fermarsi a chiacchierare, scoprire nuovi amici. Nelle case di ringhiera è molto più difficile sentirsi soli.
In una casa di ringhiera possono succedere cose che altrove è impossibile si verifichino.
Vi può capitare di notare che le imposte del vostro vicino sono alcuni giorni che non si aprono. «Non c'è da preoccuparsi – assicura l'altra vicina, che abita sullo stesso ballatoio e che sa sempre tutto di tutti – è andato a trovare la figlia, ha detto che starà via una settimana!».
Vi può capitare di avere l'automobile che non si accende, alle sette di mattina, e di trovare un vicino che vi vede in difficoltà e prima di andare al lavoro vi aiuta con i suoi cavetti e al freddo e al buio invernale di Milano vi fa ripartire l'auto.
Vi può capitare che il vicino che sale le scale vi suoni il campanello per avvisarvi che avete dimenticato le chiavi nella toppa.
Vi può capitare di aiutare una vicina a sollevare l'anziana madre che è inciampata sul pianerottolo e probabilmente si è rotta una gamba, e di aiutarla ad assisterla in attesa che arrivi l'autoambulanza.
Vi può capitare di dover trasportare un armadio da piano terra al vostro appartamento e di trovare il padrone del bar di sotto che vi chiede se avete bisogno e si offre di darvi una mano così, senza chiedere niente (pur facendo una fatica enorme, perchè l'armadio è pesante e ingombrante).
E vi capiterà anche, mentre state preparando la cena, di sentire il campanello che suona e, aperta la porta, di trovarvi davanti la signorina Pina - che vive lì da quando è nata, e prima ci stavano i suoi genitori - che con un sorriso a 22 denti vi porge un piatto ricoperto da un tovagliolo bianco e vi dice: «Ho fatto le polpette, e ho pensato che vi avrebbe fatto piacere assaggiarle…».
In una casa di ringhiera vi può capitare tutto questo e anche molto altro perché, chi ci vive lo sa bene, è proprio lungo le vecchie ringhiere che pulsa il vero cuore di Milano.
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