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Veduta aerea del sito espositivo di Rho/Pero |
Cento giorni all'inaugurazione di
Expo MIlano 2015. Anzi, 99. I giorni passano velocemente e a Milano – a parte l'esposizione di qualche bandiera in centro – sembra che nulla sia cambiato, negli ultimi mesi.
L'evento dell'anno, anzi del decennio è alle porte ma finora non sembra avere influssi sulla
vita e soprattutto sul
lavoro di tutti i giorni dei milanesi, come molti avevano sperato. I
proclami degli scorsi anni parlavano di
centinaia di migliaia di posti di lavoro portati da Expo. Oggi
leggiamo su repubblica.it che per poco più di
5mila contratti di lavoro – ovviamente a tempo determinato, con scadenza al
31 ottobre 2015, giorno di chiusura dell'esposizione – si sono presentate
200mila persone. Come fare un ambo al lotto, se si giocasse ancora al lotto. Speriamo nell'indotto, forse da maggio in poi qualcosa cambierà.
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La situazione nel cantiere di Expo 2015 Milano |
I lavori procedono senza sosta
Intanto chi il
lavoro ce l'ha, eccome, sono coloro che lavorano alla predisposizione del
sito espositivo che ospiterà l'Expo, a Rho/Pero. I comunicati stampa dicono che i tempi sono rispettati, che per il 1° maggio tutto sarà pronto. Anche perché si parla di giornate lavorative fatte di
20 ore, anzi, per quanto riguarda il padiglione italiano addirittura di
24 ore su 24. Tra ritardi, inchieste, arresti, cambi di vertice, ecc. siamo arrivati a ridosso dell'evento e servirà il solito
"miracolo all'italiana" per mettere tutto a punto.
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Expo 2015 Milano, alcuni padiglioni sono praticamente pronti |
Finora tra le strutture in fase di ultimazione – in totale i Paesi
presenti con un padiglione a Expo saranno 53 – ci sono quelle di
Svizzera,
Germania,
Kuwait e
Bahrain (sono stati i primi a completarla). Come dire, i soliti precisini – detto con tutto il rispetto possibile – e
i nuovi ricchi... tra i quali è probabilmente da inserire anche l'
Angola, primo stato africano a completare il proprio padiglione. E intanto sono stati già venduti 7,5 milioni di biglietti (1 milione solo ai cinesi). Gli organizzatori sperano di chiudere l'Esposizione con un bottino totale di
24 milioni di biglietti venduti.
Paris 1900 – Expo Milano 2015
Dopo le prime due puntate dedicate al
padiglione degli Stati Uniti d'America e al
padiglione tedesco, proseguiamo con la carrellata di confronto tra i padiglioni di inizio 900, quelli dell'
Exposition Universelle di Parigi del 1900 e quelli che vedremo a
Expo Milano 2015.
Le belle immagini che abbiamo trovato sul vecchio libro fotografico
"Paris 1900" si riferiscono ovviamente ai padiglioni delle grandi potenze di quel periodo. Non abbiamo dunque traccia né di
Cina né di
India, né di
Paesi arabi (il petrolio non era ancora stato "scoperto"...).
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Il padiglione della Gran Bretagna a parigi 1900 |
Il padiglione della Gran Bretagna
All'esposizione universale di Parigi 1900 non mancava certo la
Gran Bretagna, rappresentata da una struttura discreta, molto austera, senza fronzoli, chiara espressione dell'
essenzialità britannica.
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"Coltivato in Gran Bretagna, condiviso globalmente" a Milano |
Niente a che vedere con l'avveniristico padiglione di Expo Milano 2015 ispirato, come raccontato dal suo progettista, il designer
Wolfgang Buttress a un alveare, «metafora comprensibile a tutti, a ragazzi e professori», che ben rappresenta anche lo spirito di partecipazione della Gran Bretagna all'Expo di Milano. Il progetto, si legge sul
sito di Expo 2015 "fonde il
design di più alto livello con forti requisiti
ecologici, che trovano origine nelle conquiste scientifiche più all’avanguardia, nelle
agrotecnologie e nell’
ingegneria agraria".
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Il padiglione dell'Austria a Parigi 1900 |
I padiglioni dell'Austria e dell'Ungheria
A inizio '900 l'
Austria era una vera potenza e
Vienna era una delle città più importanti del mondo. Per le strade della capitale dell'impero austro-ungarico poteva capitare di incontrare Gustav Klimt, Gustav Mahler, Egon Schiele, Oskar Kokoschka, Robert Musil, Arthur Schnitzler, Stefan Zweig, Hugo von Hofmannsthal, Karl Krauss, Sigmund Freud... roba da non credere. Oggi Vienna rimane comunque una delle capitali europee più belle e affascinanti e l'Austria un Paese dalla
grande vivibilità.
Il padiglione di Parigi 900 era ispirato a un classico
castello austriaco, molto più simile a un palazzo che a una fortezza. In marmo bianco, arricchito da
decorazioni barocche, da statue con fattezze umane e da aquile con le ali spiegate, era una delle strutture più eleganti tra tutte quelle che si affacciavano sulla
Senna, in quella
Rue de Nations che era il centro dell'Esposizione Universale.
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"Respira. Austria", l'Austria a Expo 2015 Milano |
A Milano l'Austria si presenterà con un padiglione in parte sollevato da terra, completamente
trasparente "uno spazio in cui architettura, natura, cultura e ricerca si fondono in
un unico viaggio esperienziale", come viene detto sul
sito ufficiale di Expo 2015. All'interno della struttura è stata ricostruita una vera e propria
foresta austriaca, in grado di fornire aria pulita e ossigeno fresco che, ogni ora, potrebbero soddisfare 1.800 persone. Un esempio dell'
equilibrio ecologico che è proprio del Paese austriaco.
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Il padiglione dell'Ungheria a Parigi 1900 |
Accanto all'Austria, non poteva mancare l'
Ungheria, Paese che per lunghi decenni ne ha condiviso la sorte. Il padiglione ungherese di Parigi 1900 era una costruzione particolare, molto simile, a dire il vero, a quella che affianca il
Ponte Carlo di Praga. I visitatori transitavano sotto questa alta
torre gotica, costruita con pietra scura e ricca di pennacchi, come è proprio delle strutture architettoniche del cuore dell'Europa.
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"Dalla fonte più pura", l'Ungheria a Expo 2015 Milano |
Ben altro aspetto avrà il padiglione dell'Ungheria a
Expo Milano 2015, ispirato ai tipici
paesaggi di campagna ungheresi. Sviluppato su tre piani, come
raccontato sul sito di Expo 2015, la struttura "aperta" – che richiama l'
Arca di Noè, simbolo di salvezza degli uomini – è racchiusa da due enormi
tamburi sciamanici, strumenti che simboleggiano le origini e la tradizione. Un monumento al rapporto tra uomo e universo che a fine Expo verrà smontato e rimontato in Ungheria, dove diventerà un
centro di ricerca.
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Il padiglione della Russia a Parigi 1900 |
Il padiglione della Russia
La Russia del 1900 era la Russia degli
Zar. Una vera potenza mondiale, che di lì a poco avrebbe cambiato in modo radicale la sua storia. A Parigi la Russia portò... il
Cremlino!
Il padiglione russo era quello
più vasto di tutta l'esposizione, un vero e proprio palazzo contraddistinto da cortili interni alte torri, una diversa dall'altra, e saloni immensi ispirati a quelli del palazzo che si affaccia sulla
Piazza Rossa di
Mosca.
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Il padiglione della Russia a Expo Milano 2015 |
Grande potenza era e grande potenza è rimasta.
A Milano la Russia porterà un padiglione dalle achitetture ardite, arricchite da soluzioni super tecnologiche e al tempo stesso
"green" (vedi sito expo 2015). Facciate in vetro e una grande
terrazza che si spingerà per 30 metri sopra l'ingresso, un vero spettacolo!
(Le foto di Expo 2015 Milano sono tratte dal sito: www.expo2015.org)
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