Con la sua potente auto nera con vetri oscurati si aggira nella notte lungo le strade della periferia nord della città.
Un telecomando, e il cancello si apre silenziosamente, ingoiando la vettura prima di rinchiudersi. «Mi devo ricordare di... accidenti, mi sono scordato che cosa devo fare...».
Un bottone, per aprire le portiere e un altro, per richiuderle. Una scheda elettronica, passata velocemente in una fessura dà accesso alla serratura di sicurezza. Il dito indice appoggiato nell'apposito vano del sensore elettronico e il classico rumore - tlack-to-tlack - della serratura che si sblocca. «So che devo fare una cosa, ma che cosa...?!?».
Pochi passi, prima di arrivare alla botola. Un comando vocale, che alle parole "apriti sesamo", solo se pronunciate dal nostro eroe, aprono un pesante coperchio blindato da cui emerge un montacarichi supermoderno-elettronico-sincronizzato. «Ma cosa devo fare? Se me lo ricordassi...».
Un piano più sotto, il passaggio nella stanza del ring. Via la maschera, via il costume, spazio a braghette e maglietta super tecnologiche, studiate dalla Nasa per non far sudare e non dare allergie. Due pugni al sacco, con in testa quella continua domanda, quel dubbio atroce.
Meglio dedicarsi al tiro a segno. Tuta da esercizio, guanti anti abrasione, scarpe comode e pistola di precisione nello spogliatoio che conduce alla grande stanza del poligono di tiro. Ma la testa che non c'è, rivolta alla grande festa da organizzare per la nottata e a quella domanda insistente, fastidiosa: «Che cosa devo ricordarmi di fare?».
Meglio risalire, controllare se l'acqua della piscina è abbastanza salata. Se i termostati delle saune e del bagno turco sono in regola, se lo champagne è in frigo. Una telefonata a quelli del catering e all'amico impresario: «Mi raccomando, che questa sera non manchi niente...».
Poi, proprio mentre si sta infilando il costume nella cesta delle cose da lavare, l'illuminazione. Finalmente è tornata in mente la cosa da fare, prima di tutte.
L'eroe si siede alla scrivania, apre un cassetto con uno schiocco di dita e prende un foglio di carta bianca su cui comincia a scrivere, con una penna a raggi laser:
"Cara mamma,
ti rammento che domani ci sarà l'approvazione del PGT. Mi raccomando di non dimenticarti di me...".
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Hembè? anche i figli di gheddafi fanno la stessa vita. dov'è lo stupore? Già, dov'è...
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