lunedì 15 ottobre 2012

Domeniche a piedi,
tra passato, presente e futuro

La quinta DomenicAspasso dell'anno. E' il 15 ottobre e le macchine sono ferme.

Oggi il tempo non è tanto bello, ma chi se ne frega, già è una bella soddisfazione svegliarsi senza sentire il rumore di fondo della città. Si sentono anche le persone che parlano, in strada.

PASSATO

Ma non tutti la pensano così, visto che appena diamo un'occhiata a Twitter scopriamo un messaggio che ci lascia l'amaro in bocca. E' scritto da qualcuno della Lega Nord di Milano e recita, nella sua prima parte: «Buongiorno milanesi appiedati dall'inutile blocco traffico!».

"Appiedati"? Ma che cosa significa appiedati? Senza auto? E che cos'è, un dramma? Forse che in questa domenica saremo costretti a restare chiusi in casa? O forse che, al contrario, è proprio l'occasione per andarsene tranquillamente in giro per la città? E poi, ancora: "Inutile blocco traffico"? Ma perché inutile e in quale caso sarebbe stato utile? Solo perché il cielo è grigio il blocco del traffico diventa inutile? Siamo ancora fermi al concetto di città senza auto solo per ridurre lo smog?

Forse è giunto il momento di cambiare un po' i propri punti di vista, di rendersi conto di quali siano le esigenze dei milanesi del XXI secolo. Non rendersene conto significa rimanere al palo, vivere, appunto, in un passato che non esiste più.

PRESENTE

Pietro oggi compie sei anni e ai suoi genitori ha chiesto di festeggiare il suo compleanno in bicicletta, in giro per la città. Appuntamento alle 15, al parchetto vicino alla scuola. E poi tutti, più di 20 bambini dai 5 ai 10 anni, accompagnati da vari genitori, in partenza alla volta dei Giardini Montanelli, in via Palestro. Lì, foto ricordo e giro turistico tra i viali del parco, esibendo le bandierine e i palloncini da pirati distribuiti per l'occasione ai partecipanti. Poi ancora sulle strade, semideserte di mezzi a motore, alla volta del Duomo, prima di tornare a casa, stanchi ma soddisfatti. Una bellissima e originale festa, che i piccoli ricorderanno a lungo e che lascerà un segno sul loro desiderio di vivere in una città in cui queste cose possano diventare la normalità.

FUTURO

Vittorio ha invece otto anni e mentre percorriamo le vie della città, dal basso del suo mini mezzo a due ruote, mi guarda e mi dice: «Per me la bicicletta è l'invenzione più bella dell'uomo». Ecco il motivo per cui queste giornate non possono essere considerate inutili. Sono preziose proprio perché mostrano ai nostri piccoli che Milano, se lo si vuole, può essere più bella, più vivibile, meno pericolosa per loro ma anche per i loro genitori. Quando cresceranno, c'è da crederlo, molti di loro avranno fatto tesoro di queste esperienze – da alcuni ancora considerate "inutili" – e le trasformeranno in nuovi stili di vita cittadini, contribuendo a cambiare una volta per tutte, in meglio, l'aspetto della nostra città.



2 commenti:

  1. un'idea grandiosa la festa in bici!!!

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  2. Forse non propriamente un'idea grandiosa, ma sicuramente un assist a porta vuota per un momento di complicità tra genitori,figli e la propria città.....

    Il Vergiatese

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