lunedì 9 maggio 2011

Palazzo di Giustizia, davanti e dietro


Oggi il Palazzo di Giustizia di Milano ha voluto rendere onore a tre uomini che hanno dato la vita per il loro lavoro. Si tratta, nell'ordine, di Giorgio Ambrosoli, avvocato liquidatore, ucciso sotto casa nel 1979 da un killer della mafia assoldato dal banchiere Michele Sindona; di Emilio Alessandrini, pm ucciso dai terroristi di Prima Linea nel 1979, poco dopo avere portato il proprio figlio a scuola; di Guido Galli, Giudice Istruttore e professore di Criminologia, anche lui ucciso da Prima Linea nel 1980, mentre si recava in Statale per tenere una  lezione.

Tutti uomini di legge, tutti assassinati da mano criminale, tutti a Milano, a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro.


Un omaggio ai servitori dello Sato uccisi

Un omaggio reso dal Tribunale di Milano, fortemente voluto dal suo presidente Livia Pomodoro, nel giorno della "Memoria dei servitori dello Stato uccisi", che quest'anno il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto dedicare proprio e in particolar modo ai magistrati.

Un messaggio che a Milano assume ancor più forza, in questi giorni. Perché è nella nostra città che sono stati stampati e appiccicati ai muri i tristemente famosi cartelloni con le scritte "Fuori le BR dalle Procure". Forse le BR, e i gruppi a loro affini, non entravano nelle procure nemmeno in quegli anni terribili, a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, come ha provocatoriamente risposto Edmondo Bruti Liberati, procuratore capo di Milano. Ma è certo che stavano fuori dei loro cancelli, oppure sotto le case, davanti ai luoghi di lavoro e di svago delle loro vittime, pronte a colpire, senza pietà.

Proprio come hanno fatto anche con il giuslavorista Marco Biagi – cui è intitolato lo slargo antistante il Palazzo di Giustizia milanese – qualche anno dopo, nel 2002, a Bologna.
 

Poliziotti in tenuta anti sommossa 

Per portare un piccolo tributo a questi grandi uomini, eroi del nostro recente passato, questa mattina siamo andati a Palazzo di Giustizia a vedere con i nostri occhi le maxi-foto esposte sulla facciata. Una veloce occhiata e qualche foto, qua e là, prima di tornarcene al lavoro. Ma proprio mentre ci accingevamo ad andarcene, ecco che ci siamo imbattuti in un gruppo di poliziotti in tenuta anti-sommossa, diretto verso il lato destro del Palazzo. Ah, già, oggi è lunedì, giornata di udienza di Berlusconi. Oggi si presenta per il cosiddetto Processo Mills. Più incuriositi che interessati, andiamo a dare un'occhiata e arriviamo nei pressi dell'uscita laterale, lì dove c'è lo spazio ormai riservato settimanalmente ai comizi post-udienza del leader del Pdl.

I "pro"...
Separati dalle transenne, di fronte all'uscita, ci sono i sostenitori "pro" e "contro" Berlusconi. Tutto molto tranquillo, all'apparenza, tra loro c'è un corridoio ampio, che impedisce che le due "fazioni" vengano a contatto. Ma anche se lo facessero, la mia prima impressione è che non succederebbe comunque un putiferio. Di qua e di là ci saranno al massimo 20/30 persone, per lo più donne e anziani, sembrano tutti tranquilli, a parte qualche coro che si alza da una parte e dall'altra, ogni tanto. Del resto lo spiegamento di forze è tanto e tale (pure dai tetti delle case di fianco al Palazzo uomini scelti controllano la zona con binocoli), che la situazione, così come si presenta, difficilmente potrebbe creare problemi di sicurezza.


La "pericolosa" protesta dei "Contro Berlusconi"

Ma a un certo punto qualcosa, dalla parte dei "contro" si muove. Un funzionario di polizia (immagino lo sia, non è che mi intenda tanto di queste cose) invita i "contestatori" a spostarsi da lì, perché troppo vicini agli altri.  

...e i "contro"
"Invita", significa che attorno ai quattro gatti che contestano si crea un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa che spingono "gentilmente" le persone ai margini della piazza, molto più indietro, sul marciapiede.

La reazione dei "contro" è immediata: perché dobbiamo spostarci noi e gli altri possono stare lì? In effetti gli altri quattro gatti, quelli pro Berlusconi, rimangono tranquillamente al loro posto, vicino alle loro transenne.

Qualche momento di agitazione, ma solo verbale

Insomma, qualche momento di agitazione, ma solo verbale, la si è vissuta. Il riassunto e il commento della situazione li lascio a due esponenti dei "contro", da me ripresi nel video qui sotto. Mi viene da definirli i più "facinorosi" di tutti, sperando di non offenderli, proprio per dare il metro di quella che avrebbe potuto essere la pericolosità dell'intero gruppo dei contestatori.



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