domenica 27 dicembre 2015

Mi hanno (ri)rubato la bicicletta



Non vorrei annoiare gli sparuti lettori di questo blog, dicendo che mi hanno rubato di nuovo la bicicletta.

Lo faccio solo perché questa volta non era una "bici cesso", come l'altra volta, ma era una fiammante due ruote, solida e silenziosa. Mi ci ero affezionato, anche se ce l'avevo solo da tre giorni. Sì, è durata tre giorni prima che se la portassero via dal cortile di casa mia.

Al di là dell'aspetto dei tre giorni, che comunque ha sempre il suo bell'effetto, parlo di questo mio nuovo furto subìto perché qualcuno, da una finestra, ha visto il ladro in azione e ha risposto al mio appello "Qualcuno ha visto qualcosa?".

Ecco il risultato, una "tavola" degna del miglior Buzzati, con identikit del ladro e descrizione della situazione. Non servirà a niente, ma credo si tratti di uno dei primi casi nella storia di identikit autogestito e contestualizzato nella storia dei furti di biciclette!




La didascalia recita:

Via xxxxxxxxxxx 17, 23 dicembre 2015, ore 14.00 circa.
Il ladro esce dal portone con la bici.
Ha una corporatura media e un viso ovale. Dimostra tra i 40 e i 50 anni d'età. 
Indossa un giubbotto corto, un cappello con visiera e uno zainetto sulle spalle. Arrivato all'altezza del civico 15, attraversa la strada e appoggia la bici al palo.
Citofona (o finge di citofonare) al civico 14, poi estrae un cellulare di colore bianco e telefona (o finge di telefonare).

Dopo di che, probabilmente dopo aver girato l'angolo, è sparito con la mia bicicletta, una LERI verde scuro, molto scuro, con freni a bacchetta.


L'augurio che faccio al suddetto ladro, è un classico di Antonio Albanese/Alex Drastico (lì si parla di motorino, ma il principio è lo stesso):




Nessun commento:

Posta un commento

Votami

migliori