Oggi Roberto Maroni, numero uno della Lega Nord, ufficializza la sua candidatura per le elezioni del prossimo presidente di Regione Lombardia. L'hanno già fatto, nei giorni scorsi, l'avvocato Umberto Ambrosoli, che a scanso di sorprese dell'ultima ora sarà il punto di riferimento del centrosinistra, e l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, che dovrebbe essere quello, invece, del centrodestra.
La Lega vuol ballare da sola...
Con la sua candidatura, di fatto, Maroni conferma l'intenzione della Lega di presentarsi da sola alle elezioni, rompendo un'alleanza, quella con il Pdl capeggiato da Roberto Formigoni, che le ha permesso di governare in Lombardia negli ultimi vent'anni. Ma siamo proprio sicuri che ci sarà questa rottura? L'appetito vien mangiando, si dice: siamo così certi che Lega e Pdl – o quello che resta di questi due partiti – siano disposti a rinunciare al potere presentandosi separati agli elettori lombardi?Il candidato al momento favorito
Difficile pensarlo, anche perché al momento, se così dovessero restare le cose, il candidato favorito per la vittoria finale sembrerebbe essere Ambrosoli, che si presenta come esponente della società civile e sembra essere in grado di raccogliere i consensi di buona parte delle forze che compongono il centrosinistra, ma anche quelli dei cosiddetti "centristi" che fanno riferimento all'Udc. Che forse non sono moltissimi, ma che rappresentano quella porzione di elettorato cattolico sempre in grado di far pesare l'ago della bilancia da una parte piuttosto che dall'altra.
Una rivalità dannosa
per il centrodestra
Stando così le cose, appunto, la rivalità tra Albertini e Maroni, più volte espressa in queste ultime settimane, rischierebbe di fare il gioco dei veri avversari, portando alla perdita della Lombardia.E allora? E allora – ipotizziamo – potrebbe anche avvenire un colpo di scena, di cui finora non si è mai parlato. La Lega non vuole sostenere Albertini e preferisce andare da sola? Allora la soluzione appare quella, obbligata, che sia il Pdl a fare un passo indietro e a decidere di sostenere Maroni come unico candidato del centrodestra. E Albertini? Verrebbe lasciato al suo destino, che probabilmente sarebbe quello di un ritiro onorevole prima delle elezioni. Del resto la sua candidatura finora è stata fortemente caldeggiata solo da Formigoni, il presidente uscente, che vede come il fumo negli occhi un passaggio di consegne alla Lega, da lui considerata una traditrice (è soprattutto a causa dei voti negati dal Carroccio dopo l'arresto dell'assessore Domenico Zambetti, accusato di avere comprato voti dalla 'ndrangheta, che è caduta la sua giunta). Il Pdl, con un silenzio che appare quanto mai eloquente, finora su Albertini non si è mai ufficialmente pronunciato. E' solo un caso?
Liberarsi di un personaggio
che può diventare "scomodo"
Dire sì a Maroni e implicitamente no ad Albertini potrebbe portare alle vittoria delle elezioni – tutto è possibile a questo mondo – e rappresenterebbe anche l'occasione buona per scaricare un personaggio, stiamo parlando di Formigoni, che all'interno del partito fondato da Berlusconi potrebbe in futuro risultare scomodo. Ha già detto che farà politica finché vivrà. Già, si stanno chiedendo con tutta probabilità all'interno del partito, con quale ruolo? Qualcuno è disposto a pensare che Formigoni ne accetterebbe uno inferiore a quello di leader? Nel Pdl la lotta di potere interna, quella del dopo Berlusconi, è aperta già da tempo e le elezioni lombarde potrebbero insomma contribuire a risolvere alcune lotte di corrente in atto....
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