giovedì 30 aprile 2015

Expo Milano 2015, per sei mesi saremo l'ombelico del mondo

L'Albero della Vita, simbolo di Expo Milano 2015
Expo Milano 2015 è finalmente arrivata!

Rullo di tamburi, venghino siòre e siòri, si apra il sipario, ecco a voi l'esposizione universale di Milano in tutto il suo splendore!!!

Tutto il suo splendore... già, forse non è il caso di esagerare, almeno per questi primi giorni. I primi visitatori, quelli che si sono messi in coda davanti all'ingresso di Expo fin dalle 10 del primo giorno, qualche perplessità l'hanno evidenziata: «Volevo visitare il padiglione di... ma è ancora chiuso», «Volevamo vedere questa parte di esposizione, ma ci sono ancora i cantieri aperti...».

Piccole delusioni, ampiamente preannunciate, che però nulla togliono all'evento che metterà, per i prossimi sei mesi, Milano al centro del mondo. In queste ore sembrano infatti avere avuto la meglio gli #expottimisti, quelli che nonostante tutto – le scaramucce politiche dei primi giorni, i ritardi per le acquisizioni dei terreni, le lotte per accaparrarsi le poltrone più ambite, le immancabili mazzette e le collusioni con la malavita organizzata che hanno fatto seguito all'assegnazione degli appalti – hanno sempre sostenuto che alla fine noi italiani ce l'avremmo fatta ad arrivare senza macchia all'appuntamento del 1° maggio 2015.

In un giorno si riesce a visitare solo il 6% di Expo

L'inaugurazione è andata bene, insomma, ora speriamo che tutto il resto sia all'altezza, che ci eviti di andare incontro a una figura barbina – se non addirittura a una brutta figura – di fronte al mondo intero. Perché il dato di fatto è che quella partita è un'Expo se non dimezzata, quasi. C'è chi sostiene – fin da tempi non sospetti – che per vedere l'Expo di Milano completa bisognerà aspettare almeno il mese di settembre. Il che, considerando che la chiusura del "grande circo" è prevista per il 31 ottobre, non è granché consolatorio.

I difensori di Expo rispondono che questo non sarà del resto un grosso problema, perché in ogni caso in una giornata intera è possibile visitare solo il 6% di quanto potenzialmente può essere accolto dal sito espositivo di Rho e dunque sarà inevitabile doverci andare più di una volta: quello che non è ancora visibile oggi lo sarà più avanti. Discorso difficile da fare, buttiamo lì, per chi viene apposta per l'evento da molto lontano. Pensiamo ad esempio alla Cina, Paese che porterà a Milano, si dice, qualcosa come un milione abbondante di visitatori.

In attesa di Expo 2015, Milano si è abbellita

Certo ne è passata di acqua sotto i ponti, e di soldi di tasca in tasca, rispetto a quando si era pensato a Expo Milano 2015 come a un grande orto, in cui ogni Paese del mondo poteva coltivare e presentare i prodotti tipici della sua terra. Come inevitabile, il business, la spettacolarizzazione hanno avuto il sopravvento e forse più di uno resterà sorpreso per l'interpretazione data da alcuni partecipanti al tema dell'Esposizione che resta sempre, se qualcuno se lo fosse dimenticato, "Nutrire il pianeta. Energia per la vita".

A proposito di nutrizione, è forse troppo facile e anche banale dire che qualcuno di sicuro, con Expo Milano 2015, ci ha mangiato e ci mangerà. Piuttosto quello che ci si augura è che per la città di Milano questi sei mesi di esposizione rappresentino una stella cometa che lasci una scia ricca di opportunità guadagnate.

E' un dato di fatto che Milano, in questi ultimi anni, si sia abbellita. E non di poco. Basti pensare agli interventi di Porta Ticinese e dintorni e al recupero della Darsena, a quello che sarà tra pochi giorni piazza Missori (che noi avevamo inserito tra le piazze più imbruttite della città), a piazza De Angeli, a piazza Sant'Ambrogio, ai 15 monumenti cittadini restaurati – compresi quelli di Leonardo da Vinci, Beccaria, Missori, Costantino e San Francesco – alla chiusura degli eterni cantieri che ferivano la città con il loro immobilismo, frutto di un'incapacità o di una non volontà di risolvere problemi e disagi pregressi come, ad esempio, quelli procurati dallo scellerato piano parcheggi interrati voluto e sostenuto dalle amministrazioni precedenti a quelle del sindaco Pisapia.

Una città che negli ultimi mesi è diventata anche più comoda e sicura da percorrere grazie, tra le altre cose, all'istituzione di Area C, ai tratti di metropolitana di recente inaugurati e a quelli che seguiranno, ai limiti massimi di velocità di 30 all'ora stabilite per molte vie della città.

Il padiglione Italia, cuore pulsante di Expo

E per finire, il nostro ultimo confronto tra l'Exposition Universelle de Paris del 1900 ed Expo Milano 2015. Questa volta uno di fianco all'altro mettiamo i due padiglioni dell'Italia.

Il padiglione dell'Italia a Paris 1900
Quello di Parigi, con le sue cesellature di marmo, cupole, trifore e bifore era ispirato chiaramente alla Basilica di San Marco di Venezia. Il padiglione, come tutti i suoi simili degli altri Paesi presenti a Parigi (vedi su Milanau com'era quello degli Stati Uniti d'America, quello della Germania e quelli di Austria, Ungheria, Gran Bretagna e Russia) era posto sulla Rue des nations, affacciata sulla Senna, e alla fine della manifestazione è stato abbattuto e di esso oggi non c'è dunque più alcuna traccia.


Il padiglione Italia di Expo Milano 2015
Il bianco palazzo del Padiglione Italia di Expo 2015 Milano, dalla facciata irregolare e traforata, è posto nello spazio centrale dello spazio espositivo, di fianco all'albero della vita, ed è stato pensato per essere il punto di incontro tra aziende e giovani talenti, crocevia di stimoli e progetti per il futuro del "Made in Italy".

Anch'esso non è del tutto terminato (come del resto quello della Regione Lombardia!) ma lo sarà presto, dicono gli organizzatori: decine e decine di operai lavorano giorno e notte perché questo accada veramente nel minor tempo possibile.








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