Cartelli (29)

 

Scartellati

Questa sezione di Milanau è dedicata ai cartelli stradali di Milano che, loro malgrado, si ritrovano in posizioni e situazioni quanto mai bizzarre e comunque inusuali, poco consone al loro compito originario.  

(Le foto più recenti sono in alto. Se vuoi seguire la sequenza degli scatti nel tempo devi iniziare dal basso. Clicca sulle foto per ingrandirle)


Sempre pronti all'uso

Eccoli lì, immortalati nella loro casetta di via Sebenico il 23 settembre 2016, in attesa che qualcuno li prenda e li renda efficienti.

Una volta alla settimana, probabilmente, quando c'è il mercato. Ma possibile che il Comune non abbia un deposito dove tenerli, tra un "servizio" e l'altro?


Il crocifisso di piazzale Biancamano

E sì, non c'è via d'uscita, la strada è davvero chiusa, sembra sottolineare la moderna crocifissione di piazzale Biancamano, fotografata il 17 settembre 2015.

La solitudine del cartello

Povero cartello di via Lodovico Necchi: tutto solo, nella notte, con il palo piegato e l'ombra spezzata. Neanche una bicicletta o uno scooter a fargli compagnia, forse per l'impossibilità di parcheggiare in diagonale come lui suggerisce. Anzi, se vogliamo dirla tutta, intima (e allora forse un po' se l'è andata a cercare).

 

Una moderna Pietà,
a pochi passi dal Duomo

Una moderna Pietà in via San Raffaele, a pochi passi dal Duomo. Sembra quasi che per rispetto la via sia stata chiusa al traffico, consentito solo a biciclette, veicoli autorizzati e veicoli di pubblica utilità. Complimenti per la sensibilità.

 

Poveri pellegrini!

Poveri Pellegrini (quelli della via): con un cartello così pasticciato – fotografato il 31 marzo 2014 – come faranno a capire qual è per loro la giusta strada?





Il cartello... cinturato

Un altro esempio di arte metropolitana, scovata in via Falcone. Cintura o non cintura, meglio comunque non metterla, lì, la macchina...

 

 

 

 

Quando i cartelli sono "tridimensionali"
(e anche inopportuni)

In vicolo Pusterla hanno risolto il problema dei cartelli che, essendo piatti, non possono essere visti da due diverse angolazioni. Basta piegarli, no? Ci voleva tanto... (A proposito, i cartelli dovevano essere posizionati proprio lì, appiccicati a quel gentile e probabilmente antico affresco? Un metro più in là era proprio impossibile?)


Indovina il cartello

Concorso a premi: che cosa indica il cartello spianato – per colpa del caldo, o più probabilmente del colpo a tradimento di un'auto  – di via Santa Sofia?
Chi indovina vince... una multa evitata!





La fortuna di essere 
un po' più grandi...

Diciamo che questo cartello, fotografato in un momento difficile della sua esistenza in via Crema, il 12 maggio 2013, non se la passa proprio bene. La sua unica fortuna? Essere più grande, quel tanto che basta, dell'imboccatura del cestino della spazzatura. A volte basta così poco, per cavarsela...


 

Era uno sguardo d'amore,
la freccia nel cuore...

In via Rovello un cuore è stato trafitto. Lo testimonia questo scatto dell'8 aprile 2013. Nessuna indicazione, però, sull'identità (uomo o donna) della persona trafitta né su quella (uomo o donna) della persona trafiggittrice.

Comodità è una transenna 
sempre a portata di mano

Che cosa ci fa una transenna stradale, di quelle che limitano il transito delle automobili, attaccata con una catena antifurto con tanto di lucchetto al palo di un cartello stradale di via Altaguardia (fotografata il 26 marzo 2013)?
Mistero risolto grazie alla seconda foto. In questa zona, ogni venerdì si svolge il mercato di quartiere, per cui la via viene chiusa al transito. E il cartello è già lì, pronto all'uso, basta liberarlo dalla catena.

Tutto molto chiaro, ma abbiamo due osservazioni da fare:
1. Non è forse una soluzione un po' "disordinata", quella di lasciare perennemente una transenna su un marciapiede (ogni giorno dell'anno, compresi Natale e Pasqua), per un suo utilizzo circoscritto a poche ore di un solo giorno alla settimana?
2. Che cosa potrebbe succedere se qualche buontempone decidesse di legare a sua volta il cartello con un'altra robusta catena fornita di lucchetto?

I radiobus vanno scomparendo

I radiobus rischiano di diventare un antico ricordo. Le corse delle "navette a chiamata" di Atm sono state ridotte perché costavano troppo e rendevano poco.
Non sorprende, dunque, lo stato di abbandono del cartello indicatore di fermata qui riprodotto, fotografato in corso di Porta Romana lo scorso 11 febbraio 2013.

Ma questo, qui, come ci è arrivato?

La scritta – anche se sottosopra – parla chiaro. Qui ci troviamo in piena wasserschutzgebiet, meglio dunque stare accorti... Più sotto c'è anche un'altra indicazione: "Autonome Provinz Bozen", che sembra chiarire molte cose. Ma resta la domanda di fondo: come ci è arrivato, questo cartello, in via Altaguardia, la sera del 16 gennaio 2013? Questo sì, che è un bel mistero!

 

Obbligo di girare con la maschera

Un cartello installato con tutta probabilità in periodo carnevalesco. Come altrimenti interpretare questo spazio riservato alle persone che indossano una maschera? In piazza Sant'Eustorgio, gennaio 2013.

 

Cinque cartelli e un palo...

La dimostrazione che non sempre l'unione fa la forza? Eccola qui, in via San Calimero (novembre 2012): cinque cartelli cinque (più un palo) per dire che c'è divieto di sosta ed ecco che quella sfrontata di macchinetta si va a piazzare proprio lì...


 

Vietato atterrare

Paracadutisti in azione nei pressi di corso Italia? Cambiate zona, qui vige il divieto d'accesso... dall'alto. Scherzi a parte, il cartello, fotografato a settembre 2012, giace in quell'aiuola ormai da tempo immemorabile. Nel frattempo quante persone si saranno immesse nel percorso vietato, rischiando incidenti e investimenti?


Tre indicazioni in una

Una bella confusione, su questo cartello posto in via Ripamonti, angolo via Beatrice d'Este. Le indicazioni presenti, allo stato attuale (agosto 2012), vogliono dire almeno tre cose.
1. Che si può transitare a destra della banchina del tram
2. Che si può transitare a sinistra della banchina del tram
3. Che da queste parti ci sono almeno un paio di idioti che con i loro scarabocchi non richiesti rischiano di provocare incidenti, visto che per interpretare il cartello ci vogliono occhi da aquila.

In centro lavorano
anche i cartelli

In centro a Milano non si scherza, tutti lavorano e faticano, anche i cartelli stradali.

Questi, fotografati tra maggio e giugno 2012 tra corso di Porta Romana (angolo via Maddalena) e piazza Missori (angolo via Zebedia), ne sono la più lampante dimostrazione...



Ai due si aggiunge un terzo cartello lavoratore, sempre in centro città, sempre instancabile nel trasportare la sua bella linea bianca. Questa volta in via Torino, angolo via dei Piatti (ottobre 2014).



Lasciatelo in pace

In via Achille Mauri, appena dietro piazza Missori, riposa in assoluta quiete un bel cartello di divieto di sosta. Qualche anima generosa, per assicurarne la tranquillità, ha deciso di creargli uno spazio tutto suo, delimitato da opportuno e ben disposto nastro bianco-rosso (giugno 2012)

 

«Mamma mia, che puzza!»

E il cartello di divieto di sosta abitante in centro città, che non ne poteva davvero più, cominciò altezzoso a guardarsi attorno e a chiedersi: «Ma da dove viene questa insopportabile puzza?» (corso di Porta Romana, maggio 2012)

Accesso vietato... agli elicotteri

Già, se arrivi da viale Gian Galeazzo e vuoi girare a destra, per percorrere via Sambuco, non lo puoi fare.
C'è un divieto d'accesso, come indicato chiaramente dal cartello. ...vabbè, forse "chiaramente" è una parola grossa, diciamo che con un po' d'attenzione il cartello può essere visto, soprattutto se si viaggia in elicottero... (maggio 2012)


«Ma sei cieco?»

E' incredibile come in alcune circostanze gli oggetti inanimati possano assumere atteggiamenti che potrebbero essere definiti "quasi umani".
Come questo cartello, che sembra dire in modo minaccioso al furgone invadente: «E allora, sei cieco? Non vedi che qui c'è il divieto di sosta?» (corso di Porta Romana, aprile 2012)


Vitruviani prego astenersi

Via Falcone, a ridosso della cancellata posteriore di Santa Maria presso San Satiro. Il cartello parla chiaro, in questa via, con ingresso da via Mazzini, è vietato l'accesso agli uomini vitruviani. Stiano attenti, le telecamere vigilano... Non sappiamo se l'autore dell'opera cartellonistica si sia macchiato del reato di "vilipendio a indicatore stradale", ma a noi questa idea, dobbiamo dire, piace molto! (dicembre 2011)

 

Il gioco dell'impiccato

E' un po' come il gioco dell'impiccato. Lo conoscete? Dunque, c'è un hotel, in zona, che ha un nome che inizia per "A" e finisce per "T". Sei lettere, aggiungo una "O" per dare un aiutino... chi indovina il nome? (corso di Porta Romana, agosto 2011)




Decollo obbligatorio

 Passiamo a corso di Porta Vigentina. Qui sorge un problema: essendo obbligati a seguire l'indicazione della freccia dobbiamo fornirci di mezzo volante, dal decollo repentino. Forse che si sia trovata la soluzione ideale per risolvere il problema del traffico cittadino? (giugno 2011)


Quel fastidioso
e inutile cartello

Già ci immaginiamo i pensieri del proprietario di quest'auto: «Ma guarda che fantastico posto ho trovato, per parcheggiare. E chi l'avrebbe mai detto... Se non fosse per quell'inutile e fastidioso cartello che c'è qui dietro... tutto storto, poi... se facendo retromarcia lo tocco chiedo i soldi al Comune, questo è sicuro!». (Via Ripamonti, maggio 2011)

A testa in giù

Spazio al pedone a testa in giù, scovato in piazza Mondadori nell'ormai lontano maggio 2011. I cartelli con la freccia a destra con molta probabilità erano finiti.
«Poco male – deve aver pensato chi ha montato la struttura – ne abbiamo un sacco di quelli con la freccia a sinistra!». In fondo è stato sufficiente adottare un piccolo e insignificante accorgimento per risolvere la situazione...




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