giovedì 21 luglio 2016

Amici cinesi, questo è il Milan! #orgogliomilan



Cari tifosi del Milan, è un momento difficile.

Chi ha comprato la nostra società? Un fondo, probabilmente. È dura non poter guardare negli occhi il nuovo proprietario della nostra società, per capire se ha intenzioni serie o meno.

Un fondo non ha espressione. E probabilmente nemmeno sa che cosa sia il Milan e quanto sia importante per i suoi tifosi  – questo è ovvio – ma anche per tutti gli sportivi di tutto il mondo appassionati di calcio.

Glielo spieghiamo noi? Inviateci le scansioni (all'indirizzo email indicato nel mio profilo) delle foto autografate dei campioni del Milan in vostro possesso. Campioni di oggi ma anche e soprattutto del passato.

Forse, scorrendo questa semplice pagina, qualcuno si potrà rendere conto di quello che siamo.


Gianni Rivera

Gianni Rivera, 1978

Comincio io, con le mie due foto.

La prima è ovviamente quella di Gianni Rivera, probabilmente il simbolo più grande della storia della nostra società.

Me l'ha procurata mio nonno, che andava dallo stesso parucchiere del padre del capitano (ne parlo anche qui).

Era il 1978, credo, alla vigilia dell'ultima stagione di gioco di Rivera, quella dello scudetto della Stella.



Aldo Maldera, 1979

La seconda foto ha la dedica di Aldo Maldera, il terzino sinistro fluidificante che amava fare gol, scomparso nel 2012 all'età di 59 anni. Anche questa si riferisce al campionato 1978-79, quello del decimo scudetto.

Me l'ha procurata un caro amico di mio padre, il signor Gino, interista sfegatato che era amico di uno dei fratelli di Maldera.

Da sinistra in piedi: Albertosi, Bet, Rivera, Bigon, Chiodi e De Vecchi. Accosciati: Maldera, Novellino, Buriani, Baresi e Morini.

martedì 5 luglio 2016

Che gran Paese è l'Italia, dove c'è sempre una soluzione per tutto


Che Paese fantastico è l'Italia. Un Paese dove c'è sempre una soluzione per tutto.

La prova di quello che dico? In questa storia che mi è capitata qualche giorno fa.


 

Che bello, ho venduto un libro!

Qualche giorno fa è successo qualcosa di interessante, per me: mi ha contattato via email un venditore online di libri. «Ci è stato richiesto un suo libro, dovrebbe per favore spedircelo, con modalità piego-libri».

“Fantastico!", il mio primo pensiero dopo aver letto l'email. «Piego-libri? E che cos'è», il secondo.

Vado dal cartolaio, chiedo una busta per spedire un libro in modalità piego-libri. Lì sono molto dubbiosi, ne sentono parlare per la prima volta, mi danno una busta di quelle gialle con dentro le bolle d'aria. Torno a casa, ci metto il libro, scrivo l'indirizzo del venditore online e vado all'ufficio postale più vicino a casa.

«Vorrei spedire questo libro...».

«Così le costa 5 euro e rotti. Ma se la spedisce in piego-libri le costa poco più di un euro», risponde la donna seduta al di là del bancone.

«Sì, piego libri... pensavo fosse questa busta... dove la posso trovare, la busta giusta?».

«In cartoleria», ribatte inflessibile la voce al di là del vetro anti-rapina mentre schiaccia il bottone che visualizza un nuovo numero sul display.


L'affannosa ricerca della busta per "piego-libri"

Torno in cartoleria, la giovane proprietaria cade anche questa volta dalle nuvole. «Mi spiace», dice. Vado in un altro negozio del settore, dove la proprietaria è più su di età, immagino sappia di che cosa parlo. Niente, nemmeno lei sa che cosa sia una busta per piego-libri. Mi dice che probabilmente la vendono in Posta, di chiedere lì.

Passano i giorni, intanto. Il venditore online mi scrive un'email: «Non abbiamo ancora ricevuto il libro, ci contatti se dovesse avere problemi».

Li chiamo. «La busta per piego-libri – mi spiegano – è quella che permette di sollevare un lembo e vedere che cosa c'è dentro». «Dove la trovo?». «In cartoleria». Sono dunque al punto di prima.

Ormai sono rassegnato. Spedirò il libro spendendo 5 euro e rotti. Vabbè, non è un dramma, ma quello che mi secca è il principio...

Prima di cedere, decido di fare un ultimo tentativo. Racconto la storia al mio amico Carlo che frequenta spesso le Poste per spedizioni di vario genere.

«Per me non è un problema – mi dice –. Vado sempre nello stesso ufficio postale, qui sotto, ormai mi conoscono. Ho spedito parecchi libri, anche in piego libri. Se vuoi portamelo qui,  te lo spedisco io».


La soluzione era lì, a portata di mano...

«Grazie, Carlo, ma non è questo il punto. Vorrei capire che cosa significa spedire con modalità piego-libri...».

«Guarda, vuoi che ti dica come faccio io? – mi risponde dal video di Skype –: prendo una busta qualsiasi, ci metto il libro e, vicino all'indirizzo, ci scrivo sopra "piego-libri". Do il pacchetto al tipo della Posta e questo non dice niente. Pago il mio euro e rotti e la cosa finisce lì...».

Vuoi dire che...

Saluto l'amico, prendo la mia busta e una penna. Scrivo "piego-libri" in un angolo e mi precipito nell'altro ufficio postale non lontano da casa. Faccio la fila, quando è il mio turno porgo con sicurezza il pacco. L'uomo al di là del bancone mi chiede:

«Piego libri? Ordinario o raccomandata?».

«Ordinario", dico senza tentennamenti.

Pago il mio euro e 40 centesimi, saluto e me ne vado.

E mentre cammino verso casa penso: «Che gran Paese che è l'Italia, dove c'è davvero sempre una soluzione per tutto...».



 

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