martedì 23 settembre 2014

I murales di piazza Cardinal Ferrari,
un museo moderno a cielo aperto


Questo post, già lo so, farà arrabbiare il mio amico Stefano (anzi, non gli dico che l'ho scritto, così vediamo se legge davvero il mio blog, e con quale frequenza).

«Che palle con questi muri! Basta, non puoi tediarci con queste tue menate dei muri sporchi, una volta che l'hai detto va bene, ma poi basta, non esagerare».

Alda Merini
E io a spiegargli che, secondo me, non si parla mai abbastanza di decoro cittadino, che la mia vorrebbe essere una piccola battaglia per sensibilizzare i milanesi a mantenere la città più pulita, che mi piacerebbe che tutti facessero come stanno già facendo alcuni comitati benemeriti: non lamentarsi sempre ma rimboccarsi le maniche...

Ma lui niente, spietato (mi sembra di sentirlo): «Che palle che sei, con 'sti muri...».

Giorgio Gaber

Torniamo a parlare di muri

Lo faccio arrabbiare, dunque, perché torno a parlare di muri, anzi di un muro, nello specifico, quello che si affaccia sull'elegante piazza Cardinal Ferrari e, girando l'angolo, prosegue su via Giuseppe Mercalli.





Claudio Abbado
In questi giorni questa piazza sta vivendo un cambiamento epocale grazie all'iniziativa "MilanoWallArt" messa in atto dall'Istituto Gaetano Pini (che qui si affaccia) insieme ad alcuni artisti che hanno deciso di prestare la loro opera "per rendere Milano una città più ricca e curiosa".



Enzo Jannacci
Un progetto che ha coinvolto anche l'Archivio Storico Diocesano e il Convento della Visitazione e che ha ricevuto il sostegno di Fondazione Stelline (giusto citare chi si "muove" per rendere sempre più bella e vivibile la nostra città).

 

 

 

Mariangela Melato

I milanesi illustri
di piazza Cardinal Ferrari

E sembra che ci siano riusciti. Sul lungo muro del Convento della Visitazione che dà su Cardinal Ferrari campeggiano ora i ritratti di molti milanesi illustri.
Artisti, cantanti, scrittori, attori, registi, poeti, architetti, stilisti, direttori d'orchestra, pedagogisti.

Luchino Visconti
Ci sono Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Franca Rame, Claudio Abbado, Mariangela Melato, Luchino Visconti, Alda Merini, Giò Ponti, Gianfranco Ferrè, Elda Mazzocchi Scarzella, Marco Ferreri, Carlo Emilio Gadda e Gian Maria Volontè.




Franca Rame
Ritratti colorati, intensi, moderni, che possono essere apprezzati man mano che ci si allontana dal muro.
La tecnica usata è particolare: stando vicini non si ha percezione del soggetto nel suo insieme, ma se lo si inquadra nello schermo del telefonino o ci si allontana dal muro l'immagine risulta chiara e il personaggio sembra vivere nella sua espressione più tipica.

Gianfranco Ferrè

Da pisciatoio a opera d'arte

Non è il primo esperimento su larga scala, quello di Cardinal Ferrari. Basti vedere la storia di Milano raccontatata attraverso i volti dei suoi personaggi del passato più illustri, dipinta su un muro posto nelle vicinanze delle Colonne di San Lorenzo.


Marco Ferreri
Quel muro, ci dicono i residenti, era utilizzato dagli avventori dei numerosi locali della zona come pisciatoio. Ora, con i murales, sembra ci sia più rispetto, i bevitori di birra a tradimento sembrano avere deciso di tenersela (o forse di andare a farla da un'altra parte, speriamo di no...).


 

Giò Ponti

Obiettivo raggiunto

Potrà non piacere avere enormi quadri sulle vie cittadine, probabilmente più di uno storcerà il naso. «Stanno trasformando la città in un enorme centro sociale», diranno i soliti agguerriti oppositori, quelli che qualsiasi cosa accada hanno una sola verità: «a Milano è tutto uno schifo, non funziona niente e va sempre peggio».

Carlo Emilio Gadda
Ma forse questa volta le loro dichiarazioni non troveranno terreno fertile: sembra proprio che, stando ai commenti di chi in queste porzioni di Milano ci vive, ci lavora o anche solo ci transita, l'obiettivo di rendere Milano più ricca e curiosa sia stato raggiunto.



Elda Mazzocchi Scarzella
Gian Maria Volontè










E per chi avesse dei dubbi, del resto, niente di meglio che andare in piazza Cardinal Ferrari a verificare di persona.


Orticanoodles, Pao e Ivan Tresoldi


A pochi metri dai ritratti dipinti sul muro da Orticanoodles, potrà ammirare anche altre opere.
Quella di Pao (un "pattern astratto" sui muri esterni dell'Ospedale Gaetano Pini, a destra).


E quella di Ivan Tresoldi (un "intervento calligrafico" sul muro dell'Archivio Diocesano in via San Calimero, a sinistra), anche loro grandi protagonisti di questo virtuoso progetto.



Il muro di piazza Cardinal Ferrari, prima e dopo


Prima
Dopo












 

Quali personaggi avresti voluto vedere ritratto?

Tra questi personaggi, uomini e donne che hanno cantato (in tutti i sensi) o reso grande la Milano di questi ultimi decenni, chi avreste voluto o vorreste vedere ritratto in futuro?

Tra le persone ancora in vita ce ne sono, a parere mio, almeno tre che meriteranno, tra molti molti molti anni, uno spazio tutto loro. Due sono cantanti (un uomo e una donna), l'altro non abita molto lontano da qui, non vi sto nemmeno a dire che cosa faccia, definirlo attraverso una singola professione sarebbe riduttivo.

Tra le persone scomparse mi permetto invece di fare un nome: Beppe Viola, giornalista e poeta, innamorato vero di questa fantastica città. Che bello sarebbe vedere il suo faccione su questo muro.

E voi? Chi inserireste?



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