venerdì 9 maggio 2014

Piazza XXIV Maggio, torna a pulsare
uno dei cuori popolari della città


Riqualificazione di piazza XXIV Maggio e Darsena
Grandi proteste, grande disagio, grande disappunto. A Milano è sempre tutto molto grande, a partire dai nuovi palazzi che la dominano sempre più, ormai, dall'alto.

Non poteva dunque restare "in piccolo" la chiusura di Piazza XXIV Maggio per i lavori di riqualificazione che la riguardano.

Riqualificazione di XXIV Maggio
E' uno dei maggiori interventi urbani che la città metterà in campo in vista di Expo 2015, l'esposizione universale che avrà inizio il 1° maggio 2015. Una riqualificazione destinata a cambiare – si dice in meglio – l'aspetto di questa piazza, molto amata dai milanesi e dai giovani che vi si riversano ogni sera per recarsi nei vicini luoghi della "movida".

Riqualificazione della Darsena
Piazza XXIV Maggio tornerà a essere, come una volta, il cuore pulsante del sistema Navigli. Un cuore in gran parte pedonale, arricchito da un nuovo spazio destinato al mercato rionale, dalla riapparizione del Ticinello, il canale interrato tanti anni orsono che riaffiorerà proprio ai piedi della Porta Ticinese, l'arco eretto per volere di Napoleone agli inizi del 1800, e da filari di platani posti a cornice della parte monumentale.

Riqualificazione della Darsena
Insomma, come dicono i progettisti, quella che ne uscirà sarà una vera e propria "terrazza sulla Darsena", anch'essa riqualificata dopo lunghi anni di abbandono. Non dimentichiamoci come si era ridotto, questo angolo storico di Milano, dopo la scellerata decisione della giunta Albertini, nel 2004, di costruire qui sotto un parcheggio pubblico.

La Darsena, dopo la "cura Albertini"
Ci si dimentica in fretta delle cose (e a volte non sempre in buona fede). Ma fino a qualche mese fa quello che fino a qualche anno prima era stato il porto di Milano – uno dei porti più attivi d'Italia: nel 1953 era il tredicesimo porto nazionale per quantità di merce ricevuta! –, era stato trasformato (dall'incuria e da una serie di scelte politiche e amministrative sbagliate) in un insieme informe di sterpaglie, un grande monumento al degrado sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti.

La Darsena, un paio di anni fa
Ora, con un po' di quella pazienza che gli avversari politici del sindaco Pisapia sembrano non voler concedere (la fine dei lavori è prevista per il prossimo febbraio 2015), sarà possibile donare nuova vita a quest'angolo popolare di Milano. I milanesi che vivono in questa zona ritengono che Porta Cicca, così come la chiamano loro, sia l'unica vera porta di Milano. Non è proprio così, ma è certo che questo sia uno dei monumenti più amati e conosciuti da chi in questa città ci vive o ci capita anche solo per una scappata, di lavoro o di divertimento che sia.

Piazza XXIV Maggio, uno sguardo al passato

Da un'esposizione all'altra. Partiamo da Expo 2015 e, a ritroso, attraverso i decenni, arriviamo all'Esposizione Italiana di Milano del 1881. La fonte è la pubblicazione "Milano e l'esposizione italiana del 1881 - Cronaca illustrata", Fratelli Treves, Editori.

Qui si parla di piazza XXIV Maggio e il testo, che qui sotto riportiamo, è corredato da una splendida stampa a tutta pagina, che qui riproduciamo. Buona visione (cliccando sull'immagine la si può ingrandire) e buona lettura.


"Vogliamo occuparci non solo dell'Esposizione, ma anche di Milano, di questa città che la volle e che l'accoglie nel suo grembo (...).
Diamo pertanto un panorama di Milano veduto da Porta Ticinese, davanti a quell'arco, che, simbolo di pace, si voleva eretto dopo battaglie sanguinose a tutta gloria di Napoleone Primo. Milano si estende davanti ai nostri sguardi, colle sue mille case e col Corso popoloso di Porta Ticinese, il quale si dilunga ampio, ritto, e si perde al nostro occhio. A destra, s'erge il superbo Duomo "sogno di marmo", come lo chiamò un poeta: sorge colle sue guglie meravigliose le quali, nei giorni sereni, su questo bel cielo lombardo tutto azzurro, spiccano come ricami di zucchero. Il panorama di Milano lo vedremo presto da altre altitudini: lo vedremo dal pallone frenato, che sta cucendosi e che, senza pericolo, ci porterà nei campi del cielo. Da questi la Milano, ora ai nostri lettori presentata in un disegno, sarà contemplata in tutta la sua ampiezza, con tutto il suo formicolio d'abitanti e di visitatori.
L'arco, che vedete, è uno dei principali di Milano. E' di ordine jonico, severo e maestoso, costruito a guisa dei portici onorari che si innalzavano in Roma. Quando Napoleone vinse il 15 giugno 1800 la battaglia di Marengo, novantaquattro cittadini pensarono d'erigere un arco che ricordasse quella vittoria, a capo del Corso intitolato allora a Marengo. L'architetto Luigi Cagnola assunse l'incarico di costruirlo; ma essendo occorso molto tempo per provvedere il granito, solo nel 1814 venne condotto a compimento. Era già pronta l'iscrizione che doveva celebrare Napoleone e ricordare la di lui vittoria, quando il semidio cadde dalla sublime sua potenza: e messa in disparte la prima iscrizione, vi fu sostituita la presente: Paci populorum sospitae. Cioè: Alla pace liberatrice dei popoli".



Votami

migliori