martedì 3 maggio 2011

L'alberello di via Altaguardia,
un simbolo dei nostri giorni

Un albero. Un semplice, piccolo, albero che però è anche un simbolo. Non è una novità: spesso gli alberi assumono il ruolo di simbolo. Pensiamo ad esempio al "Giardino dei Giusti" di Gerusalemme, dove gli alberi sono piantati in onore di chi si è distinto per avere combattuto le azioni criminali razziali perpetrate dai nazisti nei confronti del popolo ebraico.

Quello qui ritratto (la foto risale a pochi giorni fa, nel momento di sua massima fioritura) ha una storia molto più semplice, ma nel suo piccolo può essere considerato ugualmente un simbolo.

Abbattuto dopo essere stato colpito da un fulmine

Non più di tre, quattro anni fa al suo posto viveva un altro albero, che era lì, dicono i residenti della zona, da più di mezzo secolo. Il progetto di innalzamento del palazzo che è posto alle sue spalle, che è di costruzione molto più recente, aveva proprio tenuto conto della sua esistenza ed era stato adattato in modo tale da non disturbarne la serenità. Purtroppo la vecchiaia e, pare, un fulmine, ne avevano minato alle basi la stabilità e una bella mattina, per la sua accertata pericolosità, era stato abbattuto con grande dispiacere di tutti coloro che erano abituati a vederlo lì, nel suo piccolo spazio tra asfalto e cemento, praticamente da sempre.

La delusione crebbe ancor più quando ci si rese conto che il Comune non mostrava interesse a sostituire la pianta estirpata con un'altra. In un batter di ciglia i residenti della via si unirono in una lotta comune e tappezzarono la zona con piccoli manifesti su cui era riportato l'appello "Ridateci il nostro albero". Una battaglia civile – sia nella sostanza, sia nella forma –, che si concluse solo nel giorno in cui gli operai del Comune piantarono in quello stesso spazio un'esile pianticella che si è trasformata in quello splendido alberello che oggi arricchisce, con la sua presenza, l'intera via.

La città è come la vogliono i cittadini

Ecco perché quest'albero è un simbolo. Testimonia il fatto che la città, in fondo, è come la vogliono i cittadini. Molto spesso gli amministratori non si rendono conto di quali siano le vere esigenze delle persone comuni che vivono nella loro città. Vivono il più delle volte in zone privilegiate, non devono affrontare le difficoltà quotidiane dei semplici cittadini. E spesso sono presuntuosi, non ammettono che altri suggeriscano loro come devono agire. Ma a volte si trova qualcuno, magari anche un semplice funzionario, in grado di comprendere quanto sia importante tenere conto di aspetti che a prima vista potrebbero apparire come insignificanti e inutilmente dispendiosi. Ma che invece non lo sono, tutt'altro.

Per l'albero di via Altaguardia deve essere proprio andata così. Per questo, coccolato e protetto com'è dai suoi sensibili vicini di casa, siamo sicuri che riuscirà a vivere una lunga, lunghissima vita. Anche perché i simboli, lo si sa, non muoiono mai.

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1 commento:

  1. Il Doktor S. inizia a vedere il Grande Disegno Positivo a cui va incontro questo blog: storie "minimali-milanesi" da trasformarsi in libro.
    Il feeling e' quello del Calvino osservatore esterno (Marcovaldo, Palomar) magari mescolabile con Flaiano.
    Suo,
    - Doktor S.

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